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Boom democratici (dal blog di Krugman, 21 marzo 2015)

 

Mar 21 3:41 pm

Democratic Booms

Everyone in the Republican Party knows that Reagan presided over an economy that has never been equalled, before or since. When I was on TV with Rand Paul, he confidently declared

When is the last time in our country we created millions of jobs? It was under Ronald Reagan …

Of course, it’s not true:

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There was an even bigger job boom under Clinton than under Reagan, and Obama has now presided over three years of fairly rapid job growth, with the most recent year the fastest since the 90s.

But does this say anything about the presidents in question? Both the Reagan expansion and the Clinton expansion had much more to do with Federal Reserve policy than anything coming from the White House, and Obama’s macroeconomic policy has been hamstrung by GOP opposition almost from the beginning. There are presidents, and sometimes there are job booms when they are president, but the booms aren’t their doing.

But it is nonetheless the case that those Democratic booms vindicate liberal beliefs, while the Reagan boom does not, in any way, validate conservative ideology? Why? Because conservatives insisted that the Clinton and Obama booms were impossible.

I’m old enough to remember the cries of doom when Clinton pushed through an increase in top tax rates. If you were reading the WSJ editorial page, or Forbes, or listening to Newt Gingrich, you knew that it was time to sell all your stocks and wait for the depression.

And Obama, of course, was bringing on hyperinflationary collapse with his health reform and tax hikes at the top.

Needless to say, none of it happened; what the Democratic booms show is that you can strengthen the safety net and raise taxes on the wealthy without causing economic disaster.

But didn’t liberals make similar predictions of Reaganite disaster? Actually, no. As I’ve pointed out in the past, what happened under Reagan — tight money brought on a severe recession, but the economy recovered once money was loosened again, and the intervening period of slack brought inflation down — was exactly what the textbooks predicted.

If politics made any sense, Democrats would be celebrating Clinton in the way Republicans celebrate the blessed Ronald, and they’d be hailing Obama as Saint Bill’s second coming. Meanwhile Republicans would be fairly diffident about a pretty good job but not all that exceptional expansion that was mainly Paul Volcker’s doing, and was a long time ago.

 

Boom democratici

Tutti nel Partito Repubblicano sanno che il Presidente Reagan governò un’economia che non ebbe eguali, prima e dopo. Quando andai in televisione con Rand Paul, egli dichiarò con sicurezza:

“Quando fu l’ultima volta che creammo milioni di posti di lavoro nel nostro paese? Fu con Ronald Reagan ….”

Naturalmente, non è vero [1]:

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Ci fu un boom dei posti di lavoro persino più grande con Clinton che con Reagan, e adesso Obama ha governato nel corso di tre anni di crescita abbastanza rapida di posti di lavoro, con l’anno più recente che è stato il più veloce dagli anni ’90.

Ma questo ci dice tutto sui Presidenti in questione?

Sia l’espansione con Reagan che quella con Clinton ebbero molto più a che fare con la politica della Federal Reserve che con qualcosa proveniente dalla Casa Bianca, e la politica macroeconomica di Obama è stata azzoppata sin dall’inizio dalla opposizione del Partito Repubblicano. Ci sono Presidenti, e talvolta ci sono espansioni dei posti di lavoro nel periodi dei loro incarichi, ma tali espansioni non sono il loro prodotto.

Ciononostante si dà il caso che quelle espansioni dei democratici giustifichino i convincimenti dei progressisti, mentre il boom di Reagan non avvalora, in alcun modo, l’ideologia conservatrice. Perché? Perché i conservatori affermarono ripetutamente che i boom di Clinton e di Obama erano impossibili.

Sono anziano abbastanza per ricordare le grida di disperazione quando Clinton fece approvare un aumento delle tasse per i più ricchi. Se leggevate le pagine editoriali del Wall Street Journal, o di Forbes, o davate retta a Newt Gingrich, sapevate che era il tempo di vendere tutte le vostre azioni e di aspettarvi la depressione.

E Obama, ovviamente, con la sua riforma sanitaria e i suoi incrementi fiscali per i più ricchi, stava provocando un collasso iperinflazionistico.

Non c’è bisogno di dire che non è accaduto niente del genere; quello che i boom democratici dimostrano è che si possono rafforzare i programmi della sicurezza sociale ed aumentare le tasse sui ricchi senza provocare disastri nell’economia.

Ma i progressisti non avanzarono previsioni analoghe di un disastro reaganiano? Per la verità, no. Come ho messo in evidenza in passato, quello che accadde con Reagan – una restrizione monetaria provocata da una grave recessione, ma l’economia si riprese una volta che la politica monetaria venne di nuovo allentata, e il periodo intermedio di fiacca crescita portò in basso l’inflazione – era esattamente quanto prevedevano i libri di testo.

Se la politica avesse un qualche senso, i democratici dovrebbero celebrare Clinton nel modo in cui i repubblicani celebrano San Ronald, e adesso saluterebbero Obama come una reincarnazione di San Bill. Nel frattempo, i repubblicani dovrebbero essere abbastanza cauti per una espansione dei posti di lavoro discreta, ma niente affatto eccezionale, che fu principalmente opera di Paul Volcker, ed avvenne tanto tempo fa.

 

 

[1] Reagan fu Presidente dal 1981 al 1989. In cifre assolute fu più rilevante l’incremento occupazionale negli anni di Clinton (1993-2001)- una tendenza più prolungata – ed anche il recupero con Obama è stato più significativo, partendo dai livelli molto bassi della crisi che coincisa con l’ultimo anno di Bush. Gli anni di Bush figlio (2001-2008), invece, furono i più mediocri.

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