gennaio 2015 Archive

La trappola del Giappone, di Paul Krugman (Maggio 1998. Traduzione per esperti della prima analisi di Krugman sulle odierne ‘trappole di liquidità’)

[1] Il riferimento è alla cosiddetta teoria del ciclo economico reale, seconda la quale i fattori che decidono dei cicli sono fondamentalmente le grandi variazioni ...

Cosa ci insegna sulle banche centrali la fine dell’ancoraggio svizzero? di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 17 gennaio 2015)

[1] “HT” scopro che sta per “tip your hat to”, ovvero levarsi il cappello. Chi sia MT invece è un mistero, ma mi sembrerebbe un ...

Cambio di regime in Svizzera (16 gennaio 2015)

Franchi svizzeri, paura e follie, di Paul Krugman (New York Times 15 gennaio 2015)

Giovedì le autorità monetarie svizzere hanno annunciato due misure radicali: il disancoraggio del franco svizzero dall'euro e la riduzione ad un valore negativo dello 0,75 per cento di interesse sulle riserve bancarie. Con il che la loro prolungata battaglia per tenere il franco svizzero esente dalle vicissitudini europee ha avuto un esito radicale. Ne è seguito un discreto subbuglio sui mercati. La lezione più importante è la seguente: che combattere contro la trappola della deflazione è una cosa molto difficile. Parrebbe semplice, parrebbe sufficiente stampare moneta. Ma in quella trappola, la moneta si ferma nelle banche e non va oltre. Questo è da molti anni il problema del Giappone, è diventato di recente il problema dell'Europa, potrebbe essere prossimamente il problema della Cina. E gli Stati Uniti non ne sono immuni, come invece rischiano di credere.

Speriamo in una vittoria di Syriza, di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 14 gennaio 2015)

        [1] Dal blog “Dani Rodrik weblog”, 7 gennaio 2015. [2] E’ un post di Wren-Lewis del 7 marzo 2014, dal titolo: ...

Convergenza di due economie globali (dal blog di Krugman, 14 gennaio 2915)

[1] In statistica la regressione lineare rappresenta un metodo di stima del valore atteso condizionato di una variabile dipendente, o endogena, dati i valori di ...

I dissesti degli altri

z 286Pubblico qua un mio studio sugli andamenti finanziari (anni 2000-2012) del Comune di Viareggio. E' un materiale abbastanza estraneo ai temi di questo blog, e lo studio è un po' la conseguenza di un mio impegno di amministratore in quel Comune, che durò sino ad aprile del 2008. Ma alcuni lettori potrebbero essere interessati e, per me, è il modo più semplice per renderlo noto. E' possibile scaricare il PDF completo stampabile cliccando qui: 

I dissesti degli altri


Premessa
Nel ricostruire questa storia del dissesto finanziario del Comune di Viareggio, c’è una domanda che mi sono posto di continuo: quando e come si sarebbe potuto correggere andamenti che non potevano alla fine non produrre un esito così grave? Una volta che si chiariscono i problemi che si sono via via determinati, non sembra difficile immaginare le cose che si sarebbe potuto fare, e nessuna di esse sembrava di per sé impossibile. Non accrescere ed anzi ridurre le spese non è impossibile, riportare i livelli di efficienza nella riscossione di tasse e tributi al livello di un Comune normale non è impossibile, dotarsi di strumenti urbanistici aggiornati che consentano di rinnovare quello che in una città è finito ed anche di avere un livello adeguato di proventi dalle concessioni edilizie è quello che fanno tutti, fare una politica attiva del proprio patrimonio (ovvero pagare una parte dei debiti che derivano dai propri investimenti, rinunciando almeno a quello che non si utilizza del proprio patrimonio) neanche è impossibile, mettere il proprio Comune al riparo da esagerate insolvenze di altri Enti è doveroso. E se anche tutte quelle cose non fossero risultate sufficienti a risolvere rapidamente una situazione negativa, è abbastanza chiaro che avrebbero attenuato di molto le difficoltà; sarebbe stato magari necessario un percorso più lungo, ma sarebbe stato un percorso caratterizzato da miglioramenti successivi, non un avvitamento progressivo sino alla ammissione di una generale impotenza.

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Voodoo selettivo (13 gennaio 2015)

[1] E’ una rubrica del New York Times, che mi pare potrebbe essere tradotta con “risultati, esiti”. In pratica contiene alcuni degli articoli giudicati di ...

I mercati emergenti dopo lo ‘scatto inconsulto’ (12 gennaio 2015)

Sui campioni dell’economia (12 gennaio 2015)

Storia e fallimenti della politica (12 gennaio 2015)

[1] Buffissima espressione già ritrovata, che non so se appartenga ai modi di dire degli afroamericani o prima ancora dei pellerossa. [2] La connessione è ...

L’indifesa politica economica di Reagan (12 gennaio 2015)

[1] In effetti, una delle prime esperienze di Krugman come consulente economico fu durante il Governo Reagan.

Per amore del carbonio, di Paul Krugman (New York Times 11 gennaio 2015)

La prima iniziativa della nuova maggioranza repubblicana al Senato consiste in una pressione su Obama perchè approvi la realizzazione del nuovo oleodotto per il trasporto del petrolio proveniente dalle sabbie bituminose del Canada. Il progetto è altamente problematico dal punto di vista ambientale e comporterebbe un lieve incremento dell'occupazione; non di più di un 5 per cento dei posti di lavoro che si persero per effetto del ricatto dei repubblicani nella cosiddetta vicenda del "sequestro" dei fondi governativi. E non è difficile comprendere che si tratta di un regalo atteso; non per niente le imprese del settore dei conbustibili fossili hanno sostenuto con l'87 per cento dei loro contributi il Partito Repubblicano nelle recenti elezioni di medio-termine.

Dove sono i Friedman dei tempi andati? (10 gennaio 2015)

Ortodossia, eterodossia e ideologia (10 gennaio 2015)

[1] Vedi le note sulla traduzione a “ricardian equivalence”. [2] Ovvero, la tesi di Rogoff secondo la quale oltre un rapporto del 90 per cento ...

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