May 17 3:36 pm
One thing I often say to disbelieving audiences is that these past 7 or so years have actually been marked by a remarkable triumph of economic modeling: the predictions of Hicks-type liquidity trap analysis were startling and indeed ridiculed by many, but all came true. And for pedagogical purposes I thought it might be useful to have a graphical illustration of that point.
Consider the relationship between the monetary base — bank reserves plus currency in circulation — and the price level. Normal equilibrium macro models say that there should be a proportional relationship — increase the monetary base by 400 percent, and the price level should also rise by 400 percent. And the historical record seems to confirm this idea. Back in 2008-2009 a lot of people were passing around charts like this one, which shows annual rates of money base growth and consumer prices over the period from 1980-2007:
It seemed totally obvious to many people that with the Fed adding to the monetary base at breakneck speed, high inflation just had to be around the corner. That’s what history told us, right?
Except that those who knew their Hicks declared that this time was different, that in a liquidity trap the rise in the monetary base wouldn’t be inflationary at all (and that the relevant history was from Japan since the 1990s and from the 1930s, which seemed to confirm this claim). And so it proved, as shown by the red marker down at the bottom.
This is actually wonderful: economic theory used to make a prediction about events far outside usual experience, with the theory’s predictions very much at odds with the conventional wisdom of practical men — and the theory was right. True, basically nobody has changed his mind — the people who predicted runaway inflation remain utterly convinced that they know how the world works. But you can’t have everything.
Moneta, inflazione e modelli
Una cosa che dico spesso per sbigottire le persone che mi ascoltano è che i passati 7 anni e passa sono stati effettivamente segnati da un considerevole trionfo dei modelli economici: le previsioni della analisi della trappola di liquidità di tipo hicksiano avevano sorpreso ed erano state oggetto di ironia da parte di tanti, ma si sono tutte rivelate vere. E, a fini pedagogici, ho pensato sarebbe stato utile avere una illustrazione grafica di tale asserzione.
Si consideri la relazione tra la base monetaria – le riserve delle banche più la valuta in circolazione – e il livello dei prezzi. I normali modelli macroeconomici di equilibrio dicono che ci dovrebbe essere una relazione proporzionale – se la base monetaria cresce del 400 per cento, anche il livello dei prezzi dovrebbe crescere del 400 per cento. E le serie storiche sembrano confermare quest’idea. Negli anni 2008-2009 molte persone facevano circolare diagrammi come questo, che mostrano i tassi annuali di crescita della base monetaria e dei prezzi al consumo nel periodo 1980-2007:
Sembrava del tutto evidente a molti che aumentando la Fed a rotta di collo la base monetaria, si sarebbe avuto una elevata inflazione di lì a poco. È quello che ci veniva insegnato dalla storia, non è così?
Sennonché coloro che avevano riflettuto su Hicks dichiaravano che questa volta sarebbe stato diverso, che in una trappola di liquidità la crescita della base monetaria non avrebbe avuto affatto effetti inflazionistici (e che la storia che contava era quella del Giappone negli anni ’90 e degli anni ’30, che sembrava confermare questa argomentazione). E così è stato, come è dimostrato dall’indicatore rosso giù in basso [1].
In effetti questo fa meraviglia: c’è una teoria economica usata per fare previsioni su eventi del tutto estranei alle esperienze comuni, e le previsioni di quella teoria sono agli antipodi della comune percezione delle persone della pratica – eppure quella teoria ha avuto ragione. È vero, fondamentalmente nessuno ha cambiato il suo punto di vista – le persone che prevedevano una inflazione fuori controllo sono rimaste assolutamente persuase di sapere come va il mondo. Ma non si può avere tutto.
[1] Il quadratino rosso in basso – aggiunto al diagramma relativo al periodo 1980-2008 e relativo al caso degli Stati Uniti negli anni 2007-2014 – mostra che a fronte di una crescita della base monetaria superiore al 20 per cento annuo, il livello dei prezzi è cresciuto di circa un 2 per cento annuo. In casi precedenti, ad esempio nel Messico e nell’Uruguay, nei quali l’aumento della base monetaria era stato ancora attorno al 20 per cento annuo, l’inflazione era cresciuta per un 25/30 per cento.
By mm
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