Blog di Krugman

I rendimenti decrescenti non sono spreco (per esperti) (28 novembre 2014)

 

Nov 28 11:13 am

Diminishing Returns Aren’t Waste (Wonkish)

There’s a new paper out of China, claiming that more than a third of investment spending since 2008 was wasted. It’s a claim that resonates, given what we know about corruption, ghost cities, and all that. But as SR of The Economist points out, the paper itself doesn’t actually do what it claims. It doesn’t at all show that there has been a lot of waste — in fact, the data it cites are perfectly consistent with no waste at all.

Why do we care? Well, for one thing economics should be done right regardless. But the waste claims will also, of course, be used as a club to beat Keynesian fiscal policy. So you should know that anyone citing this estimate is actually revealing that he either doesn’t understand growth economics or doesn’t care.

What the paper does is look at the ratio of capital added to economic growth — the so-called incremental capital output ratio. It finds that the ICOR has been lower in recent years than it was in the past, and attributes all of the shortfall to waste.

But what if there were no waste at all? What if China were simply engaged in capital deepening? What would we expect to see in that case? The answer is, exactly what we do see. The ICOR data say nothing at all about waste.

Think about a standard production function (Figure 1), and imagine that the Chinese economy is moving up and to the right on that curve, from A to B to C, as it accumulates capital.

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Figure 1

In that case the economy does face diminishing returns, but that’s what is supposed to happen.

What the “$6.8 trillion in waste” paper does, however, is in effect to insist that the accumulation of capital in moving from B to C should yield the same increase in output per unit of capital as the accumulation from A to B. Graphically (Figure 2), it’s drawing a line from A to B and extrapolating it, then claiming that any shortfall from that extrapolation represents waste:

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Figure 2

Once you think about it that way, you see that it’s obviously silly. Diminishing returns are not the same as waste.

Now, I’m not claiming that there’s no waste in China; I’m sure there’s plenty. And at that point we need to get into the question of what would have happened to those resources otherwise; if they would have been unemployed, wasteful spending is better than no spending. But that’s all a different discussion, to which the $6.8 trillion estimate makes no contribution.

 

I rendimenti decrescenti non sono spreco (per esperti)

C’è un nuovo studio che proviene dalla Cina [1], che sostiene che, a partire dal 2008, più di un terzo della spesa per investimenti è stato buttato al vento. E’ una tesi che si comprende, dato tutto quello che sappiamo sulla corruzione, sulle città fantasma, e così via. Ma come mette in evidenza SR di The Economist, quello stesso studio per la verità non dice quello che sembra. Esso non mostra affatto che ci sia stato un grande spreco – di fatto, i dati che cita sono perfettamente coerenti con uno spreco nullo.

Perché ce ne occupiamo? Ebbene, da una parte l’economia dovrebbe essere condotta correttamente, a prescindere. Ma le pretese sullo spreco, naturalmente, saranno usate come una clava con la quale colpire la politica della spesa pubblica keynesiana. Dunque, dovreste sapere che chiunque cita questa stima, effettivamente mostra o che non conosce l’economia della crescita o non se ne cura.

Quello che lo studio fa è osservare la proporzione del capitale aggiunto sulla crescita economica – il cosiddetto rapporto incrementale capitale prodotto. Esso scopre che tale ICOR è stato più basso negli anni recenti che nel passato, ed attribuisce l’intera diminuzione allo spreco.

Ma cosa dire se non ci fosse stato affatto alcuno spreco? Cosa dire se la Cina fosse stata semplicemente interessata da una intensificazione del capitale? Che cosa ci aspetteremmo di vedere in quel caso? La risposta è: esattamente quello che abbiamo visto. I dati ICOR non dicono proprio niente sullo spreco.

Si pensi ad una funzione standard della produzione (Figura 1), e si immagini che l’economia cinese, nel mentre accumula capitale, si stia muovendo verso l’alto ed a destra d quella curva, da A a B ed a C.

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Figura 1

 

In quel caso l’economia si trova a fronteggiare rendimenti decrescenti, ma è quello che si suppone che accada.

Quello che lo studio dei “sei milioni e 800 mila miliardi di dollari di spreco” fa, tuttavia, è in effetti ribadire che l’accumulazione del capitale, nel suo movimento da B a C, dovrebbe rendere lo stesso incremento di prodotto per unità di capitale della accumulazione da A a B. Graficamente (Figura 2), è come se esso tracciasse una linea da A a B e la estrapolasse, sostenendo poi che ogni diminuzione da quella estrapolazione rappresenta uno spreco.

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Figura 2

 

Una volta che ci ragionate in questo modo, vi rendete conto che è ovviamente una sciocchezza. I rendimenti decrescenti non sono la stessa cosa dello spreco.

Ora, io non sto sostenendo che non ci sia spreco in Cina; sono sicuro che ce n’è in abbondanza. E a quel punto abbiamo bisogno di addentraci in una domanda su quello che sarebbe successo altrimenti a quelle risorse; se esse sarebbero rimaste inutilizzate, se la spesa buttata al vento sia meglio della non spesa. Ma questa è un discussione del tutto diversa, alla quale la stima dei 6 milioni e 800 mila miliardi di dollari non dà nessun contributo.

 

 

[1] Come si apprende dalle due connessioni (Business Insider e the Economist), lo studio sarebbe di fonti ufficiali cinesi.

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