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I Conservatori vanno dietro ai Repubblicani sul cambiamento climatico, di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 3 febbraio 2015)

 

Tuesday, 3 February 2015

The Conservatives follow the Republicans on climate change

By Simon Wren-Lewis

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In a post last weekend where I was very critical of George Monbiot for suggesting that those on the left should no longer vote tactically to prevent a Conservative government, I prefaced my remarks by saying that his journalism consistently told me more than most others. Some comments poured scorn on that remark. So let me give you an example.

In an earlier article, George Monbiot noted a part of the innocently titled ‘Infrastructure Bill’ currently going through parliament. Section (36, p39) is headed ‘Maximising economic recovery of UK petroleum’. Its principle objective is to do just that. Now it does not take a climate scientist to realise that trying to restrict our use of fossil fuels to avoid climate change requires leaving quite a lot of them in the ground. So this bill suggests that whatever the UK government says about climate change, the UK contribution in terms of limiting extraction of oil will be exactly zero. It is so important that we extract every last economical drop that we need legislation to guarantee it! I wonder who ‘we’ is in this case?

Over a year ago I wrote a post entitled “Will the UK Conservatives become like the Republican Party?” It included this paragraph.

 

I would argue that attitudes to climate change represent an acid test of whether ideology has overtaken evidence in parties of the right. The UK in particular appears to be at a critical point in this respect. While the official Conservative line recognises the importance of trying to deal with man-made climate change, a significant proportion of Conservative MPs are now promoting climate change denial. Deniers are given wide coverage (and often support) in the largely right wing UK press, and perhaps as a result the UK Chancellor, George Osborne, has been quite antagonistic towards ‘green’ policies.

 

With this legislation that line has clearly been crossed.

 

The Conservatives know that in the UK a great many people regard the US Republican Party as slightly mad. So they will never come out and say they intend to do nothing about climate change. In fact they will say exactly the opposite. But legislation speaks louder than words. It has been apparent for some time that George Osborne has no time for any of this green nonsense. Now it is official, in legislation going through parliament.

We therefore need to ask in what other ways will the Conservatives follow the Republicans.
The Republican congress has already mapped out its strategy for unwinding many of the controls on Wall Street implemented after the financial crisis. If the Conservatives win in 2015, given who provides [a] a large amount of their funding, do we really think the same thing will not happen here? Not all at once, but quietly by slipping in the odd bit of legislation here and there. In a similar manner to including a commitment to extract all the UK’s oil in an infrastructure bill.

 

 

[a] From this link note the summer party guest list at £1000 a ticket, and who is number 4 in the list. Now you know who ‘we’ is when it comes to this part of the UK infrastructure bill.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Conservatori vanno dietro ai Repubblicani sul cambiamento climatico

di Simon Wren-Lewis

In un post del fine settimana, nel quale ero stato molto critico con il suggerimento di George Monbiot, secondo il quale le persone di sinistra non avrebbero più dovuto votare secondo convenienza per impedire un Governo conservatore, avevo fatto precedere le mie osservazioni dall’affermazione che il suo giornalismo mi parla più di quello di tanti altri. Tale osservazione mi ha procurato un po’ di commenti indignati. Dunque, fatemi fare un esempio.

In un precedente articolo, George Monbiot aveva evidenziato una parte del provvedimento – dal titolo innocente “Proposta sulle infrastrutture” – che sta andando all’approvazione del Parlamento. Il paragrafo da pagina 36 a pagina 39 ha questa intestazione: “Massimizzare la ripresa economica del settore petrolifero del Regno Unito”. Ora, tale espressione non è tale da far comprendere ad uno scienziato del clima che cercare di restringere il nostro utilizzo dei combustibili fossili per evitare il cambiamento climatico richiede di lasciare un bel po’ di essi nel sottosuolo. Dunque, questa proposta di legge suggerisce che qualsiasi cosa il governo del Regno Unito dica sul cambiamento climatico, il contributo inglese nei termini di una limitazione dell’estrazione del petrolio sarà esattamente pari a zero. E’ talmente importante che si estragga sino all’ultima economica goccia che abbiamo bisogno di una legislazione che lo garantisca! Mi chiedo, chi, in questo caso, è il “noi”?

Più di un anno fa scrissi un post dal titolo “I Conservatori inglesi diventeranno come il Partito Repubblicano (americano)?” Includeva questo paragrafo:

“Sono portato a pensare che l’atteggiamento verso il cambiamento climatico rappresenta una cartina di tornasole per capire se l’ideologia ha sorpassato le prove dei fatti nei partiti della destra. Il Regno Unito in particolare sembra essere, sotto questo aspetto, ad un punto critico. Mentre la linea ufficiale conservatrice riconosce l’importanza del cercare di misurarsi con il cambiamento climatico provocato dall’uomo, una porzione significativa dei membri del Parlamento conservatori sono adesso attivi nel negare il cambiamento climatico. Ai ‘negazionisti’ viene offerta ampia copertura (e spesso sostegno) in gran parte della stampa di destra del Regno Unito, e forse, di conseguenza, il Cancelliere George Osborne è abbastanza ostile alle politiche ‘verdi’.”

Con questa legislazione, quel confine è stato chiaramente oltrepassato.

I Conservatori sanno che nel Regno Unito davvero tante persone guardano ai repubblicani americani come se fossero leggermente matti. Dunque, non se ne usciranno mai dicendo che non intendono far niente sul cambiamento climatico. Ma le proposte legislative parlano con una voce più forte delle parole. Da molto tempo sembrava che George Osborne non avesse tempo per nessuna di questa fissazioni verdi. Ora è ufficiale, nella legislazione che sta andando al Parlamento.

Di conseguenza, ci dobbiamo chiedere in quali altri modi i conservatori inseguiranno i repubblicani. Il Congresso (a maggioranza) repubblicano ha già tracciato la sua strategia per attenuare molti dei controlli su Wall Street messi in atto dopo la crisi finanziaria. Se i Conservatori vinceranno nel 2015, considerato chi fornisce (a) una larga quota dei loro finanziamenti, pensiamo davvero che non accadrà la stessa cosa da noi? Non tutto in una volta, ma senza far rumore, scivolando qua e là su pezzi occasionali di legislazione. In maniera tale da includere l’impegno ad estrarre tutto il petrolio del Regno Unito, in una proposta di legge sulle infrastrutture.

 

 

(a). Si osservi un questa connessione la lista degli ospiti da 1000 sterline a biglietto alla festa estiva, ed il nome del numero 4 di quella lista [1]. Ora conoscete chi è il “noi”, quando si arriva a quella parte della proposta di legge sulle infrastrutture del Regno Unito.

 

 

[1] Pare fosse un banchiere russo, tale Andrei Borodin, e che il contributo (non di 1000, ma di 28.000 sterline)  fosse inammissibile per la legge britannica.

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