APRIL 24, 2015
Last week, a zombie went to New Hampshire and staked its claim to the Republican presidential nomination. Well, O.K., it was actually Gov. Chris Christie of New Jersey. But it’s pretty much the same thing.
You see, Mr. Christie gave a speech in which he tried to position himself as a tough-minded fiscal realist. In fact, however, his supposedly tough-minded policy idea was a classic zombie — an idea that should have died long ago in the face of evidence that undermines its basic premise, but somehow just keeps shambling along.
But let us not be too harsh on Mr. Christie. A deep attachment to long-refuted ideas seems to be required of all prominent Republicans. Whoever finally gets the nomination for 2016 will have multiple zombies as his running mates.
Start with Mr. Christie, who thought he was being smart and brave by proposing that we raise the age of eligibility for both Social Security and Medicare to 69. Doesn’t this make sense now that Americans are living longer?
No, it doesn’t. This whole line of argument should have died in 2007, when the Social Security Administration issued a report showing that almost all the rise in life expectancy has taken place among the affluent. The bottom half of workers, who are precisely the Americans who rely on Social Security most, have seen their life expectancy at age 65 rise only a bit more than a year since the 1970s. Furthermore, while lawyers and politicians may consider working into their late 60s no hardship, things look somewhat different to ordinary workers, many of whom still have to perform manual labor.
And while raising the retirement age would impose a great deal of hardship, it would save remarkably little money. In fact, a 2013 report from the Congressional Budget Office found that raising the Medicare age would save almost no money at all.
But Mr. Christie — like Jeb Bush, who quickly echoed his proposal — evidently knows none of this. The zombie ideas have eaten his brain.
And there are plenty of other zombies out there. Consider, for example, the zombification of the debate over health reform.
Before the Affordable Care Act went fully into effect, conservatives made a series of dire predictions about what would happen when it did. It would actually reduce the number of Americans with health insurance; it would lead to “rate shock,” as premiums soared; it would cost the government far more than projected, and blow up the deficit; it would be a huge job-destroyer.
In reality, the act has produced a dramatic drop in the number of uninsured adults; premiums have grown much more slowly than in the years before reform; the law’s cost is coming in well below projections; and 2014, the first year of full implementation, also had the best job growth since 1999.
So how has this changed the discourse? On the right, not at all. As far as I can tell, every prominent Republican talks about Obamacare as if all the predicted disasters have, in fact, come to pass.
Finally, one of the interesting political developments of this election cycle has been the triumphant return of voodoo economics, the “supply-side” claim that tax cuts for the rich stimulate the economy so much that they pay for themselves.
In the real world, this doctrine has an unblemished record of failure. Despite confident right-wing predictions of doom, neither the Clinton tax increase of 1993 nor the Obama tax increase of 2013 killed the economy (far from it), while the “Bush boom” that followed the tax cuts of 2001 and 2003 was unimpressive even before it ended in financial crisis. Kansas, whose governor promised a “real live experiment” that would prove supply-side doctrine right, has failed even to match the growth of neighboring states.
In the world of Republican politics, however, voodoo’s grip has never been stronger. Would-be presidential candidates must audition in front of prominent supply-siders to prove their fealty to failed doctrine. Tax proposals like Marco Rubio’s would create a giant hole in the budget, then claim that this hole would be filled by a miraculous economic upsurge. Supply-side economics, it’s now clear, is the ultimate zombie: no amount of evidence or logic can kill it.
So why has the Republican Party experienced a zombie apocalypse? One reason, surely, is the fact that most Republican politicians represent states or districts that will never, ever vote for a Democrat, so the only thing they fear is a challenge from the far right. Another is the need to tell Big Money what it wants to hear: a candidate saying anything realistic about Obamacare or tax cuts won’t survive the Sheldon Adelson/Koch brothers primary.
Whatever the reasons, the result is clear. Pundits will try to pretend that we’re having a serious policy debate, but, as far as issues go, 2016 is already set up to be the election of the living dead.
