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Imbroglioni per un migliaio di miliardi di dollari, di Paul Krugman (New York Times 20 marzo 2015)

Trillion Dollar Fraudsters

MARCH 20, 2015

Paul Krugman

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By now it’s a Republican Party tradition: Every year the party produces a budget that allegedly slashes deficits, but which turns out to contain a trillion-dollar “magic asterisk” — a line that promises huge spending cuts and/or revenue increases, but without explaining where the money is supposed to come from.

But the just-released budgets from the House and Senate majorities break new ground. Each contains not one but two trillion-dollar magic asterisks: one on spending, one on revenue. And that’s actually an understatement. If either budget were to become law, it would leave the federal government several trillion dollars deeper in debt than claimed, and that’s just in the first decade.

You might be tempted to shrug this off, since these budgets will not, in fact, become law. Or you might say that this is what all politicians do. But it isn’t. The modern G.O.P.’s raw fiscal dishonesty is something new in American politics. And that’s telling us something important about what has happened to half of our political spectrum.

So, about those budgets: both claim drastic reductions in federal spending. Some of those spending reductions are specified: There would be savage cuts in food stamps, similarly savage cuts in Medicaid over and above reversing the recent expansion, and an end to Obamacare’s health insurance subsidies. Rough estimates suggest that either plan would roughly double the number of Americans without health insurance. But both also claim more than a trillion dollars in further cuts to mandatory spending, which would almost surely have to come out of Medicare or Social Security. What form would these further cuts take? We get no hint.

Meanwhile, both budgets call for repeal of the Affordable Care Act, including the taxes that pay for the insurance subsidies. That’s $1 trillion of revenue. Yet both claim to have no effect on tax receipts; somehow, the federal government is supposed to make up for the lost Obamacare revenue. How, exactly? We are, again, given no hint.

And there’s more: The budgets also claim large reductions in spending on other programs. How would these be achieved? You know the answer.

It’s very important to realize that this isn’t normal political behavior. The George W. Bush administration was no slouch when it came to deceptive presentation of tax plans, but it was never this blatant. And the Obama administration has been remarkably scrupulous in its fiscal pronouncements.

O.K., I can already hear the snickering, but it’s the simple truth. Remember all the ridicule heaped on the spending projections in the Affordable Care Act? Actual spending is coming in well below expectations, and the Congressional Budget Office has marked its forecast for the next decade down by 20 percent. Remember the jeering when President Obama declared that he would cut the deficit in half by the end of his first term? Well, a sluggish economy delayed things, but only by a year. The deficit in calendar 2013 was less than half its 2009 level, and it has continued to fall.

So, no, outrageous fiscal mendacity is neither historically normal nor bipartisan. It’s a modern Republican thing. And the question we should ask is why.

One answer you sometimes hear is that what Republicans really believe is that tax cuts for the rich would generate a huge boom and a surge in revenue, but they’re afraid that the public won’t find such claims credible. So magic asterisks are really stand-ins for their belief in the magic of supply-side economics, a belief that remains intact even though proponents in that doctrine have been wrong about everything for decades.

But I’m partial to a more cynical explanation. Think about what these budgets would do if you ignore the mysterious trillions in unspecified spending cuts and revenue enhancements. What you’re left with is huge transfers of income from the poor and the working class, who would see severe benefit cuts, to the rich, who would see big tax cuts. And the simplest way to understand these budgets is surely to suppose that they are intended to do what they would, in fact, actually do: make the rich richer and ordinary families poorer.

But this is, of course, not a policy direction the public would support if it were clearly explained. So the budgets must be sold as courageous efforts to eliminate deficits and pay down debt — which means that they must include trillions in imaginary, unexplained savings.

Does this mean that all those politicians declaiming about the evils of budget deficits and their determination to end the scourge of debt were never sincere? Yes, it does.

Look, I know that it’s hard to keep up the outrage after so many years of fiscal fraudulence. But please try. We’re looking at an enormous, destructive con job, and you should be very, very angry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Imbroglioni per un migliaio di miliardi di dollari, di Paul Krugman

New York Times 20 marzo 2015

Ormai è una tradizione del Partito Repubblicano: ogni anno produce un bilancio che si suppone abbatta i deficit, ma si scopre che contiene un “magico asterisco” [1] per un migliaio di miliardi di dollari – una linea che promette ampi tagli alla spesa e/o aumenti di entrate, senza spiegare da dove si suppone che i soldi arrivino.

