Apr 24 10:57 am
So there’s a lot of buzz about alleged scandals involving the Clinton Foundation. Maybe there’s something to it. But you have to wonder: is this just the return of “Clinton rules”?
If you are old enough to remember the 1990s, you remember the endless parade of alleged scandals, Whitewater above all — all of them fomented by right-wing operatives, all eagerly hyped by mainstream news outlets, none of which actually turned out to involve wrongdoing. The usual rules didn’t seem to apply; instead it was Clinton rules, under which innuendo and guilt by association were considered perfectly OK, in which the initial suggestion of lawbreaking received front-page headlines and the subsequent discovery that there was nothing there was buried in the back pages if it was reported at all.
Some of the same phenomenon resurfaced during the 2008 primary.
So, is this time different? First indications are not encouraging; it’s already apparent that the author of the anti-Clinton book that’s driving the latest stuff is a real piece of work.
Again, maybe there’s something there. But given the history here, we’d all be well advised to follow our own Clinton rules, and be highly suspicious of any reports of supposed scandals unless there’s hard proof rather than mere innuendo.
Oh, and the news media should probably be aware that this isn’t 1994: there’s a much more effective progressive infrastructure now, much more scrutiny of reporting, and the kinds of malpractice that went unsanctioned 20 years ago can land you in big trouble now.
Regole speciali per Clinton
C’è molto scalpore sui presunti scandali che coinvolgerebbero la Fondazione Clinton. Forse c’è qualcosa di vero. Ma dovete chiedervi: siamo tornati proprio alle “regole speciali per Clinton”?
Se siete anziani abbastanza da ricordare gli anni ’90, vi ricorderete la parata infinita dei presunti scandali, il Whitewater soprattutto [1] – che vennero tutti agitati da agenti della destra, entusiasticamente pubblicizzati dai principali organi di stampa, nessuno dei quali risultò comportare violazioni della legge. Non sembrò che si applicassero le regole comuni; c’era piuttosto la ‘versione’ per Clinton, secondo la quale l’insinuazione e la colpa per favoreggiamento erano considerate perfettamente plausibili, l’iniziale suggestione della violazione della legge riceveva i titoli delle prime pagine e la successiva scoperta che non c’era niente veniva seppellita nelle ultime pagine, quando se ne dava notizia.
Qualcosa dello stesso fenomeno venne resuscitato nelle primarie del 2008.
Dunque, questa volta è diverso? Dalle prime informazioni non sembrerebbe; è già evidente che l’autore del libro contro i Clinton che ha provocato l’ultima faccenda è proprio un bell’elemento [2].
Può darsi, ripetiamolo, che in questo caso ci sia qualcosa. Ma considerata la storia, dovremmo esser tutti messi sull’avviso di applicare le nostre proprie regole speciali per i Clinton, ed essere assai sospettosi di ogni resoconto su supposti scandali, a meno che non esistano prove consistenti, e non mere insinuazioni.
Inoltre, i media dovrebbero essere probabilmente consapevoli che non siamo nel 1994; oggi c’è una organizzazione progressista molto più efficace, una analisi molto più dettagliata della attività giornalistica, ed i tipi di abusi che non vennero sanzionati vent’anni orsono, oggi vi possono condurre a grandi guai.
[1] Principalmente, una vicenda giudiziaria che riguardò le attività finanziarie dei coniugi Clinton nella Whitewater Development Corporation. L’articolo da cui ebbero inizio i sospetti fu pubblicato nel 1992 dal New York Times. L’interesse delle autorità giudiziarie riguardò un successivo fallimento di una banca di risparmio locale, la Madison Guaranty Savings and Loan, nel cui fallimento si ipotizzavano connessioni con la diversa vicenda della Whitewater. Tutti i fatti erano relativi al periodo nel quale Bill Clinton era Governatore dell’Arkansas. Alcune persone vicine a Clinton subirono condanne, ma per i coniugi Clinton non si trovarono prove di colpevolezza sufficienti neppure all’avvio di un procedimento.
[2] Le notizie alle quali si allude, che mettono in evidenza alcuni errori e strumentalizzazioni nel libro in questione, sono apparsi sul blog “Mediamatters for America”, e l’autore del libro – tale Peter Schweizer – sembra abbia una lunga storia di giornalismo approssimativo.
By mm
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