Blog di Krugman

Cosa significa quel 5 per cento (23 dicembre 2014)

 

Dec 23 9:51 am

What 5 Percent Means

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OK, that was a seriously impressive GDP report — 5 percent growth rate, and it’s all final demand rather than an inventory bounce. But what does it mean?

It does not necessarily mean that now is the time to tighten; that depends mainly on how far we still are from target employment and inflation, not on how fast we’re growing. Remember, the US economy grew 10 percent in 1934, which didn’t mean that the Depression was anywhere near over. With inflation still low and not accelerating, this report at most suggests that the Fed might get there a bit sooner than previously expected. It’s interesting to note that the bond market seems quite unimpressed, with only a slight uptick in long-term rates.

What the report should do, however, is further discredit the “Ma, he’s looking at me funny!” theory of the Obama economy. Remember, we were supposed to be having the worst recovery ever because Obama was a Kenyan socialist who scared businessmen. Actually, it’s a better recovery than the alleged Bush boom – and what’s really striking, as you can see from the chart, is how strong nonresidential investment — essentially, business investment — has been; all the weakness has been in housing.

Of course, you can count on hearing, any minute now, from people claiming that the numbers are cooked — we really have plunging output and double-digit inflation, plus they’re stealing our precious bodily fluids.

 

Cosa significa quel 5 per cento

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D’accordo, è stato un rapporto sul PIL seriamente impressionante – un tasso di crescita del 5 per cento, e tutto relativo a domanda finale piuttosto che ad un rimbalzo nelle scorte. Ma cosa significa?

Non significa necessariamente che è il tempo di una restrizione; che principalmente dipende da quanto siamo ancora lontani dagli obbiettivi di occupazione e di inflazione, non da quanto stiamo crescendo rapidamente. Si ricordi, l’economia statunitense crebbe del 10 per cento nel 1934, il che non significava che la Depressione fosse in qualche modo vicina ad essere superata. Con l’inflazione ancora bassa e che non sta accelerando, questo rapporto al massimo indica che la Fed potrebbe arrivarci un po’ più rapidamente di quanto non ci si aspettava in precedenza. E’ interessante notare che il mercato dei bond sembra abbastanza non impressionato, mostrando soltanto un leggere ritocco mei tassi a lungo termine.

Quello che il rapporto dovrebbe fare, tuttavia, è portare ulteriore discredito alla teoria secondo la quale l’economia sotto Obama è sintetizzabile nella battuta: “Mamma, mi guarda male!” [1]. Si ricordi, si era ipotizzato che la ripresa peggiore tra tutte era stata provocata dal fatto che Obama era un socialista proveniente dal Kenya che metteva paura all’ambiente delle imprese. Per la verità, si tratta di una ripresa migliore del preteso boom di Bush – e quello che è realmente impressionante, come potete cedere dal diagramma, è quanto sia stato forte l’investimento non residenziale – sostanzialmente, l’investimento delle imprese; tutta la debolezza è stata nel settore immobiliare.

Naturalmente, potete far conto di sentir dire, d’ora in avanti, da parte delle persone che sostengono che i dati vengono falsificati – in realtà abbiamo la produzione che crolla e l’inflazione a due cifre, in aggiunta ci stanno derubando dei nostri preziosi fluidi vitali.

 

 

[1] Da tempo Krugman ironizza sulla pretesa degli ambienti conservatori americani, secondo la quale la lentezza della ripresa degli USA dipendeva tutta da alcune espressioni irrispettose che Obama aveva dedicato a settori della finanza. Obama si era limitato a dire che alcuni ambienti di Wall Street avevano avuto qualche responsabilità nella crisi finanziaria.

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