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L’“accordo sostitutivo” greco (dal blog di Krugman, 25 gennaio 2015)

 

Jan 25 9:09 pm

The Greek Stand-By Arrangement

For tomorrow’s column I went back to the original, May 2010 stand-by arrangement for Greece, to see what the troika was demanding and predicting at the beginning of the austerity push, and how it compares with what actually happened.

First of all, I quite often encounter people who claim that Greece never really did austerity. I guess this is based on national stereotypes, or something, because the numbers are actually awesome. Here’s non-interest spending as projected in the original agreement versus actual spending since 2010. Because the troika kept increasing its demands, Greek spending has ended up far lower – austerity has been far more intense – than anything envisaged at the beginning.

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International Monetary Fund

So how can Greece still be in debt trouble? The original agreement assumed a brief, fairly shallow recession followed by recovery – nothing like the reality of depression and deflation. Here’s nominal GDP as predicted versus actual outcome. Naturally, the collapse of GDP reduced revenue and raised the debt/GDP ratio.

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International Monetary Fund

Oh, and unemployment was supposed to peak a bit under 15 percent, not hit 28.

How did they get it so wrong? In the spring of 2010 both the ECB and the European Commission bought fully into expansionary austerity; slashing spending wasn’t going to hurt the Greek economy, because the confidence fairy would come to the rescue. The IMF never went all the way there, but it used an unrealistically low multiplier, which it arrived at by looking at historical examples of austerity while ignoring the difference in monetary conditions.

The thing is, we now have essentially the same people who so totally misjudged the impacts of austerity lecturing the Greeks on the need to be realistic.

 

L’“accordo sostitutivo” greco

Per l’articolo di domami, sono tornato all’originario “accordo sostitutivo” per la Grecia, per vedere cosa la troika chiedeva e prevedeva agli inizi della spinta per l’austerità, e cosa risulta al confronto con quello che è effettivamente successo.

Prima di tutto, incontro abbastanza di frequente persone che sostengono che la Grecia non ha mai davvero messo in atto l’austerità. Suppongo che questo si basi su luoghi comuni nazionalistici, o qualcosa del genere, giacché i numeri sono in effetti terribili. Ecco la spesa al netto degli interessi come era prevista nell’accordo originale, a confronto con la spesa effettiva a partire dal 2010. Dato che la troika ha continuato ad aumentare le proprie richieste, la spesa greca è finita molto più in basso – l’austerità è stata molto più intensa – di quanto ci si immaginava agli inizi.

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Fondo Monetario Internazionale

 

Come può dunque la Grecia essere ancora nei guai per il debito? L’accordo originario supponeva una breve, abbastanza superficiale recessione seguita da una ripresa – niente al confronto della realtà della depressione e della deflazione. Ecco come era previsto il PIL nominale in rapporto alla produzione effettiva. Naturalmente, il collasso del PIL ha ridotto le entrate ed ha elevato il rapporto debito/PIL:

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Fondo Monetario Internazionale

 

Infine, la disoccupazione si riteneva avrebbe avuto un picco sotto il 15 per cento, non che raggiungesse il 28.

Come è stato possibile un errore del genere? Nella primavera del 2010 sia la BCE che la Commissione Europea si ispiravano pienamente alla austerità espansiva; l’abbattimento della spesa non era destinato a colpire l’economia greca, perché la fata della fiducia sarebbe venuta in soccorso. Il FMI non aderì pienamente a quella impostazione, ma usò un moltiplicatore irrealisticamente basso, che derivava dalla osservazione di esempi storici di austerità, ma ignorava le differenze nelle condizioni monetarie.

Il punto è che oggi abbiamo le stesse persone responsabili di quel totale fraintendimento degli impatti sull’austerità che fanno prediche ai greci sulla necessità di essere realistici.

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