Blog di Krugman

Simmetrie scozzesi (3 aprile 2015)

 

Apr 3 10:01 am

Symmetric Scots

Mervyn King gave the Graham lecture at Princeton last night, provoking a crisis of technology: he didn’t come with PowerPoint, but did want a lectern, which Princeton proved unable to provide. He had a lot of interesting things to say — boy, is he hard on euro area policymakers, and as I heard him he’s surprisingly sympathetic to the current Greek leadership. But wearing my technical international economist hat, I thought the most interesting discussion involved the hypothetical case of an independent Scotland using the pound as its currency.

I’ve written a fair bit about this, and my approach, given my background, was to view this issue through the lens of optimum currency area theory. This theory mainly focuses on the problem of responding to asymmetric shocks — a slump in Spain while Germany booms, etc.. We know, or we think we know, that when this happens fiscal integration — Florida can count on Washington to pay for pensions and medical care, Spain has no comparable cushion — is crucial. European experience since 2009 has also led us to focus on banking integration or the lack thereof.

What Mervyn suggested, however (after I pressed him a bit) was that these issues are relatively unimportant in the Scottish case. Scottish banks, he argued, aren’t really Scottish at this point — so much of their ownership and business is outside Scotland that they’re effectively English, so they would surely retain lender-of-last resort privileges from the Bank of England and be bailed out if necessary by Westminster. And he also argued that Scotland’s business cycle is closely correlated with the rest of the UK, so that asymmetric shocks of the kind experienced by euro area countries — or US regions — would be minor.

Interesting. I do remember that back in the early 1990s many euro advocates assured us that asymmetric shocks wouldn’t be a problem; in reality, the boom and bust in intra-European capital flows gave rise to the mother of all asymmetric shocks. On the other hand, Scotland doesn’t have a lot of warm beachfront real estate for people to speculate in …

 

Simmetrie scozzesi

La scorsa notte Mervyn King [1] ha tenuto la “Graham Lecture[2], provocando un collasso della tecnologia: non era venuto munito di Power Point, ma voleva a tutti i costi un leggio, che Princeton è stato incapace di fornirgli. Aveva molte cose interessanti da dire – ragazzi, è un personaggio severo con gli operatori politici dell’area euro, e da come l’ho compreso è sorprendentemente in sintonia con l’attuale gruppo dirigente greco. Ma, dal momento che indossavo la casacca della mia specialità tecnica di economista internazionale, ho pensato che la cosa più interessante poteva riguardare il tema ipotetico di una Scozia indipendente che utilizzi la sterlina come sua valuta.

Su questo argomento ha scritto un po’, e il mio approccio, dati i miei precedenti, concerneva il valutare questo tema attraverso le lenti della teoria dell’area valutaria ottimale. Questa teoria si concentra principalmente sul problema delle risposte agli ‘shock asimmetrici’ – una crisi in Spagna mentre la Germania è in forte espansione etc. Noi sappiamo, o pensiamo di sapere, che quando questo accade è cruciale l’integrazione della finanza pubblica – la Florida può contare su Washington per pagare le pensioni e l’assistenza sanitaria, la Spagna non ha alcun ammortizzatore paragonabile. L’esperienza europea a partire dal 2009 ci ha anche portato a concentrarci sull’integrazione bancaria, o sulla sua mancanza.

Quello che Mervyn ha tuttavia suggerito (dopo che io gli avevo un po’ fatto pressione), è stato che questi temi sono relativamente poco importanti nel caso scozzese. A questo punto, ha sostenuto, le banche scozzesi non sono effettivamente scozzesi – tanta parte della loro proprietà e dei loro affari sono esterni alla Scozia, al punto che in effetti sono inglesi, cosicché godrebbero certamente dei privilegi di prestatore di ultima istanza da parte della Banca di Inghilterra, e se necessario sarebbero salvate da Westminster. Egli ha anche affermato che il ciclo economico scozzese è strettamente correlato con il resto del Regno Unito, cosicché gli shock asimmetrici del genere di quelli sperimentati dai paesi dell’area euro – o delle regioni degli Stati Uniti – sarebbero minori.

Interessante. Io ricordo che agli inizi dei passati anni ’90 molti sostenitori dell’euro ci assicuravano che gli shock asimmetrici non sarebbero stati un problema; in realtà, la grande espansione ed il crollo dei flussi di capitale all’interno dell’Europa ci hanno regalato l’avvento della madre di tutti gli shock asimmetrici. D’altra parte, la Scozia non ha molto patrimonio immobiliare su caldi lungomari sui quali fare speculazioni …

 

[1] Mervyn Allister King è stato Governatore della Banca di Inghilterra e Presidente del Comitato della Politica Monetaria del Regno Unito dal 2003 al 2013. Nel 2013, quando venne sostituito da Mark Carney, venne nominato dalla Regina Elisabetta Pari del Regno Unito, ed entrò nella Camera dei Lord col titolo di Barone King di Lothbury.

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[2] Ovvero, una conferenza in occasione del consueto evento che all’Università di Princeton viene intitolato a Frank D. Graham, che fu docente di economia in quella Università dal 1921 al 1949.

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