Blog di Krugman

Gli usi del ridicolo (6 novembre 2014)

 

Nov 6 8:17 pm

The Uses of Ridicule

What I’ve been doing; en route home. Yes, I know there was a midterm election; thoughts in tomorrow’s paper.

Meanwhile, a quick hit. Matt O’Brien has a lot of fun with Paul Singer, a billionaire inflation truther who is sure that the books are cooked because of what he can see with his own eyes:

… check out London, Manhattan, Aspen and East Hampton real estate prices, as well as high-end art prices, to see what the leading edge of hyperinflation could look like

Hyperinflation in the Hamptons; hard to beat that for comedy, although Matt adds value with the Billionaires Price Index.

But Singer will get very angry if you make fun of him; in fact, he denounces reporting that points out how wrong he and others have been as the “Krugmanization” of the media, a term I’ll adopt with pride. It’s yet another illustration of one of the remarkable revelations of recent years, the incredibly sensitive feelings of the superrich, who are so hurt at any suggestion that great wealth does not also go with great wisdom and great virtue that they threaten to take the economy with them and go home.

But we must make fun of such people — and not just because, I admit, it’s one of the pleasures of life. Let me quote from a wonderful essay by Molly Ivins (read the whole thing):

Satire is a weapon, and it can be quite cruel. It has historically been the weapon of powerless people aimed at the powerful.

She went on to talk about how the likes of Rush Limbaugh misuse satire to attack the powerless, but let’s stick with the first point. Making fun of billionaires who are clueless about economics, and lack the menschood to admit their mistakes, serves a couple of functions. It reminds the audience that being rich doesn’t mean that you know what you’re talking about; it also provides other rich people some incentive to think before they speak, and maybe even do some homework before preaching to the rest of us. I’m snarky for a reason.

So I think Krugmanization is a great idea, although I would, wouldn’t I?

 

Gli usi del ridicolo

Ecco quello che sto facendo, sono di ritorno. So che ci sono state le elezioni di medio termine; le mie opinioni sono sul giornale di stamani.

Nel frattempo, un colpetto rapido. Matt O’Brien si diverte molto a spese di Paul Singer, un miliardario convinto della teoria del complotto sull’inflazione, che è sicuro che i dati siano stati truccati a causa di quello che può vedere con i suoi occhi:

“ … si dia un’occhiata ai prezzi degli immobili a Londra, a Manhattan, ad Aspen ed a East Hampton, oppure ai prezzi di oggetti artistici esclusivi, per vedere a cosa potrebbe assomigliare la punta estrema dell’iperinflazione”

Iperinflazione negli Hamptons: difficile immaginare una comica migliore, per quanto Matt ci metta del suo con l’Indice del Prezzo per Miliardari.

Ma Singer si arrabbierebbe molto se vi prendeste gioco di lui; infatti egli denuncia i resoconti che mostrano come lui e gli altri abbiano torto come una “krugmanizzazione” dei media, un termine che adotterò con orgoglio. C’è ancora un’altra manifestazione di una delle rivelazioni più importanti degli anni recenti, i sentimenti incredibilmente permalosi dei super ricchi, che sono così offesi ad ogni suggestione secondo la quale la grande ricchezza non va neanche di pari passo con la grande saggezza e la suprema virtù, da minacciare di prendersi l’economia e portarsela a casa.

Eppure dobbiamo prendere in giro persone del genere – e non solo perché, lo ammetto, questo è uno dei piaceri della vita. Fatemi usare una citazione da un meraviglioso saggio di Molly Ivins [1] (che andrebbe letto per intero):

“la satira è un’arma, e può risultare abbastanza crudele. Storicamente è stata l’arma del popolo senza potere, puntata sui potenti.”

Le capitò di parlarne a proposito di come soggetti come Rush Limbaugh usino impropriamente la satira per attaccare chi non ha potere, ma atteniamoci al punto precedente. Prendere in giro i miliardari che non hanno idea dell’economia, e mancano della dignità di ammettere i propri errori, serve ad un doppio scopo. Ricorda al pubblico che essere ricchi non significa sapere di cosa si stia parlando; offre inoltre agli altri ricchi un qualche incentivo a riflettere prima di parlare, e può darsi che alla fine essi persino facciano qualche approfondimento prima di venirci a far prediche. Se sono sarcastico c’è una ragione.

Cosicché penso che la ‘krugmanizzazione’ sia un grande idea, ammesso che ne sia capace.

 

 

[1] Mary Tyler “Molly” Ivins, è stata una giornalista, scrittrice, commentatrice politica ed umorista americana.

z 252

 

 

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"