Jan 12 7:17 am
Paul Krugman
OK, I’m accustomed to getting attacked — if what I write doesn’t induce some hysterical backlash, I’ve wasted the space. And it’s kind of flattering when people devote whole print columns to attacking yours truly; it’s kind of a compliment, a tribute to their sense of my malign influence.
But this piece by Robert Samuelson, attacking me over my debunking of the Reagan legend, is really strange — because Samuelson declares me “totally wrong,” then seems to agree with me about the economics.
My point was that the legend of Reaganomics — that supply-side tax cuts produced a disinflation that confounded Keynesians — is not at all what happened in the 1980s. What happened instead was that harshly restrictive monetary policies created a deep recession, and a period of very high unemployment broke the wage-price spiral. And events played out exactly the way Keynesian-leaning textbooks said they would.
So I thought maybe Samuelson would challenge that narrative, that he would say (as he has in the past) that stagflation was caused by the welfare state and that Reagan’s free-market policies were what did it. But no; he seems to accept that it was all about tight money, and he just wants to give Reagan credit for staying off Volcker’s back.
May I say that even if we buy this, it does nothing at all to resurrect the case for Reaganomics, for the magic of tax cuts? Maybe Reagan was a great guy, but that’s surely not what’s important for current debates.
As it happens, I don’t agree on the political story either; based in part on what I saw during my year in government (1982-3), Reagan’s inner circle didn’t even understand that monetary policy was what was going on. But that’s not the key point. The key point is that the great disinflation of the 1980s was essentially a monetary affair, and fully consistent with Keynesian economics. And as far as I can tell, Samuelson doesn’t disagree with that assessment.
L’indifesa politica economica di Reagan
di Paul Krugman
E’ vero, mi sono abituato a ricevere attacchi – se quello che scrivo non provoca qualche reazione isterica, ho sprecato il mio spazio. Le adulazioni alle quali la gente ricorre per pubblicare interi articoli di attacco al sottoscritto sono di questa natura; sono una sorta di complimento, un tributo per la loro percezione della mia maligna influenza.
Ma questo articolo di Robert Samuelson, che mi attacca a proposito della mia smitizzazione della leggenda di Reagan, è proprio strano – perché Samuelson dichiara che ho “totalmente torto”, e poi sembra essere d’accordo con me sull’aspetto economico.
La mia tesi era che la leggenda della politica economica di Reagan – secondo la quale gli sgravi economici dal lato dell’offerta avevano prodotto una disinflazione che aveva imbarazzato i keynesiani – non è quello che accadde negli anni ’80. Quello che accadde fu invece che le politiche monetarie duramente restrittive determinarono una profonda recessione, ed un periodo di disoccupazione molto elevata ruppe la spirale salari-prezzi. E gli eventi si svolsero esattamente nel modo in cui nei libri di testo di orientamento keynesiano era previsto.
Dunque, io pensavo che Samuelson volesse sfidare questo racconto, che avrebbe detto (come fece in passato) che la stagflazione fu determinata dallo stato assistenziale e che furono le politiche di libero mercato di Reagan ad ottenere quel risultato. Invece no; egli sembra accettare che esse dipesero dalla restrizione monetaria, e vuole soltanto dare credito a Reagan per essersi astenuto dal seguire Volcker.
Posso far notare che se anche si crede a questa spiegazione, non cambia niente al fine di resuscitare la tesi della Reaganomics, quanto alla magia degli sgravi fiscali? Forse Reagan fu un gran personaggio, ma non certamente tale da essere così importante per le discussioni odierne.
Si dà il caso che io non sia neanche d’accordo con la spiegazione politica; basandomi in parte su quello a cui assistetti durante gli anni della mia attività presso il Governo (1982-1983)[1], i più stretti collaboratori di Reagan non capirono neppure cosa stava provocando la politica monetaria. Ma non è questo il punto centrale. Il punto chiave è che la grande disinflazione degli anni ’80 fu essenzialmente un affare monetario, e fu pienamente coerente con la teoria economica keynesiana. E per quanto posso dire, Samuelson non è in disaccordo con questo giudizio.
[1] In effetti, una delle prime esperienze di Krugman come consulente economico fu durante il Governo Reagan.
By mm
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