Apr 7 11:05 am
Not love as in romance; love as in tennis, meaning zero. Cecchetti & Schoenholtz argue that “zero matters” in macroeconomics; specifically, both the zero almost-lower bound on interest rates and downward wage rigidity make the case that deflation or for that matter very low inflation is a bad thing.
Just to note: This is exactly the point I’ve made a number of times, talking about the two zeroes. Not complaining here — many people have made this point, and we need them to keep making it.
The message instead is for those people — you know who you are — who imagine that the macroeconomics in this blog and in my column is somehow way out there on the left. In reality, I’m almost depressingly mainstream. It’s the other side in these debates that is showing lots of creativity, coming up with novel and innovative arguments about why we should do stupid things.
L’economia del “love” [1]
Non l’amore come nelle storie d’amore; “love” come nel tennis, dove significa zero. Cecchetti e Schoenholtz [2] sostengono che “lo zero conta” in economia; in particolare, sia lo zero al limite quasi-inferiore dei tassi di interesse che la rigidità dei salari verso il basso comportano che la deflazione che peraltro un’inflazione molto bassa siano cose assai negative.
Solo una annotazione: è esattamente l’argomento che ho avanzato numerose volte, parlando dei due zeri [3]. In questo caso non mi lamento – in molti hanno posto questa argomento, ed abbiamo bisogno che continuino a farlo.
Il mio messaggio è piuttosto nei confronti di quelle persone – sapete a chi mi riferisco – che si immaginano che la macroeconomia in questo blog e negli articoli sia in qualche modo una bizzarria tipica della sinistra. In realtà, io sono convenzionale in modo quasi deprimente. E’ l’altro schieramento in questa discussione che sta mostrando molta creatività, venendosene fuori con argomenti originali ed innovativi, sulle ragioni per le quali dovremmo fare cose stupide.
[1] Come spiega subito il post, in questo caso “love” ha il significato di zero, come nel gergo tennistico. E’ il termine usato dall’arbitro per indicare lo zero nel punteggio o set di un giocatore. Es. 15-0 “fifteen-love”, oppure tre giochi a zero “is three games to love”. Tale termine deriva dal francese l’oeuf, l’uovo, che allude alla forma del simbolo dello zero.
[2] La connessione è con un articolo apparso sul blog ‘Moneyandbanking”, a cura dei due economisti. Stephen Cecchetti è un italoamericano, di origini lucchesi.
[3] La connessione è con il post del 10 settembre 2013, qua tradotto con il titolo “Licenza di ristagnare”. Ma più ampiamente, si veda “Una riconsiderazione degli obbiettivi di inflazione”, la relazione di Krugman alla conferenza della BCE di Sintra del maggio 2014.
By mm
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