Ma i bilanci appena messi in circolazione dalle maggioranze della Camera e del Senato battono nuove strade [2]. Ciascuno di essi contiene non una, ma due migliaia di miliardi di dollari di magici asterischi: una per le spese e una per le entrate. Se entrambi i bilanci dovessero diventare legge, essi lascerebbero il Governo federale con un debito più profondo di quanto sostenuto per svariate migliaia di miliardi, e questo solo nel primo decennio.

Potreste essere tentati di trascurarlo, dal momento che questi bilanci, di fatto, non diventeranno legge. O potreste dire che questo è il modo in cui gli uomini politici agiscono. Ma non è così. La grossolana disonestà in materia di finanza pubblica del Partito repubblicano dei nostri giorni è una cosa nuova per la politica americana. E ci dice qualcosa di importante su quello che è accaduto a metà del nostro schieramento politico.

Dunque, a proposito di questi bilanci: entrambi annunciano drastiche riduzioni nella spesa federale. Alcune di queste riduzioni di spesa sono specificate: ci sarebbero tagli selvaggi agli aiuti alimentari, tagli altrettanto inauditi su Medicaid senza calcolare un rovesciamento della recente espansione della spesa, e una interruzione dei sussidi alla assicurazione sanitaria derivanti dalla legge di riforma della assistenza di Obama. Stime approssimative indicano che entrambi i programmi all’incirca raddoppierebbero il numero di americani privi di assicurazione sanitaria. Ma ambedue sostengono più di un migliaio di miliardi di tagli ulteriori a spese obbligatorie, la qualcosa quasi sicuramente dovrebbe venir fuori da Medicare o dalla Previdenza Sociale. Quale forma avrebbero questi tagli ulteriori? Non se ne ha alcun cenno.

Nel frattempo, ambedue i bilanci si pronunciano per la abrogazione della Legge per l’Assistenza Sostenibile [3], incluse le tasse che coprono il costo dei sussidi assicurativi [4]. Questo corrisponde ad mille miliardi di dollari di entrate. Tuttavia entrambe le proposte sostengono di non avere alcun effetto sulle entrate fiscali; in qualche modo, si suppone che il Governo Federale metta assieme la mancata entrata della riforma di Obama. In che modo, esattamente? Ancora una volta, non viene fornita alcuna traccia.

E c’è di più: le proposte di bilancio annunciano ampie riduzioni della spesa su altri programmi. Come sarebbero ottenute? Conoscete la risposta.

E’ molto importante comprendere che non siamo in presenza di un comportamento politico normale. La Amministrazione di George W. Bush non se la cavò bene quando arrivò ad una presentazione ingannevole dei programmi fiscali, ma non fu mai così sfacciata. E la Amministrazione di Obama è stata considerevolmente scrupolosa nei suoi propositi in materia di finanza pubblica.

E’ vero, posso già immaginare le risatine, ma si tratta della semplice verità. Ricordate tutta l’ironia che montò sulle previsioni di spesa della Legge sulla Assistenza Sostenibile? La spesa effettiva si sta collocando ben al di sotto delle aspettative, ed il Congressional Budget Office [5] ha ridotto la sua previsione per il prossimo decennio del 20 per cento. Ricordate le prese in giro quando il Presidente Obama dichiarò che avrebbe tagliato della metà il deficit entro la fine del suo primo mandato? Ebbene, un’economia fiacca ha provocato un ritardo, ma soltanto di un anno. Il deficit nell’anno 2013 è stato meno della metà del suo livello del 2009, ed è continuato a scendere.

Dunque, no, una falsità offensiva in materia di finanza pubblica non è storicamente normale e non riguarda entrambi i partiti. E’ una creatura repubblicana di questi tempi. E la domanda che dovremmo porci è: perché?

Una risposta che talvolta si sente è la seguente: i repubblicani credono per davvero che i tagli fiscali per i ricchi genererebbero una grande espansione ed una crescita delle entrate, ma temono che l’opinione pubblica non troverebbe credibile tale pretesa. Dunque, i magici asterischi sono davvero soluzioni provvisorie per la loro fede nell’economia magica dell’offerta, una fede che resta intatta anche se i proponenti di tale dottrina hanno avuto torto su tutto per decenni.

