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Appunti e diagrammi della prima lezione del corso universitario di economia di Paul Krugman. “La Grande Recessione e le sue conseguenze: uno sguardo”. (dal blog di Krugman, 2 febbraio 2015)

 

 

Appunti della prima lezione del corso universitario di economia (2 febbraio 2015) [1]

[1] Proveremo quest’anno a tradurre questi appunti, che normalmente Krugman pubblica sul suo blog in tutto il corso delle sue lezioni universitarie. . Essi contengono, come si può notare, una scelta molto ricca di dati e diagrammi, tenuti assieme da pochi appunti. Data l’esiguità della parte del testo espressa negli appunti, mi pare superfluo tradurlo con il metodo solito dei testi a confronto.

 

 

 

 

 

La Grande Recessione e le sue conseguenze: uno sguardo.

di Paul Krugman [2]

[2] Sotto le tabelle, in rosso, le traduzioni del contenuto interno alle tabelle ed alcune ulteriori note esplicative.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Grande Recessione riporta indietro di decenni le famiglie statunitensi:

 

z 471

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Reddito medio reale delle famiglie negli Stati Uniti.

 

Pagina 1

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Essa ha ridotto drasticamente le opportunità di lavoro:

 

 

z 472

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Disoccupazione armonizzata. Totale dei disoccupati sul totale della popolazione, nell’area euro.

 

Pagina 2

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Specialmente per i giovani:

 

z 473

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Disoccupazione armonizzata. Disoccupati tra i 15 ed i 24 anni, sul totale della popolazione nell’area euro.

 

Pagina 3

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L’Europa sta facendo esperienza di una Depressione Minore:

z 465

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Tassi di disoccupazione nell’area euro e negli Stati Uniti
  2. Viene definita Depressione Minore, a confronto con la Grande Depressione degli anni ’30. Secondo Krugman, la maggiore gravità e durata la configura – nel caso dell’Europa – come una depressione vera e propria, ancorché minore (ma nella tabella successiva, mostra che non è poi tanto minore). I modi nei quali si misurano ufficialmente i fenomeni recessivi e le depressioni variano, dall’Europa agli Stati Uniti. Per una migliore comprensione di questa tematica, si vada nel blog all’articolo del 17 luglio 2013 di Jeffrey Frankel dal titolo “Quante recessioni europee?”.

 

 

Pagina 4

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… e non così minore:

z 466

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Europa: produzione industriale nelle due depressioni del 1929-1936 e del 2007-2014.
  2. Numero degli anni dal picco precedente (che illustra la velocità, o il ritardo, nella ripresa. Come si nota nella crisi recente la discesa si è interrotta prima – al secondo anno anziché al terzo – ma la ripresa è stata molto più fiacca, cosicché al settimo anno la produzione è ancora inferiore all’anno di partenza della crisi)

 

Pagina 5

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Il PIL reale in due periodi di crisi:

 

z 474

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Il diagramma mostra gli andamenti del PIL nei paesi aderenti al blocco della sterlina ed al blocco aderente al gold standard nella crisi 1929-1938 (rispettivamente la linea grigia e quella gialla), e l’andamento del PIL nell’area euro nella crisi 2007-2015. I paesi del blocco della sterlina, che cioè decisero un ancoraggio alla sterlina inglese dopo l’uscita di quella valuta dal gold standard nel 1931, furono l’Australia, la Nuova Zelanda ed il Sudafrica (mentre Canada e l’isola di Terranova, dopo l’uscita della sterlina dal sistema aureo, ancorarono le loro valute al dollaro statunitense). I paesi che rimasero bloccati nel cosiddetto blocco aureo furono invece: Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Italia, Polonia e Svizzera.

 

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PIL reale: paesi avanzati

 

 

 

z 475

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. La linea blu indica le previsioni di crescita del PIL reale che venivano fatte nel 2007; le linea rossa l’andamento effettivo

 

Pagina 7

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PIL reale: paesi emergenti:

 

 

z 476

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 1. Come si nota, nel caso dei paesi emergenti l’andamento effettivo (linea rossa) è risultato inferiore rispetto alle previsioni del 2007 (linea blu) soltanto sino al 2009. Col 2014 esso esso ha superato le previsioni che venivano fatte nel 2007.

 

Pagina 8

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E’ importante non perdere di vista la stranezza delle recessioni!

La tecnologia continua a progredire (l’iPhone nel 2007, l’iPad nel 2010, i grandi avanzamenti

nella estrazione del petrolio per fratturazione delle scisti e nel solare),

La popolazione in età lavorativa continua a crescere.

Lo stock di capitale fisso è in crescita, anche se non veloce.

Dunque è certo che la capacità produttiva dell’economia è cresciuta di molto.

Ma la produzione effettiva è scesa bruscamente, da lì una ripresa stentata.

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagina 9

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Keynes: “La grande crisi del 1930”

 

“Questo è un incubo che se ne andrà al mattino. Perché le risorse della natura e le tecniche degli uomini sono altrettanto fertili e produttive di quello che erano. Il ritmo del nostro progresso nella direzione della soluzione dei problemi materiali della vita non è meno rapido. Noi siamo capaci come prima di consentire a tutti un livello di vita elevato – elevato, voglio dire, al confronto, ad esempio, con venti anni orsono – e impareremo presto a consentire livelli di vita ancora più elevati. Non ci eravamo illusi in precedenza. Ma oggi siamo invischiati in un colossale scompiglio, avendo preso un abbaglio nel controllo di una macchina complicata, della quale ignoriamo il funzionamento. Il risultato è che le nostre possibilità di ricchezza possono finire sprecate per un certo periodo – forse per un lungo periodo.”

 

 

Ma come siamo riusciti a finire ancora in quella situazione ???

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il segreto dell’Universo:

 

z 469

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. L’immagine mostra il semplice modello del rapporto tra “noi” e “gli altri”. La spesa degli altri è il nostro reddito e la nostra spesa è il reddito degli altri. E’ questo il “segreto dell’Universo”.

 

 

 

 

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Cosa conosciamo delle cause?

Una grande bolla nei prezzi immobiliari:

z 477

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. La tabella riguarda l’andamento dei prezzi immobiliari negli Stati Uniti. Come si nota lo scoppio della bolla inizia attorno al 2007-2008, la brusca discesa si interrompe nel 2010 ed una risalita comincia appena ad essere visibile dopo il 2014.

 

 

 

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Una ampia crescita del debito delle famiglie come percentuale sul PIL:

 

z 478

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Diagramma: famiglie ed organizzazioni no-profit; livello totale delle passività. Le date sulle ascisse indicano il quarto trimestre dei rispettivi anni. Per ‘organizzazioni’ no-profit si intendono quelle organizzazioni che utilizzano le entrate eccedenti per i loro obbiettivi, e non le distribuiscono come profitti o come dividendi.

 

 

 

 

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Per cosa è utile la macroeconomia?

Due tipi di analisi, non identiche:

La prima: cosa sta accadendo in una economia depressa? Come accade che “le nostre possibilità di

ricchezza possono finire sprecate per un certo periodo di tempo?”

La seconda: cosa porta alle crisi che precedono un’economia depressa?

La strana tentazione di fissarsi sulla seconda domanda, considerando la prima come ovvia.

Non è così, e la vostra risposta alla prima domanda è probabilmente il tema fondamentale

del mondo di oggi.

E questa è la ragione per la quale la nostra prossima lezione sarà noiosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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