Mar 13 2:11 pm
The Greek government has deployed a lot of populist and nationalist rhetoric, and eurocrats seem shocked. But the miracle is that this hasn’t happened until now.
A few years ago, debtor-country governments might have gone along with austerity in the real belief that it would pay off in the form of a strong recovery. But the alleged technocrats of Brussels have lost all credibility on that front. Furthermore, while center-right governments are in some cases managing to hold on politically by posing as the only people who can do the painful but necessary stuff, center-left parties that take on the role of agents of austerity have imploded, in some cases essentially disappearing from the scene.
That said, as I’ve noted before, individual politicians — center-right especially, but center-left in some cases — may do OK personally even if their policies are wildly unpopular; they can become fixtures at Davos, look forward to appointments at the Commission or other European institutions. This has, I’d argue, acted as a deterrent to feeding the populist backlash voters are ever more ready to endorse.
But the current Greek government isn’t center-left, and its leading figures are never going to reemerge as Davos Man. For them, success must come in the form of support from their own voters rather than an international elite.
I’m not sure whether creditor governments understand this. Sometimes it seems as if they are expecting Tsipras to cave any day now. Other times it seems as if their plan is to turn Greece into an object lesson of what happens if you don’t go along. Most likely, there’s a lot of fuzzy-mindedness all around. But this is getting dangerous.
Cose da fare quando si è condannati a Davos
Il Governo Greco ha messo in circolazione un bel po’ di retorica populista e nazionalista, e gli eurocrati sembrano impressionati. Ma il miracolo è che sinora questo non era ancora successo.
Pochi anni orsono, i Governi dei paesi debitori potevano aver acconsentito all’austerità nel reale convincimento che essa avrebbe ripagato nella forma di una forte ripresa. Ma su quel fronte i presunti tecnocrati di Bruxelles hanno perso ogni credibilità. Inoltre, mentre i Governi di centro destra in alcuni casi stanno cercando in termini politici di resistere atteggiandosi come le sole persone che possono fare le cose dolorose ma necessarie, i partiti di centro sinistra che svolgono il ruolo di rappresentanti dell’austerità sono implosi, in alcuni casi fondamentalmente scomparendo dalla scena.
Ciò detto, come ho notato in precedenza, le singole personalità politiche – di centro destra, ma in alcuni casi di centro sinistra – possono a titolo personale convenire, anche se le loro politiche sono estremamente impopolari; possono diventare istituzioni a Davos, contare su future nomine alla Commissione o in altre istituzioni europee. Posso supporre che questo abbia funzionato come deterrente nell’alimentare quel rigetto populista che gli elettori sono persino più disposti ad appoggiare.
Ma l’attuale Governo greco non è di centro sinistra, e i personaggi che lo dirigono non saranno mai destinati a riemergere come ‘uomini di Davos’. Per essi, il successo deve avvenire nella forma del sostegno dei loro propri elettori, piuttosto che delle élite internazionali.
Non sono sicuro che i Governi creditori lo comprendano. Qualche volta sembra che stiano aspettando che Tsipras prima o poi molli. Altre volte sembra che il loro piano sia quello di trasformare la Grecia in una lezione dal vero di quello che succede se non si china la testa. La cosa più probabile è che ci sia un bel po’ di individui frastornati in giro. Ma questo sta diventando pericoloso.
By mm
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