Blog di Krugman

Sui campioni dell’economia (12 gennaio 2015)

 

Jan 12 9:05 am

On Econoheroes

I gather that some readers didn’t get what I was driving at in declaring that Joe Stiglitz and yours truly are the left’s “econoheroes”, but the likes of Stephen Moore and Art Laffer play that role on the right.

First of all, I was not declaring myself an actual hero; I’m nothing of the kind. Did I mention that I’m kind of short? (but not on a Friedman level) Actually, hero-worship of any kind, for anyone, is a big mistake; place too much faith in any individual, and you’re very likely to be let down, hard. (There are, however, real villains.) No, what I meant — I thought this was obvious — is that Joe and I do tend to get quoted, invoked, etc. on a frequent basis in liberal media and by liberals in general, usually with (excessive) approbation.

And the thing is that while there are people playing a comparable role in right-wing discussion, they tend not to be highly cited or even competent economists.

So don’t tell me that Greg Mankiw or Robert Barro are famous economists and also conservative. Indeed they are. But are they omnipresent on the conservative scene? Take a crude metric, and look at hits on Google News. If you put in “mankiw economy” you get about 5200 hits, many of them involving debates at the recent economics meetings. If you put in “stephen moore economy” you get 65,700 hits. If you put in “stiglitz economy” you get 43,800.

I see this as a real asymmetry. You can, if you like, claim that within the economics profession conservatives are the intellectual equals or superiors of liberals (and no, economics professors aren’t overwhelmingly liberal in the way that some other social sciences are.) The point, however, is that the right does not turn to these eminent conservative economists for guidance and support; it prefers the hacks.

 

Sui campioni dell’economia

Capisco che qualche lettore non ha compreso a cosa miravo dichiarando che Joe Stiglitz e il sottoscritto siamo i “campioni dell’economia” della sinistra, mentre soggetti come Stephen Moore e Art Laffer hanno quella funzione sulla destra.

Prima di tutto, non mi stavo sul serio dipingendo come un campione; non è il mio genere. Ho mai detto che sono piuttosto basso (ma non al livello di Friedman)? In verità, qualsiasi genere di culto per gli eroi, da parte di chiunque, è un grande errore; ponete troppa fiducia in qualsiasi individuo, ed è molto probabile che sarete malamente delusi (per quanto, tuttavia, i cattivi esistano sul serio). No, quello che volevo dire – pensavo che fosse evidente –è che io e Joe tendiamo ad essere citati, evocati etc. con molta frequenza sui media progressisti e da parte dei progressisti in generale, di solito con (eccessiva) approvazione.

E il punto è che mentre ci sono persone che svolgono un ruolo paragonabile nel dibattito della destra, essi tendono a non essere molto citati e non sono neppure economisti competenti.

Dunque, non ditemi che Greg Mankiw o Robert Barro sono economisti famosi ed anche conservatori. In effetti lo sono. Ma sono onnipresenti, sulla scena conservatrice? Si prenda un metro di misura grossolano, e si guardi ai risultati su Google News. Se voi inserite “mankiw economy” ottenete 5.200 risultati, molti dei quali riguardanti dibattiti nei recenti convegni economici. Se inserite “stephen moore economy” ne ottenete 65.700. Con “stiglitz economy” ne ottenete 43.800.

In questo io vedo una reale asimmetria. Potete, se volete, sostenere che all’interno della disciplina economica i conservatori siano intellettuali pari o superiori ai progressisti (peraltro, i professori di economia non sono di orientamento progressista in modo schiacciante come in altre scienze sociali). Il punto, tuttavia, è che la destra non si rivolge a questi eminenti economisti conservatori come guide e punti di riferimento; preferisce gli scribacchini.

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