NOV. 9, 2014 Paul Krugman
My parents used to own a small house with a large backyard, in which my mother cultivated a beautiful garden. At some point, however — I don’t remember why — my father looked at the official deed defining their property, and received a shock. According to the text, the Krugman lot wasn’t a rough rectangle; it was a triangle more than a hundred feet long but only around a yard wide at the base.
On examination, it was clear what had happened: Whoever wrote down the lot’s description had somehow skipped a clause. And of course the town clerk fixed the language. After all, it would have been ludicrous and cruel to take away most of my parents’ property on the basis of sloppy drafting, when the drafters’ intention was perfectly clear.
But it now appears possible that the Supreme Court may be willing to deprive millions of Americans of health care on the basis of an equally obvious typo. And if you think this possibility has anything to do with serious legal reasoning, as opposed to rabid partisanship, I have a long, skinny, unbuildable piece of land you might want to buy.
Last week the court shocked many observers by saying that it was willing to hear a case claiming that the wording of one clause in the Affordable Care Act sets drastic limits on subsidies to Americans who buy health insurance. It’s a ridiculous claim; not only is it clear from everything else in the act that there was no intention to set such limits, you can ask the people who drafted the law what they intended, and it wasn’t what the plaintiffs claim. But the fact that the suit is ridiculous is no guarantee that it won’t succeed — not in an environment in which all too many Republican judges have made it clear that partisan loyalty trumps respect for the rule of law.
To understand the issue, you need to understand the structure of health reform. The Affordable Care Act tries to establish more-or-less universal coverage through a “three-legged stool” of policies, all of which are needed to make the system work. First, insurance companies are no longer allowed to discriminate against Americans based on their medical history, so that they can’t deny coverage or impose exorbitant premiums on people with pre-existing conditions. Second, everyone is required to buy insurance, to ensure that the healthy don’t wait until they get sick to join up. Finally, there are subsidies to lower-income Americans to make the insurance they’re required to buy affordable.
Just as an aside, so far this system seems to be working very well. Enrollment is running above expectations, premiums well below, and more insurance companies are flocking to the market.
So what’s the problem? To receive subsidies, Americans must buy insurance through so-called exchanges, government-run marketplaces. These exchanges, in turn, take two forms. Many states have chosen to run their own exchanges, like Covered California or Kentucky’s Kynect. Other states, however — mainly those under G.O.P. control — have refused to take an active role in insuring the uninsured, and defaulted to exchanges run by the federal government (which are working well now that the original software problems have been resolved).
But if you look at the specific language authorizing those subsidies, it could be taken — by an incredibly hostile reader — to say that they’re available only to Americans using state-run exchanges, not to those using the federal exchanges.
As I said, everything else in the act makes it clear that this was not the drafters’ intention, and in any case you can ask them directly, and they’ll tell you that this was nothing but sloppy language. Furthermore, the consequences if the suit were to prevail would be grotesque. States like California that run their own exchanges would be unaffected. But in places like New Jersey, where G.O.P. politicians refused to take a role, premiums would soar, healthy individuals would drop out, and health reform would go into a death spiral. (And since many people would lose crucial, lifesaving coverage, the deaths wouldn’t be just a metaphor.)
Now, states could avoid this death spiral by establishing exchanges — which might involve nothing more than setting up links to the federal exchange. But how did we get to this point?
Once upon a time, this lawsuit would have been literally laughed out of court. Instead, however, it has actually been upheld in some lower courts, on straight party-line votes — and the willingness of the Supremes to hear it is a bad omen.
So let’s be clear about what’s happening here. Judges who support this cruel absurdity aren’t stupid; they know what they’re doing. What they are, instead, is corrupt, willing to pervert the law to serve political masters. And what we’ll find out in the months ahead is how deep the corruption goes.
Morte per un refuso.
L’ultimo stravagante attacco alla riforma dell’assistenza di Obama, di Paul Krugman
New York Times 9 novembre 2014
I miei genitori possedevano una piccola casa con un grande cortile, nel quale mia madre coltivava un bell’orto. Ad un certo punto, però – non ricordo il motivo – mio padre guardò l’atto ufficiale della sua proprietà, e ne ricevette un colpo. Secondo il testo, l’appezzamento dei Krugman non era grosso modo un rettangolo; era in triangolo lungo più di un centinaio di piedi, ma alla base largo più o meno soltanto una yard [1].
Fu chiaro, dopo un esame, quello che era successo: chiunque aveva scritto la descrizione del lotto, per qualche ragione aveva saltato una clausola. E naturalmente l’impiegato comunale riformulò l’espressione. Dopo tutto, sarebbe stato assurdo e crudele portar via gran parte della proprietà dei miei genitori sulla base di una stesura negligente, quando l’intenzione di chi l’aveva redatta era perfettamente chiara.
