Feb 22 9:42 am
There’s been quite a lot of commentary about the Hamilton Project conference on robots and all that. Let me just add my two cents about the “framing paper“.
What strikes me about this paper — and in general what one still hears from many people inside the Beltway — is the continuing urge to make this mainly a story about the skills gap, of not enough workers having higher education or maybe the right kind of education. The paper acknowledges, sort of, that the trends people thought they saw in the 1990s aren’t visible in later data, but then jumps right back into discussing education as the solution as if nothing had happened.
But if my math is right, the 90s ended 15 years ago — and since then wages of the highly educated have stagnated. Why on earth are we still hearing the same rhetoric about education as the solution to inequality and unemployment?
The answer, I’m sorry to say, is surely that it sounds serious. But, you know, it isn’t.
Rip Van Skillsgap [1]
C’è stata una quantità di commenti sulla conferenzadell’Hamilton Project sui robot e tutto il resto. Consentitemi solo di aggiungere un piccolo contributo sull’ “articolo di inquadramento”.
Quello che mi stupisce di questo studio – e in generale di quello che si sente dire da parte di molte persone nella Capitale – è il bisogno continuo di farlo diventare principalmente un racconto sul difetto delle competenze, sul numero insufficiente di lavoratori con una istruzione superiore o forse con il tipo giusto di istruzione. Lo studio in qualche modo riconosce che le tendenze che la gente pensava di aver visto negli anni ’90 non è visibile negli ultimi dati, ma poi fa un salto indietro a discutere di istruzione come la soluzione, come se non fosse accaduto niente.
Ma se i miei conti sono giusti, gli anni ’90 sono finiti un quindicennio orsono – e da allora i compensi dei lavoratori con elevata istruzione sono rimasti stagnanti. Perché mai dobbiamo sorbirci la stessa retorica sull’istruzione come soluzione ai problemi dell’ineguaglianza e della disoccupazione?
Mi dispiace dirlo, ma certamente la risposta è che sembra una cosa seria. Eppure, sapete che non lo è.
[1] “Skillsgap” significa un “difetto/scarto di competenze professionali”. Ma potrebbe essere un nomignolo affibbiato a un personaggio, o ad un gruppo di personaggi, per affinità con un protagonista di un racconto dello scrittore Washington Irving del 1919. Il titolo del racconto era “Rip Van Winkle” e narrava di un personaggio che era uscito di scena in un lungo fantastico sonno, per sfuggire ad una moglie bisbetica, ed al ritorno nel villaggio natio aveva trovato tutto cambiato. Il senso potrebbe essere che anche i sociologi dell’Hamilton Project si devono essere addormentati, trascurando quello che sta davvero accadendo in tema di diseguaglianze negli ultimi venti anni. In effetti, anche Rip Van Winkle si era addormentato per venti anni.
Questo un dipinto relativo alla storia, dove appare lo spaesato vecchietto:
By mm
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