Blog di Krugman

La mia spregevolezza monetaria (26 febbraio 2015)

 

Feb 26 10:43 am

Despicable Monetary Me

I want to weigh in on the issue of “cognitive capture” and the appropriate tactics for the reality-oriented community; more later or tomorrow. But I did want to remind readers of the column that had Allan Meltzer complaining that I say vicious things that the Times shouldn’t print. Here’s the column.

It’s pretty stiff, and no doubt had Meltzer very upset. After all, he has spent his life positioning himself as a wise, stern critic of the Fed, in effect its monetary conscience. The financial crisis should have been his big, culminating moment; instead it has turned into a vast embarrassment, in which he has been wrong again and again.

But should I have tried to spare his feelings? I don’t think so. I think I owe it to readers to give a clear picture of what is going on — and yes, to make it entertaining, because an unread column does nobody any good. I’m snarky for a reason.

 

La mia spregevolezza monetaria

Voglio intervenire, più tardi o domani, sul tema della “cattura cognitiva” [1] e sulle tattiche appropriate per una comunità orientata alla realtà. Ma intendevo rammentare ai lettori l’articolo che provocò la lamentela di Allan Meltzer, secondo il quale mi esprimevo in modo aggressivo, in termini che il Times non dovrebbe pubblicare. L’articolo è questo [2].

E’ abbastanza duro, e non c’è dubbio che fece infuriare Meltzer. Dopo tutto, egli ha speso la sua vita a presentarsi come un critico saggio ed austero della Fed, in sostanza come la sua coscienza monetaria. La crisi finanziaria avrebbe dovuto essere la sua grande, culminante occasione; invece si è trasformata in un immenso imbarazzo, nel quale ha compiuto sbagli in continuazione.

Ma avrei dovuto cercare di essere gentile verso la sua sensibilità? Io non lo credo. Penso di dover fornire ai lettori un quadro chiaro di ciò che sta accadendo – e sì, anche di intrattenerli, giacché un articolo non letto non fa bene a nessuno. Sono irriverente per una ragione.

 

[1] Ovvero, di quella situazione nella quale la concentrazione su altro – pensieri o interessi propri, il temporaneo utilizzo di una strumento che vi assorbe etc. – provoca una sorta di cecità nei confronti dell’ambiente esterno. E’ il tema stimolato da Brad DeLong e trattato nel post “Monetarismo in inverno”, sul quale tornerà in un post successivo.

[2] Vedi “Il culto dell’inflazione” dell’11 settembre 2014, qua tradotto.

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