Ma ora sembra possibile che la Corte Suprema possa aver l’intenzione di privare milioni di americani della assistenza sanitaria sulla base di un refuso egualmente evidente. E se pensate che questa possibilità abbia qualcosa a che fare con un serio argomento legale, piuttosto che con una rabbiosa faziosità, io avrei un lungo, striminzito pezzo di terra non edificabile che potreste voler acquistare.
La scorsa settimana la Corte ha lasciato stupefatti molto osservatori affermando che aveva intenzione di dare udienza ad una causa che asserisce che la formulazione di una clausola della Legge sulla Assistenza Sostenibile pone drastici limiti agli americani che acquistano l’assicurazione sanitaria. Si tratta di una pretesa ridicola; non solo è chiaro, da ogni altro aspetto della legge che non c’era alcuna intenzione di porre tali limiti, se chiedete agli individui che hanno steso la legge cosa intendessero, e che non c’era quello che sostiene il ricorrente. Ma il fatto che l’azione legale sia ridicola non garantisce che non avrà successo – non in un contesto nel quale anche troppi giudici repubblicani hanno messo in chiaro che l’attaccamento al loro schieramento prevale sul rispetto della norma di legge.
Per comprendere la questione, è necessario capire la struttura della riforma sanitaria. La Legge sulla Assistenza Sostenibile cerca di stabilire una copertura più o meno universale sulla base di politiche che sono come ‘uno sgabello a tre piedi’, ognuno dei quali è necessario per il funzionamento del sistema. Il primo, alle compagnie assicurative non è più concesso di fare discriminazione tra gli americani sulla base delle loro storie sanitarie, cosicché non possono negare la copertura assicurativa o imporre polizze esorbitanti su persone con patologie preesistenti. Il secondo, ognuno è tenuto ad acquistare una assicurazione, per garantire che le persone in salute non aspettino d’ammalarsi per iscriversi. Infine, ci sono sussidi per gli americani con redditi più bassi per rendere sostenibile l’assicurazione a cui sono tenuti.
Solo per inciso, sinora questo sistema sembra funzionare benissimo. Le iscrizioni stanno procedendo sopra le aspettative, le polizze sono ben al di sotto delle aspettative e un numero maggiore di compagnie assicurative si stanno riversando sul mercato.
Dunque, qual è il problema? Per ricevere i sussidi, gli americani devono acquistare l’assicurazione attraverso le cosiddette ‘borse’, ovvero i mercati della sanità gestiti dal Governo. Queste ‘borse’, a loro volta, hanno due forme. Molti Stati hanno deciso di gestire le loro proprie borse, come nel caso di Covered California o di Kynect nel Kentucky. Altri Stati, tuttavia – principalmente quelli governati dai repubblicani – hanno rifiutato di avere un ruolo attivo nell’assicurare i non assicurati, e sono rimasti inadempienti presso le borse gestire dal Governo federale (le quali, ora che gli iniziali problemi di software sono stati risolti, stanno lavorando bene).
Me se si guarda la formulazione specifica che autorizza quei sussidi, essa potrebbe essere intesa – da un lettore incredibilmente ostile – nel senso che essi sono disponibili soltanto per gli americani che utilizzano le borse ai livelli degli Stati, e non per quelli che utilizzano le borse federali.
Come ho detto, ogni altra cose nella legge è chiara sul fatto che non fosse questa l’intenzione dei redattori, e in ogni caso si può chiederlo a loro direttamente, e vi diranno che questo non era altro che un linguaggio approssimativo. Inoltre, se il ricorso dovesse prevalere le conseguenze sarebbero grottesche. Stati come la California, che gestiscono le proprie borse, non ne avrebbero alcuna conseguenza. Ma in luoghi come il New Jersey, dove gli uomini politici repubblicani hanno rifiutato di avere un ruolo, i premi assicurativi salirebbero alle stelle, le persone in salute si ritirerebbero e la riforma sanitaria finirebbe in una spirale mortale (e dal momento che molti individui perderebbero la loro fondamentale copertura salvavita, le morti non sarebbero soltanto una metafora).
Ora, gli Stati potrebbero evitare questa spirale fatale insediando le borse – la qualcosa potrebbe non riguardare niente di più che stabilire connessioni con la borsa federale. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Un tempo, questo ricorso legale sarebbe stato letteralmente oggetto di scherno fuori dalla Corte. Tuttavia, esso è invece effettivamente sostenuto in alcuni tribunali minori, per diretta emanazione della linea del Partito – e la disponibilità della Corte Suprema di dare udienza a ciò è un cattivo presagio.
Dunque, siamo chiari a proposito di quello che sta accadendo. I giudici che sostengono questa crudele assurdità non sono stupidi; sanno cosa stanno facendo. Quello a cui rispondono, invece, è una insana volontà di traviare la legge per fare un servizio ai loro padroni politici. E quello che scopriremo nei prossimi mesi sarà quanto questa insania agisce nel profondo.
[1] Ovvero, lungo circa 30 metri, ma largo solo circa un metro.
By mm
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