Feb 20 10:05 am
I’ve been in correspondence with various people trying to track the current Greece/euro crisis, and everyone seems to have reached the same conclusion I’ve reached — namely, that what’s needed above all right now is some way to stop the clock, call a time-out, whatever. We’re talking about weeks, maybe a month or two — but that pause is desperately needed, because otherwise it will be all too easy to stumble into a preventable disaster.
Why do we need a time-out? Mainly because the new Greek government simply hasn’t had time to do its homework. This is not a criticism: it’s a new government, it’s outside the existing political establishment (because voters feel, with justification, that the establishment has failed), and Syriza doesn’t have a deep technocratic bench. Even with the best will in the world — and from what I hear, we are talking about well-intentioned people here — the Greeks can’t present a detailed proposal, decide exactly what they must do and can’t do, just yet.
In a different phase of history, they might have been able to turn to outside institutions with a lot of technical expertise — but now? The Commission is, in their eyes and pretty much in reality, a bad actor which has had terrible judgment. The IMF are pretty good guys these days, but are part of the troika and certainly can’t be directly involved in drafting the agenda of this government. Ditto the ECB.
Now, maybe after 60 or 90 days it would become clear that there is no possible deal, and Grexit it is. But we don’t know that.
What we do know is that what appears to be the demand of hardliners — that the new Greek government agree in the next few days to abandon everything it campaigned on, that it lock in draconian fiscal targets, privatization, and other things it hasn’t had time to assess — is impossible. I don’t know whether the hard-liners believe that this bum’s rush will work, or are just pushing Greece out the door. But this is not how it should go. Everyone needs some time to think.
L’Europa ha bisogno di fermare l’orologio
Sono stato in corrispondenza con varie persone cercando di seguire l’attuale crisi euro-greca, e sembrano essere tutti arrivati alle mie conclusioni – ovvero, che quello che è soprattutto necessario in questo momento, in qualche modo, è di fermare l’orologio, di chiedere una forma qualsiasi di sospensione. Stiamo parlando di settimane, forse di un mese o due – ma quella pausa è disperatamente necessaria, perché altrimenti sarà anche troppo facile fare un passo falso in un prevedibile disastro.
Perché abbiamo bisogno di una sospensione? Principalmente perché il nuovo Governo greco non ha semplicemente avuto il tempo di prepararsi. Questa non è una critica: si tratta di un nuovo Governo, estraneo alla esistente classe dirigente (perché gli elettori hanno sentito che, comprensibilmente, quella classe dirigente aveva fallito), e Syriza non ha una vasta panchina di tecnocrati. Persino con la migliore volontà del mondo – e da quello che sento dire, in questo caso stiamo parlando di persone ben intenzionate – i Greci non possono presentare una proposta dettagliata, decidere esattamente quello che devono fare e quello che non possono fare, su due piedi.
In un momento diverso della storia, potevano essere nelle condizioni di rivolgersi ad istituzioni esterne dotate di molta competenza tecnica – ma adesso? La Commissione, ai loro occhi e in gran parte nella realtà, è un pessimo soggetto che ha ricevuto un giudizio terribile. Il FMI è di questi tempi un soggetto abbastanza affidabile, ma fa parte della troika e certamente non può essere direttamente incluso nella stesura dei programmi di questo Governo. Lo stesso dicasi per la BCE.
Ora, può darsi che dopo 60 o 90 giorni diventerà chiaro che non c’è alcun accordo possibile, e a quel punto la Grecia uscirà. Ma non lo sappiamo.
Quello che oggi sappiamo è che quella che sembra essere la richiesta degli intransigenti – che il nuovo Governo greco concordi in pochi mesi di abbandonare tutto quello per cui si è mobilitato nelle elezioni, che si rinchiuda entro obbiettivi di finanza pubblica draconiani, in privatizzazioni e in altre cose che non ha il tempo di valutare – è impossibile. Non so se gli intransigenti credano che questa forzatura funzionerà, o se stanno semplicemente spingendo la Grecia fuori dalla porta. Ma non è in questo modo che si dovrebbe procedere. Hanno tutti bisogno di un po’ di tempo per riflettere.
By mm
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