Blog di Krugman

Le condizioni della macroeconomia, sei anni dopo (14 ottobre 2014)

 

Oct 14 12:55 pm

The State of Macro, Six Years Later

 

Olivier Blanchard has gotten a lot of ribbing, from me among others, for his 2008 paper proclaiming that “the state of macro is good.” My critique was that Olivier was in a state of denial about the Dark Age of macroeconomics; when crisis struck and action became necessary, it became all too clear that freshwater macro had unlearned everything Keynes and Hicks had taught – and also that the desperate New Keynesian attempt to appease the rational expectations crowd had not only failed in that purpose, but arguably hobbled efforts to think clearly about anything that didn’t fit easily into a model where everything except price stickiness reflected maximization..

I would argue that Olivier’s latest version, which concedes that there are “dark corners” where the rational expectations approach doesn’t work, is still trying too hard to appease the unappeasable. But Arnold Kling offers a different critique: he thinks that Blanchard is demonstrating “modeling hubris.” And that, I’d argue, is all wrong.

First of all, whenever somebody claims to have a deeper understanding of economics (or actually anything) that transcends the insights of simple models, my reaction is that this is self-delusion. Any time you make any kind of causal statement about economics, you are at least implicitly using a model of how the economy works. And when you refuse to be explicit about that model, you almost always end up – whether you know it or not – de facto using models that are much more simplistic than the crossing curves or whatever your intellectual opponents are using.

Think, in particular, of all the Austrians declaring that the economy is too complicated for any simple model – and then confidently declaring that the Fed’s monetary expansion would cause runaway inflation. Whatever they may have imagined, they were in practice using a crude quantity-theory model of the price level.

And as I have often tried to explain, the experience of the past six years has actually been a great vindication for those who relied on a simple but explicit model, Hicksian IS-LM, which made predictions very much at odds with what a lot of people who didn’t use explicit models were sure would happen.

Suppose that you didn’t know about IS-LM and the concept of the liquidity trap. You would (and many did) look at the growth of the monetary base, and predict huge inflation:

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And you could (and many did) look at government borrowing, and predict soaring interest rates:

z 235

 

 

 

 

 

 

 

 

But if you understood IS-LM, you realized that both the relationship between money and inflation and the relationship between borrowing and interest rates break down at the zero lower bound; and so they did.

If you don’t think these successful predictions are a big deal, go back and read the dismissive, vituperative comments those of us who predicted low inflation and interest rates faced back in 2009.

And a somewhat related point: when people claim to have a sophisticated understanding that transcends models, what, exactly, would they ever regard as evidence that their sophisticated understanding is, you know, wrong?

 

Le condizioni della macroeconomia, sei anni dopo

Olivier Blanchard si procurò non poca ironia, dal sottoscritto tra gli altri, per il suo saggio del 2008 nel quale proclamava che “lo stato della macroeconomia è buono”. La mia critica fu che Olivier era in una condizione di incredulità rispetto all’Età Buia della macroeconomia; quando la crisi esplose e divenne necessario agire, diventò anche troppo chiaro che la macroeconomia dell’ “acqua dolce” [1] aveva disimparato tutto quello che Keynes ed Hicks avevano insegnato – ed anche che il disperato tentativo dei neokeynesiani di accontentare il ‘popolo delle aspettative razionali’ [2] non solo aveva fallito i suoi scopi, ma probabilmente aveva compromesso gli sforzi per riflettere con chiarezza su ogni cosa che non si adattasse facilmente dentro un modello nel quale tutto, ad eccezione della rigidità dei prezzi, rifletteva la logica della massimizzazione [3]…

Direi che l’ultima versione di Olivier, nella quale egli ammette che ci sono ‘angoli bui’ dove l’approccio delle aspettative razionali non funziona, è ancora un tentativo troppo difficile per placare ciò che è inappagabile. Ma Arnold Kling offre una critica diversa: egli pensa che Blanchard stia dimostrando una “alterigia della modellazione”. E quello, direi, è del tutto sbagliato.

Prima di tutto, ogni qual volta qualcuno pretende di avere una comprensione più profonda dell’economia (o, per la verità, di ogni cosa) che trascenda le intuizioni dei semplici modelli, la mia reazione è che questo sia un auto illudersi. In qualsiasi momento avanzate un qualche genere di affermazione causale sull’economia, state almeno implicitamente utilizzando un modello di come l’economia funziona. E quando rifiutate di essere espliciti su quel modello, di fatto quasi sempre finite – che ve ne accorgiate o meno – con l’usare modelli che sono molto più semplicistici delle scorciatoie o di qualsiasi altra cosa gli intellettuali vostri avversari stiano utilizzando.

Si pensi, ad esempio, a tutte le dichiarazioni degli economisti ‘austriaci’ [4] secondo le quali l’economia è troppo complicata per un qualsiasi semplice modello – salvo poi affermare convintamente che l’espansione monetaria della Fed provocherà una inflazione galoppante. Qualsiasi cosa si fossero immaginati, in pratica stavano utilizzando un rudimentale modello del livello dei prezzi della teoria quantitativa.

E, come ho spesso cercato di spiegare, l’esperienza dei sei anni passati è stata un grande risarcimento per coloro che si erano affidati ad un modello semplice ma esplicito, il modello hicksiano IS-LM, che ha fornito previsioni in conflitto con quello che una quantità di persone che non utilizzavano modelli espliciti erano certe sarebbe accaduto.

Supponiamo che voi non conosciate il modello IS-LM ed il concetto di trappola di liquidità. Osservereste (molti l’hanno fatto) la crescita della base monetaria, ed avanzereste la previsione di una vasta inflazione:

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Inoltre potreste osservare (e molti l’hanno fatto) l’indebitamento pubblico, e prevedere che i tassi di interesse salgano alle stelle:

z 235

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma se avete compreso il modello IS-LM, avete realizzato che sia la relazione tra la moneta e l’inflazione che quella tra indebitamento e tassi di interesse vengono meno quando si perviene al limite inferiore dello zero dei tassi; e così è stato.

Se non pensate che queste previsioni di successo siano una cosa importante, tornate a leggere i commenti liquidatori ed offensivi che quelli tra noi che avevano previsto una bassa inflazione e bassi tassi di interesse dovettero affrontare nel passato 2009.

Inoltre, un aspetto collegato: quando le persone sostengono di avere una comprensione sofisticata che trascende i modelli, che cosa, esattamente, considererebbero come una prova che la loro sofisticata comprensione, alla luce dei fatti, si è dimostrata sbagliata?

 

 

[1] Sul significato di “freshwater” e “saltwater” nella storia del dibattito economico americano, vedi le note sulla traduzione.

[2] Ovvero, gli economisti neoclassici.

[3] Il concetto di “massimizzazione” è un altro architrave degli economisti neoclassici.

[4] Per gli economisti “austrian” vedi le note sulla traduzione.

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