Blog di Krugman

Persone Molto Serie contro Economisti dell’Orientamento Prevalente (28 aprile 2015)

 

Apr 28 2:18 pm

VSPs versus MSEs

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Simon Wren-Lewis tries to put his finger on something I’ve also been trying to get at — the sharp difference between what influential people think they know about economics and what people who actually study the economy think they know. My take may be slightly different at the margin, but I do believe that it’s important.

On one side you have the Very Serious People — politicians, media figures, big business types who like to weigh in on public affairs. On the other side you have mainstream economists. So it’s VSPs versus MSEs.

When talking about “received wisdom” Simon focuses on the views of policy departments at central banks; I’d like to cast this net wider, which means that we have to decide what “mainstream” means. I don’t think I want to base this on journal publications; what I mean, more vaguely, is economists who routinely weigh in on policy issues (so that they have some reality sense) but are not essentially hired advocates for one position or another. Luckily, we now have regular surveys of economists who fit that description, by the Booth School in the US and the Centre for Macroeconomics in the UK.

Now, many people imagine that the views of VSPs must be based on, or at least consistent with, what MSEs are saying. Many people I talk to believe this, for better or for worse; they think that obsession with debt and deficits must be right because “everyone” shares it, or alternatively that the economics profession is responsible for that destructive obsession.

So it’s important, I think, to understand that this isn’t at all right. On questions of stimulus and austerity, in particular, what the VSPs think they know is quite at odds with mainstream economics. In the US, all the important people know that the Obama stimulus failed, while almost all mainstream economists believe — based on actual evidence — that it succeeded. In the UK, all the important people know that austerity boosted the economy, while only a small minority of mainstream economists agrees.

Needless to say, mainstream economists could be wrong. They certainly have been in the past — very few, for example, took seriously the possibility of a financial panic in the modern world. But on the whole the MSEs have been bastions of good sense these past seven years or so as compared with the political world, and understandably so: while heterodox economic ideas sometimes do turn out right, finance ministers are the last group of people you want picking and choosing which new working paper should be the basis of policy.

So by all means let’s keep an open mind about new ideas. But we should bear in mind that the world would be in much better shape right now if economic orthodoxy had in fact been followed. In practice, all the heterodoxy with any real-world influence has been used by politicians to justify policies that have deeped the slump and increased suffering.

 

Persone Molto Serie contro Economisti dell’Orientamento Prevalente

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Simon Wren-Lewis prova a mettere il dito su qualcosa che ho anch’io cercato di dire – la netta differenza tra quello che le persone influenti pensano di sapere sull’economia e quello che chi studia effettivamente economia pensa che essi sappiano. La mia posizione può essere al limite leggermente diversa, ma credo davvero che sia importante.

Da una parte abbiamo le Persone Molto Serie – politici, personaggi dei media, individui delle grandi imprese che cercano di intervenire sugli affari pubblici. Dall’altra abbiamo gli economisti dell’orientamento prevalente. Dunque, sono le VSP contro i MSE [1].

Quando parla di “senso comune” Simon si concentra sui punti di vista dei dipartimenti strategici presso le banche centrali; io lancerei questa rete in modo più ampio, il che significa che dobbiamo decidere cosa significhi “dell’orientamento prevalente”. Non penso di voler basare il mio giudizio sulle pubblicazioni sulle riviste; quello che intendo, più vagamente, sono gli economisti che normalmente intervengono su temi politici (cosicché hanno un qualche senso delle cose reali), ma essenzialmente non sono sostenitori assunti a favore di una posizione o dell’altra. Fortunatamente, noi abbiamo adesso rilevamenti regolari che si adattano a questa descrizione, da parte della Booth School negli Stati Uniti e del Centre of Macroeconomics nel Regno Unito.

Ora, molte persone si immaginano che i punti di vista delle Persone Molto Serie debbano basarsi, o almeno essere coerenti, con quello che gli Economisti dell’Orientamento Prevalente stanno dicendo. Molte persone con cui parlo lo credono, in senso positivo o negativo; pensano che l’ossessione con il debito e con i deficit debba essere giusta giacché “tutti” la condividono, oppure in alternativa che la disciplina economica sia responsabile di quella ossessione distruttiva.

Dunque, è importante, credo, capire che le cose non stanno affatto in quel modo. Sulle domande sulle misure di sostegno e sull’austerità, in particolare, quello che le Persone Molto Serie pensano di sapere è quasi all’opposto degli economisti dell’orientamento prevalente. Negli Stati Uniti, tutte le persone importanti sanno che le misure di sostegno di Obama sono fallite, mentre quasi tutti gli economisti dell’orientamento prevalente credono – basandosi su prove effettive – che abbiano avuto successo. Nel Regno Unito, tutte le persone importanti sanno che l’austerità ha incoraggiato l’economia, mentre solo una piccola minoranza di economisti è d’accordo.

Non c’è bisogno di dire che gli economisti dell’orientamento prevalente potrebbero aver torto. Certamente lo hanno avuto in passato – molto pochi, ad esempio, presero sul serio la possibilità di un panico finanziario nel mondo moderno. Ma, in generale, gli Economisti dell’Orientamento Prevalente sono stati, nei sette anni passati, dei bastioni di buon senso, almeno al confronto con il mondo politico, e comprensibilmente: mentre le idee economiche eterodosse talvolta si scoprono giuste, i ministri delle finanze sono l’ultimo gruppo di persone che vorreste si basassero su un nuovo documento di lavoro, come fondamento delle loro strategie.

Dunque, certamente atteniamoci ad una mentalità aperta sulle nuove idee. Ma dovremmo considerare che il mondo sarebbe in una forma assai migliore, in questo momento, se di fatto si fosse seguita l’ortodossia economica. In sostanza, tutta l’eterodossia con una qualche influenza sul mondo reale è stata utilizzata dagli uomini politici per giustificare strategie che hanno approfondito la crisi ed aumentato le sofferenze.

 

[1] Si consideri che i diagrammi che compaiono all’inizio del post, riguardano esclusivamente le risposte che sono state fornite da economisti statunitensi alla domanda se la legge sulle misure di sostegno all’economia di Obama del 2009 abbia abbassato il livello della disoccupazione nel 2010. Nel primo diagramma vengono riportare le risposte totali, nel secondo le risposte ponderate sulla base della fiducia di ciascun esperto (che non sono sicuro cosa voglia dire, a parte il fatto che nella prima tabella le risposte sembrano essere solo l’84%, pur essendoci anche la possibilità di non rispondere che però non raccoglie alcuna preferenza, e nel secondo sono il 100%). Come si vede, comunque, in entrambi i casi una stragrande maggioranza degli economisti ritiene di essere d’accordo o molto d’accordo con un giudizio positivo sulle misure di Obama.

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