Gli zombie del 2016, di Paul Krugman
New York Times 24 aprile 2015
La scorsa settimana uno zombi è andato nel New Hampshire ed ha rivendicato la sua richiesta della nomination presidenziale repubblicana. Ebbene, è vero, per la verità si trattava del Governatore del New Jersey Chris Christie. Ma non fa molta differenza.
Vedete, il signor Christie ha tenuto un discorso con il quale ha provato a caratterizzarsi come un lungimirante realista della finanza pubblica. Di fatto, tuttavia, la sua presunta idea politica lungimirante era un classico zombi – un’idea che avrebbe dovuto da tempo morire a fronte delle prove che minano la sua premessa di fondo, ma che in qualche modo continua a trascinarsi stentatamente.
Ma permetteteci di non essere troppo aspri con il signor Christie. Un attaccamento profondo a idee da tempo confutate sembra essere un requisito per tutti i repubblicani eminenti. Chiunque alla fine otterrà la nomination per il 2016, avrà parecchi zombi come compagni nella competizione elettorale.
Partiamo da Christie, che ha pensato di essere astuto ed audace proponendo che si elevi a 69 anni l’età per acquisire i diritti alla Previdenza sociale ed a Medicare. Non è una cosa sensata, oggi che gli americani vivono più a lungo?
No, non lo è. L’intero svolgimento di quella tesi dovrebbe essere stato liquidato nel 2007, allorquando la Amministrazione della Previdenza Sociale mise in circolazione un rapporto che mostrava come quasi tutta la crescita nella aspettativa di vita aveva riguardato le persone benestanti. Una metà del lavoratori, quelli che stanno in basso nella scala sociale, che sono poi coloro che soprattutto fanno conto sulla Previdenza Sociale, hanno visto la loro aspettativa di vita a 65 anni [1] crescere solo poco più di un anno, rispetto agli anni ’70. Inoltre, mentre degli avvocati o degli uomini politici possono non considerare arduo continuare a lavorare nel corso dei loro anni sessanta, le cose sembrano in qualche modo diverse per i lavoratori comuni, per molti dei quali la prospettiva è ancora quella di portare a termine il loro lavoro manuale.
E mentre elevare l’età di pensionamento provocherebbe grandi difficoltà, permetterebbe risparmi molto modesti. Di fatto, un rapporto del 2013 dell’Ufficio Congressuale del Bilancio ha scoperto che alzare l’età per il diritto a Medicare [2] non farebbe risparmiare quasi niente.
Ma il signor Christie – come Jeb Bush, che ha subito fatto eco alla sua proposta – chiaramente non sa niente di questo. Le idee zombi si sono mangiate il suo cervello.
E c’è una gran quantità di altre idee zombi in circolazione. Si consideri, ad esempio, la ‘zombificazione’ del dibattito sulla riforma sanitaria.
Prima che la Legge sulla Assistenza Sostenibile [3] entrasse pienamente in funzione, i conservatori facevano una varietà di terribili previsioni su quello che a quel punto sarebbe accaduto. Il numero degli americani provvisti di assicurazione sanitaria si sarebbe sostanzialmente ridotto; poiché le polizze sarebbero salite alle stelle, si sarebbe avuto lo “shock delle aliquote”; il costo per il Governo sarebbe stato di gran lunga maggiore di quanto previsto, e il deficit sarebbe esploso; la riforma avrebbe distrutto una gran quantità di posti di lavoro.
In realtà la legge ha prodotto una spettacolare discesa del numero degli adulti non assicurati; le polizze sono cresciute molto più lentamente degli anni precedenti alla riforma; il costo della legge sta scendendo molto al di sotto delle previsioni e il 2014, il primo anno della messa a regime, ha coinciso con la migliore crescita dei posti di lavoro dal 1999.
Dunque, in che modo tutto questo ha modificato il dibattito politico? A destra, non l’ha cambiato per niente. Per quanto posso dire, ogni repubblicano importante parla della riforma sanitaria di Obama come se tutti i disastri previsti, in sostanza, fossero avvenuti.
