Blog di Krugman

L’economia e le elezioni inglesi (8 maggio 2015)

 

May 8 12:00 pm

The Economy and the British Election

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Just a reminder: The overwhelming evidence for US elections is that they are not judgements of an administration’s overall performance — they are driven by the rate of growth just ahead of the election, as in the chart above (taken from Larry Bartels.) (Any pointers to UK-specific work along the same lines would be welcome.) I’ve also put in the closest growth number I could get to the one Bartels uses for the US, taken from the ONS.

So you want to think of the economic environment for yesterday’s election as being roughly comparable to that facing Clinton in 1996. Pre-election polls suggested a close vote, but given that environment, we really shouldn’t be surprised that the incumbents did well.

That’s not to say that other things, like the distortions of mediamacro (driven by the overwhelming anti-Labour bias of the press) played no role.

 

L’economia e le elezioni inglesi

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[1]

Solo un promemoria: le testimonianze schiaccianti sulle elezioni americane sono che non si tratta di giudizi sulle prestazioni complessive di una Amministrazione – essi sono guidati dal tasso di crescita proprio prima delle elezioni, come nel diagramma sopra (preso da Larry Bartels. Sarebbero benvenuti altri suggerimenti a studi specifici sugli stessi argomenti provenienti dal Regno Unito). Ho anche inserito il dato più vicino sulla crescita che ho potuto trovare a quello che Bartels usa per gli Stati Uniti, desumendolo dall’Ufficio per le Statistiche Nazionali [2].

Avete dunque bisogno di pensare al contesto economico delle elezioni di ieri come se fosse grosso modo confrontabile con quelli che si trovò di fronte Clinton nel 1996. I sondaggi pre elettorali suggerivano un risultato di misura, ma dato quel contesto, davvero non dovremmo essere sorpresi che coloro che erano in carico siano andati così bene.

Con questo non voglio dire che le altre cose, come le distorsioni della “mediamacro” [3] (guidate da un pregiudizio anti Labour assoluto da parte della stampa) non abbiano giocato un ruolo.

 

[1] La Tabella mostra il confronto, relativo agli USA, tra i risultati del voto popolare – ovvero i risultati assoluti – del Partito in carica che si leggono sulla linea verticale e vanno da un meno 20 ad un più 30 per cento, e i dati sulla crescita dei redditi, ovvero sull’andamento percepibile dell’economia da parte degli elettori, che vanno da un meno 4 ad un più 4%.

[2] Il riferimento, come si capisce, è alla linea rossa relativa all’andamento nel Regno Unito del dato sulla crescita del reddito, che nell’anno 2014 si collocava in quella posizione. Come si nota, in quella stessa posizione di incremento del reddito si trovavano gli Stati Uniti nelle elezioni del 1996, quando il Partito in carica ottenne un risultato positivo di circa il 5%.

[3] Termine coniato da Simon Wren-Lewis ed utilizzato ormai frequentemente anche da Krugman, per indicare la macroeconomia che, in media, viene messo in giro dai media.

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