May 15 12:18 pm
Economic Policy Institute
Some years ago I gave a talk to a group of businesspeople — I don’t remember the occasion — and afterward, during the drink and mingle part of the event, had a conversation about executive pay. Quite a few of the businesspeople themselves thought that pay had grown excessive, but what has remained with me was the explanation one guy offered, more or less seriously: it’s all the fault of Monday Night Football.
His story went like this: when games started being televised, the financial rewards to winning teams shot up, and star players began being offered big salaries. And CEOs, who watch a lot of football, noticed — and started saying to themselves, “Why not me?” If salaries were set in any kind of competitive marketplace, that wouldn’t have mattered, but they aren’t — CEOs appoint the committees that decide how much they’re worth, and are restrained only by norms about what seems like too much. Football, so my conversation partner averred, started the breakdown of those norms, and we were off to the races.
By the way, the timing is about right.
Now, this sounds ridiculous — surely huge historical changes must have deeper roots. But I found myself thinking about this conversation when reading this interesting post by Vera te Velde on tests of the “broken windows” theory, which says that people are more likely to break social norms if they see other people violating norms, even if there’s no direct connection — you grab handbags if you see graffiti, you litter if you hear people ignoring noise ordinances, etc.. As she notes, there is now overwhelming experimental evidence for that theory. So it’s not crazy to think that CEOs might start violating pay norms because they see quarterbacks getting big checks.
OK, you don’t have to place sole emphasis, or any emphasis at all, on football. The real point here is that the eruption of top incomes that began around 40 years ago need not have solid causes — it could be a case of contagious norms-breaking. This might also explain why movements of top incomes are so different in different countries, with the most obvious determinant being whether you speak English; think of it as an epidemic of broken windows in the United States, which spreads to countries that are culturally close to America but not so much elsewhere.
Very loose speculation, the sort of thing that once upon a time a serious economist wouldn’t put out there in the public sphere. But I see all these people saying stuff, and figured that I might as well … OK, never mind.
Le ‘finestre rotte’ [1] e l’oligarchia americana
Economic Policy Institute
Alcuni anni fa feci un discorso ad un gruppo di imprenditori americani – non ricordo in quale circostanza – e dopo, durante la parte dell’evento dedicata al bere ed alla socializzazione, avemmo un colloquio sui compensi agli amministratori delegati. Parecchi tra gli imprenditori stessi pensavano che i compensi fossero cresciuti eccessivamente, ma quello che mi colpì fu la spiegazione che, più o meno seriamente, venne fornita da un tizio: era tutta colpa del Football del Lunedì sera [2].
La sua spiegazione era la seguente: quando il gioco cominciò ad essere teletrasmesso, i compensi finanziari alle squadre vincitrici ebbero un’impennata, ed alle stelle del gioco cominciarono ad essere offerti grandi stipendi. E gli amministratori delegati, che guardavano molto football, lo notarono – e cominciarono a dire “Perché non a me?”. Se i compensi fossero stati stabiliti in qualche genere di mercato competitivo, ciò non avrebbe avuto importanza, ma non era così – gli amministratori si rivolsero ai comitati che decidevano il loro valore, ed erano limitati soltanto da norme che regolano quello che sembra eccessivo. Il football, questo asseriva la persona con la quale conversavo, cominciò a far saltare quelle norme, e noi cominciammo a correre.
Per inciso, il riferimento temporale è abbastanza giusto.
Ora, può sembrare ridicolo – di sicuro grandi cambiamenti storici devono avere radici più profonde. Ma mi sono ritrovato a riflettere su quella conversazione nel momento in cui ho letto l’interessante post di Vera te Velde [3] sulla teoria del test delle “finestre rotte”, che dice che le persone è più probabile che facciano saltare le regole sociali se altre persone le violano, anche senza alcuna connessione diretta – si tiene stretta la propria borsetta se si vedono dei graffiti, si gettano rifiuti in giro se si sente che la gente ignora i regolamenti sul rumore, etc. Come ella nota, ci sono oggi schiaccianti prove sperimentali per quella teoria. Cosicché non è pazzesco pensare che gli amministratori delegati possano aver cominciato a violare le norme sui compensi dato che vedevano i centromediani del football americano ottenere grandi assegni.
È vero, non si deve mettere l’accento sul solo caso del football, forse non si deve proprio enfatizzare. In questo caso, il punto vero è che lo scoppio dei redditi dei più ricchi che cominciò circa 40 anni orsono non aveva bisogno di avere ragioni solide – poteva essere un caso di contagiosa rottura delle regole. Questo potrebbe anche spiegare perché i cambiamenti nei redditi dei più ricchi sono così diversi in paesi differenti, quasi che il più evidente fattore determinante sia quello che si parli l’inglese; la si consideri come un’epidemia delle ‘finestre rotte’ negli Stati Uniti, che si diffonde ai paesi culturalmente vicini all’America più che agli altri.
Una speculazione del tutto approssimativa, il genere di cose che un tempo un economista serio non avrebbe messo in circolazione nella sfera pubblica. Ma mi trovo con tutta queste gente che dice quello che vuole, e mi immagino che ogni tanto potrei anch’io …. va bene, non importa.
[1] Con l’espressione teoria delle finestre rotte si indica quella teoria sociologica secondo cui investendo le risorse, umane e finanziarie, nella cura dell’esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all’uso di misure repressive. Al contrario, trascurando l’ambiente urbano, si trasmettono segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza. Ad esempio l’esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale. La teoria fu introdotta nel 1982 in un articolo di scienze sociali di James Q. Wilson e George L. Kelling. (Wikipedia)
[2] Da Wikipedia: “onday Night Football (noto anche con la sigla MNF) è una trasmissione in diretta della National Football League su ESPN. Dal 1970 al 2005 fu trasmesso sull’ABC. Il Monday Night Football era, insieme ad Hallmark Hall of Fame e alla serie televisive Walt Disney, una delle serie programmi televisivi trasmessi più a lungo nei network americani ed uno dai più alti indici di ascolto, in particolare tra il pubblico maschile”.
[3] È il nome di una giovane economista di una Università australiana: Vera Louise te Velde.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"