Sono in parte propenso ad una spiegazione più cinica. Si pensi a quello che questi bilanci provocherebbero se non si potessero immaginare i misteriosi miglioramenti derivanti da migliaia di miliardi di tagli non specificati alla spesa e di entrate. Quello con cui rimarreste sarebbero ampi trasferimenti di reddito dai poveri e dalla classe lavoratrice, che constaterebbero gravi tagli ai sussidi, ai ricchi, che vedrebbero grandi sgravi fiscali. E il modo più semplice per comprendere questi bilanci è supporre che essi, di fatto, sono rivolti a realizzare quello che effettivamente realizzerebbero: fare diventare i ricchi più ricchi e le famiglie ordinarie più povere.

Ma non è questo, ovviamente, l’indirizzo politico che l’opinione pubblica sosterrebbe, se fosse chiaramente spiegato. Dunque i bilanci debbono essere rivenduti come sforzi coraggiosi per eliminare i deficit ed abbattere il debito – il che comporta che debbono includere migliaia di miliardi di risparmi immaginari ed inesplicabili.

Questo significa che tutti gli uomini politici che proclamano i mali dei deficit di bilancio e la loro determinazione ad interrompere il flagello del debito non sono mai stati sinceri? Esattamente.

Si badi, so che non è semplice stare al passo con oltraggi del genere, dopo tanti anni di inganni in materia di finanza pubblica. Ma, per favore, provateci. Siamo in presenza di una enorme truffa distruttiva, e ci sono tutti i motivi per indignarsi.

 

[1] Negli anni passati, Krugman aveva spesso ironizzato sul fatto che le proposte di Bilancio del leader repubblicano che presiede la specifica commissione della Camera dei Rappresentanti, Paul Ryan, si basavano su rinvii, tramite ‘asterischi’, a specificazioni che non arrivavano mai. Ad esempio, si promettevano risparmi attraverso il taglio delle elusioni fiscali, senza mai chiarire di quali elusioni si trattasse.

[2] Normalmente il Bilancio del Governo Federale è una procedura che parte da una proposta del Presidente, che raccomanda livelli di finanziamento per il successivo anno finanziario. Tuttavia è al Congresso che compete di approvare annualmente gli stanziamenti e di sottoporre le proposte di legge di finanziamento approvate da entrambe le Camere, alla firma del Presidente. Il quale Presidente, però, può convertire in legge tali proposte, oppure opporre dei veti. Dunque, le funzioni proprie della Camera e del Senato si sviluppano a partire da proposte di bilancio avanzate dalle due assemblee legislative, e tali proposte inizialmente sono curate dalle maggioranze – eventualmente anche diverse – dei due rami del Congresso. Per questa ragione, quest’anno questa fase della procedure prende le mosse da due proposte di bilancio delle due maggioranze repubblicane.

[3] E’ la denominazione ufficiale della riforma della assistenza sanitaria approvata per volontà di Obama nel periodo iniziale del suo mandato, quando ancora disponeva della maggioranza in entrambi i rami del Congresso.

[4] Ovvero dei contributi che lo Stato fornisce ai cittadini con bassi redditi perché acquistino una personale assicurazione sanitaria, diventata obbligatoria per tutti con la riforma di Obama. In pratica, oggi la situazione è la seguente:

  • la assistenza sanitaria è fornita direttamente ai più poveri (con il Programma Medicaid) o agli anziani (con il programma Medicare). In questi casi dunque, si tratta sostanzialmente di sanità pubblica, sebbene con un funzione di mediazione delle assicurazioni private, con un modello simile a quello della Svizzera;
  • negli altri casi essa può essere acquistata presso le assicurazioni private direttamente dai cittadini o dalle imprese nelle quali lavorano, ma avere una assicurazione sanitaria è diventato obbligatorio;
  • qualora i cittadini tenuti ad acquistare individualmente la assicurazione sanitaria – in quanto lavoratori in proprio o dipendenti di società che non provvedono, in genere le imprese minori – abbiano bassi redditi, il Governo federale fornisce ai cittadini sussidi per acquistare la assicurazione.
  • Per coprire tali sussidi, la legge di riforma sanitaria ha elevato le tasse sui cittadini più abbienti.

[5] Per una migliore comprensione della natura di questo Ufficio del Congresso degli Stati Uniti, vedi le note sulla traduzione.

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