Apr 26 3:51 pm
I’m going belatedly through files my father left, and discovered a folder of stuff about myself — report cards and all that. Plus this:
Yes, that’s my draft lottery number — the number which, or so everyone thought, determined whether I was going to Vietnam when my college deferment ended. Like everyone in my class, I waited in terror to see whether I was likely to be called; 295 meant that I was safe.
As it turned out, I needn’t have worried: in the end, nobody from my class was called. But it seemed like a life-defining moment at the time.
No moral to this story, just a reminder of how much history we’ve gone through.
Non diventammo soldati (personale e banale)
Sto immergendomi in ritardo sugli archivi lasciati da mio padre, ed ho scoperto una cartella che mi riguarda – pagelle scolastiche e cose del genere. In più questo:
Sì, è il mio numero di lotteria relativo alla coscrizione [1] – il numero che determinava, o almeno così pensavano tutti, se ero destinato ad andare in Vietnam al momento in cui scadeva il differimento universitario. Come tutti nella mia classe, attesi con terrore di vedere se era probabile che venissi chiamato; il numero 295 significava che ero al sicuro.
Come risultò, non avevo bisogno di preoccuparmi: alla fine, nessuno venne chiamato dalla mia classe. Ma a quel tempo sembrò come uno sparti-acque nella nostra esistenza.
Nessuna morale in questa vicenda, solo un ricordo di quanta storia abbiamo passato.
[1] Il riferimento alla lotteria non è ‘letterario’, perché nella scelta degli uomini da arruolare un apposito servizio degli Stati Uniti condusse due lotterie relative all’ordine di chiamata della popolazione maschile nata tra il 1944 ed il 1950.
By mm
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