Blog di Krugman

Storia e fallimenti della politica (12 gennaio 2015)

 

Jan 12 8:30 am

History and Policy Failure

I’ve been having a hard time reading Barry Eichengreen’s Hall of Mirrors, about how the lessons of the Great Depression were ignored after 2008. It’s not that it’s a bad book; so far, it seems to be a very good book, with a lot about the 1930s that I didn’t know. But the recent history is painful, because I was watching in real time, warning desperately that what did happen, would happen.

And this raises a question: what didn’t we know, and when didn’t we know it?

You often hear assertions to the effect that in early 2009, when the Obama stimulus was being finalized, we didn’t know how deep and prolonged the slump would be; you also hear assertions that we didn’t realize just how much damage would be done by the pivot to deficit reduction. So it must be said: What do you mean “we”, white man?

Suppose we look at the Congressional Budget Office projections of the output gap — the extent to which the economy would be operating below capacity — as of January 2009, and compare them with what actually happened. It looks like the attached chart (I used the IMF estimates of the actual output gap, to save time; but I don’t think using CBO would change the story.)

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Up through 2011 the CBO projection was, if anything, more pessimistic than what actually happened, possibly because the projection didn’t include the effects of stimulus. Thereafter CBO predicted a faster recovery than actually happened, but even so CBO didn’t expect the output gap to go away until around now.

So using conventional estimates available at the beginning of the Obama years, you had ample information to argue both that the proposed stimulus was inadequate and that 2010 would be way too soon to pivot to deficits. And yes, I made that case in real time.

As for the turn to austerity, it wasn’t at all hard to see, again in real time, that it was a huge mistake backed by really bad economic analysis.

Or to put it a bit more generally: It’s true that for years elite discourse was dominated by the worry that we were doing too much, that deficits and easy money were dangerous, that we were risking debt crisis and inflation. Now, seemingly suddenly, the Very Serious People have realized that in reality we did too little, that deflation and stagnation are looming as the great dangers, and there are cries of “Who could have known?” Well, everyone could and should have known. I certainly did.

 

Storia e fallimenti della politica

Ho qualche problema nella lettura di “La sala degli specchi” di Barry Eichengreen, su come le lezioni della Grande Depressione siano state ignorate dopo il 2008. Non che sia un cattivo libro; sino a questo punto sembra un ottimo libro, con una quantità di cose sugli anni ’30 che non conoscevo. Ma è la storia recente che è dolorosa, perché l’ho vissuta mentre si svolgeva, ammonendo disperatamente che quello che era successo sarebbe riaccaduto.

E questo pone una domanda: che cosa non conoscevamo, e quando avevamo smesso di conoscerlo?

Si sentono spesso affermazioni a proposito del fatto che agli inizi del 2009, quando le misure di sostegno di Obama stavano per essere portate a compimento, non sapevamo quanto sarebbe stata profonda e prolungata la recessione; si sentono anche affermazioni secondo le quali proprio non comprendevamo quanto danno sarebbe derivato dallo spostare l’attenzione sulla riduzione del deficit. Si dovrebbe dire: cosa intendi per ““noi”, uomo bianco [1]?

Supponiamo di osservare le stime del Congressional Budget Office sul differenziale di produzione – la misura nella quale l’economia starebbe operando al di sotto delle sua potenzialità – al gennaio 2009, e confrontiamole con quello che è effettivamente successo. Si nota quella che appare nel seguente diagramma (per far prima ho utilizzato le stime del FMI; ma non penso che utilizzando quelle del CBO cambierebbe niente)

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Sino al 2011, semmai, la stima del CBO era più pessimistica di quello che effettivamente accadde, probabilmente perché le proiezioni non includevano gli effetti delle misure di sostegno. In seguito il CBO fece previsioni su una ripresa più rapida di quella che è effettivamente avvenuta, a anche allora il CBO non si aspettava che il differenziale della produzione scomparisse sino circa ad oggi.

Dunque, utilizzando le stime della produzione disponibili agli inizi del periodo di Obama, c’era un’ampia informazione per sostenere sia che le misure di sostegno fossero inadeguate, sia che il 2010 sarebbe stato troppo prematuro per spostare l’attenzione sui deficit. E in effetti, sostenni quella tesi al momento [2].

Così come, per passare all’austerità, non era affatto difficile osservare, sempre in tempo reale, che era un errore di grandi proporzioni, supportato da una analisi economica del tutto negativa.

Oppure, per dirla più in generale: è vero che per anni il discorso dell’élite è stato dominato dalla preoccupazione che stessimo facendo troppo, che i deficit e la moneta facile erano pericolosi, che stavamo rischiando una crisi da debito e l’inflazione. Ora, apparentemente all’improvviso, le Persone Molto Serie hanno compreso che facemmo troppo poco, che la stagnazione e la deflazione stavano incombendo come il grande pericolo, e ci sono i lamenti del genere “Chi poteva saperlo?” Ebbene, tutti avrebbero potuto e dovuto saperlo. Con certezza, io lo feci.

 

 

[1] Buffissima espressione già ritrovata, che non so se appartenga ai modi di dire degli afroamericani o prima ancora dei pellerossa.

[2] La connessione è con un editoriale del New York Times dell’8 gennaio 2009, dal titolo “Il differenziale di Obama”.

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