Infine, uno degli sviluppi politici interessanti in questo ciclo elettorale è stato il ritorno trionfale dell’economia voodoo, la pretesa dell’economia ‘dal lato dell’offerta’ che gli sgravi fiscali ai ricchi stimolino l’economia a tal punto, che si ripagano da soli.
Nel mondo reale, questa teoria ha una serie immacolata di fallimenti. Nonostante le fiduciose previsioni di disgrazia della destra, né gli aumenti fiscali di Clinton nel 1993 né quelli di Obama nel 2013 hanno ammazzato l’economia (semmai il contrario), mentre il ‘boom di Bush’ che fece seguito agli sgravi fiscali del 2001 e del 2003 fu insignificante, anche prima che si risolvesse in una crisi finanziaria. Il Kansas, il cui Governatore aveva promesso un “esperimento dal vivo” che avrebbe dimostrato la giustezza dell’economia dal lato dell’offerta, non è neppure riuscito ad eguagliare la crescita degli Stati confinanti.
Nel mondo delle idee politiche repubblicane, tuttavia, la presa dell’economia ‘voodoo’ non è mai stata così forte. Gli aspiranti candidati repubblicani alla presidenza, allo scopo di dimostrare la loro fedeltà alla dottrina fallita, devono mettersi in mostra di fronte a eminenti sostenitori dell’economia dal lato dell’offerta. Proposte fiscali come quella di Marco Rubio [4] creerebbero un buco gigantesco nel bilancio, allora si sostiene che questo buco verrebbe riempito da una miracolosa impennata dell’economia. L’economia dal lato dell’offerta, oggi è chiaro, è il ‘non plus ultra’ degli zombi: nessuna dose di prove o di logica bastano a farla fuori.
Perché, dunque, il Partito Repubblicano si è trovato a fare esperienza di questa apocalisse di zombi? Una ragione, certamente, consiste nel fatto che i più eminenti politici repubblicani rappresentano Stati o distretti che non voterebbero in nessun caso un democratico, cosicché l’unica cosa che essi temono è una sfida da parte dell’estrema destra. Un’altra, è il bisogno di dire al Grande Capitale quello che vuol sentire: un candidato che dicesse qualcosa di realistico sulla riforma sanitaria di Obama o sugli sgravi fiscali non sopravviverebbe alle primarie di Sheldon Adelson e dei fratelli Koch [5].
Qualsiasi sia la ragione, il risultato è chiaro. I commentatori proveranno a far finta di essere in presenza di una serio dibattito politico, eppure, stando ai temi che circolano, il 2016 è già imbastito in modo da risultare l’elezione dei morti viventi.
[1] Krugman ha utilizzato varie volte questi dati. La aspettativa di vita a 65 anni, è il periodo che in media resta da vivere quando si è giunti al sessantacinquesimo anno. Per varie ragioni, probabilmente per la forte contrazione ancora negli ultimi decenni della mortalità neonatale ed infantile (forse anche per le minori guerre combattute, rispetto agli anni della Corea e del Vietnam?), tale aspettativa è cresciuta meno della aspettativa di vita a 0 anni. Quindi, quando si usa il dato generico sulla aspettativa di vita complessiva per giustificare una posticipazione del diritto alla pensione, si fa una cosa inesatta. Non saprei dire come tale calcolo si faccia in Italia, anche se è un aspetto che non mi pare venga mai considerato.
[2] Ovvero, al programma federale per la assistenza sanitaria pubblica per le persone anziane.
[3] La denominazione ufficiale della riforma sanitaria di Obama.
[4] Un terzo repubblicano in gara per la nomination, oltre a Christie ed a Jeb Bush, fratello di George.
[5] I fratelli Koch li conosciamo, sono membri di una potente famiglia di petrolieri che finanzia molteplici iniziative della destra degli USA. Sheldon Gary Adelson è un altro imprenditore statunitense che sostiene fortemente i repubblicani. Nel 2008 era il terzo uomo più ricco degli USA, e dodicesimo uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes nel 2008, con un patrimonio stimato in 26 miliardi di dollari americani.
By mm
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