Apr 24 11:22 am
Simon Wren-Lewis continues his voice in the wilderness campaign against British economic myths, focusing on claims that Labour was fiscally profligate. Needless to say, I agree, and would like to enlarge on his points.
The simple fact is that Britain was not running big deficits on the eve of the financial crisis, and that public debt wasn’t high by historical standards. So how does that record get turned into a claim of wildly irresponsible budgeting? As Wren-Lewis says, there are really two levels to this diversion. First, there’s the highly questionable reinterpretation of past GDP data; second, there’s the implicit proposition that governments in the past should have based fiscal policy on information (or actually “information”) that didn’t exist at the time.
On the first point: these days official estimates say that Britain, although it had a modest actual deficit in 2006-2007, had a large “structural” deficit. How so? Well, these estimates are now based on estimates of potential output, which purport to show that the British economy in 2006-7 was hugely overheated and operating far above sustainable levels.
But nothing one saw at the time was consistent with this view. In particular, there was no sign of inflationary overheating. So why do the usual suspects claim that Britain had a large positive output gap?
The answer is that the statistical techniques used by most of the players here automatically reinterpret any prolonged slump as a slowdown in the growth of potential output — and because they also smooth out potential output, the supposed fall in current potential propagates back into the past, making it seem as if the pre-crisis economy was wildly overheated.
As an extreme example, consider Greece. Here’s the IMF estimate of Greece’s output gap before the storm:
Does anyone really believe that Greece was operating 10 percent — 10 percent! — above capacity in 2007-8? This is just a smoothing algorithm producing nonsense results in the face of economic catastrophe.
And this backward propagation of economic disaster also leads, automatically, to the appearance of past fiscal profligacy. Consider the case of Ireland. Back in 2006 George Osborne praised the country as a “shining example” of “wise economic policy-making”, and especially praised the country’s fiscal prudence. Today, backward-looking estimates say that Ireland was fiscally irresponsible all along:
Even if you believe these estimates (which you shouldn’t), it’s unfair to criticize the Irish government of the time for fiscal profligacy. They believed that they were acting responsibly, and all the best people were praising them for it.
So were Blair and Brown irresponsible? No, not at all. True, if they had known the crisis was coming they would probably have tried to pay down debt during the good years. But they didn’t know that, and in any case it’s hard to imagine that it would have made any significant difference. Claiming that there was a major failure of fiscal prudence isn’t even 20-20 hindsight, it’s hindsight with a severe case of astigmatism.
L’annebbiato senno di poi in materia di finanza pubblica
Simon Wren-Lewis continua a far sentire la sua voce nella solitaria campagna contro i miti economici britannici, concentrandosi sulla pretesa secondo la quale il Labour sarebbe stato sregolato dal punto di vista della finanza pubblica. Non è il caso che ribadisca il mio accordo, e vorrei diffondermi sui suoi argomenti.
Il fatto nudo e crudo è che l’Inghilterra non stava gestendo grandi deficit all’epoca della crisi finanziaria, e il debito pubblico, secondo le serie storiche, non era elevato. Come è accaduto dunque che quella prestazione la si voglia trasformare in una sfrenata e irresponsabile gestione dei bilanci ? Come dice Wren-Lewis, ci sono in realtà, in questa mistificazione, due livelli. Il primo, la molto discutibile reinterpretazione dei dati passati del PIL; il secondo, la affermazione implicita secondo la quale i Governi nel passato avrebbero dovuto basare la politica della finanza pubblica su una informazione (per la verità, tra virgolette) che non c’era.
Sul primo punto: stime ufficiali di questi giorni dicono che l’Inghilterra, sebbene avesse un modesto deficit effettivo nel 2006-2007, aveva un ampio deficit “strutturale”. Come è possibile? Ebbene, queste stime sono oggi basate su stime della produzione potenziale, con le quali si pretende di dimostrare che l’economia britannica nel 2006-2007 era ampiamente surriscaldata e operava molto al di sopra di livelli sostenibili.
Ma niente di ciò che si vedeva a quel tempo era coerente con questa opinione. In particolare, non c’era alcun segno di surriscaldamento inflazionistico. Dunque, perché i soliti noti pretendono che l’Inghilterra avesse un ampio differenziale positivo di produzione?
La risposta è che, in questo caso, le tecniche statistiche utilizzate dalla maggioranza dei soggetti reinterpretano ogni prolungata congiuntura negativa come un rallentamento nella crescita della produzione potenziale – e poiché esse anche ‘spianano’ la produzione potenziale, la supposta caduta nel potenziale si propaga all’indietro nel tempo passato, facendo apparire l’economia precedente alla crisi come sfrenatamente surriscaldata.
Alla stregua di un esempio limite, si consideri la Grecia. Questa è la stima del FMI sul differenziale di produzione prima della crisi:
Qualcuno può credere che la Grecia, nel 2007-2008, stesse operando per il 10 per cento – il 10 per cento! – al di sopra delle sue capacità? Questo è semplicemente un algoritmo che, appianando i dati, produce risultati insensati di fronte alla catastrofe economica.
E questa propagazione all’indietro del disastro economico porta anche, automaticamente, alla apparenza della sregolatezza finanziaria del passato. Nel passato 2006 George Osborne elogiava il paese come un “esempio brillante” di “saggia politica economica”, e in particolare elogiava la prudenza del paese in materia di finanza pubblica. Oggi, le stime che guardano indietro direbbero che l’Irlanda sia stata finanziariamente irresponsabile per tutto il tempo:
Anche se credete a queste stime (e non dovreste), è ingiusto criticare il governo irlandese di quel tempo per sregolatezza nella finanza pubblica. Essi credevano di stare agendo responsabilmente, e per quella ragione erano elogiati dalle persone migliori.
Dunque, Blair e Brown furono irresponsabili? Niente affatto. E’ vero, se avessero saputo della crisi che era in arrivo probabilmente avrebbero cercato di restituire il debito durante gli anni buoni. Ma non lo sapevano, e in ogni caso è difficile pensare che ciò avrebbe prodotto una differenza significativa. Pretendere che ciò abbia rappresentato una importanze mancanza di prudenza finanziaria non è nemmeno ragionare col senno di poi, è il senno di poi accompagnato da un grave caso di astigmatismo.
By mm
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