Blog di Krugman

Cambio di regime in Svizzera (16 gennaio 2015)

 

Jan 16 12:14 am

Regime Change in Switzerland

Blogging will be limited for the next few days, unless I can resolve the tech problems here in Delhi. But I did want to say something about the Swiss de-pegging, beyond what I put in the column.

These days it’s fairly widely accepted that it’s very hard for central banks to get traction at the zero lower bound unless they can convince investors that there has been a regime change – that is, changing expectations about future policy is more important than what you do now. That’s what I was getting at way back in 1998, when I argued that the Bank of Japan needed to “credibly promise to be irresponsible,” something it has only managed recently.

The trouble is that regime change is hard to engineer. FDR did it by taking America off the gold standard, but going off gold isn’t something you get to do very often.

On Thursday, however, the Swiss National Bank managed a credible regime change. Unfortunately, it was a regime change in the wrong direction. By throwing in the towel on the peg to the euro, the SNB immediately convinced markets that its previous apparent commitment to do whatever it takes to avoid deflation is null and void. And this expectations effect trumped the concrete, immediate policy of drastically negative interest rates on reserves.

Two things to bear in mind. First, having in effect thrown away its credibility – in today’s world, the crucial credibility central banks need involves, not willingness to take away the punch bowl, but willingness to keep pushing liquor on an abstemious crowd – it’s hard to see how the SNB can get it back. Second, there will be spillovers: the SNB’s wimp-out will make life harder for monetary policy in other countries, because it will leave markets skeptical about whether other supposed commitments to keep up unconventional policy will similarly prove time-limited.

All in all, quite a day’s work.

 

 

Cambio di regime in Svizzera

Nei prossimi giorni l’attività sul blog sarà limitata, a meno che non possa risolvere i problemi tecnici qua a Delhi. Ma volevo dire qualcosa sul disancoraggio del franco svizzero, oltre a ciò che ho scritto nell’articolo (sul New York Times).

Di questi tempi è abbastanza ampiamente accettato che sia difficile per le banche centrali, quando si è al limite inferiore dello zero (dei tassi di interesse), provocare un effetto di trazione che possa convincere gli investitori che c’è stato un cambiamento di regime – ovvero, che un cambiamento di aspettative sulla politica futura è più importante di ciò che si fa adesso. Questo è quanto intendevo affermare nel passato 1998, quando sostenni che la Banca del Giappone aveva bisogno di “promettere credibilmente di essere irresponsabile”, qualcosa che ha cercato di fare solo di recente.

Il guaio è che un cambio di regime è difficile da architettare. Franklin Delano Roosevelt lo face portando l’America fuori dal gold standard, ma uscire dall’oro non è qualcosa che si riesce a fare spesso.

Tuttavia, giovedì, la Banca Nazionale Svizzera ha gestito un cambiamento di regime credibile. Sfortunatamente, era un cambiamento di regime nella direzione sbagliata. Gettando la spugna dell’ancoraggio con l’euro, la SNB ha immediatamente convinto i mercati che il suo precedente impegno apparente a fare tutto ciò che fosse necessario per evitare la deflazione era dichiarato nullo. E questo effetto delle aspettative ha di gran lunga superato la concreta, immediata politica di tassi di interesse drasticamente negativi sulle riserve.

Ci sono due cose da tenere a mente. La prima, avendo in sostanza gettato via la propria credibilità – nel mondo odierno, la cruciale credibilità di cui le banche centrali hanno bisogno non riguarda la volontà di ‘togliere di mezzo la tazza del punch’, ma la volontà di continuare ad offrire alcolici a folle astemie – è difficile capire come la SNB possa riottenerla. La seconda, ci saranno ricadute: la pusillanimità della SNB renderà più difficili le politiche monetarie in altri paesi, giacché lascerà scettici i mercati sul fatto che altri presunti impegni a proseguire politiche non convenzionali si mostreranno egualmente limitati nel tempo.

Nel complesso, un bel po’ di lavoro in un giorno.

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