May 22 11:51 am
Yesterday Politico posted a hit piece on Elizabeth Warren, alleging that she’s being hypocritical in her opposition to a key aspect of TPP, that’s interesting in several ways. First, it was clearly based on information supplied by someone close to or inside the Obama administration – another illustration of the poisonous effect the determination to sell TPP is having on the Obama team’s intellectual ethics. Second, the charge of hypocrisy was ludicrous nonsense – “You say you’re against allowing corporations to sue governments, yet you were a paid witness against a corporations suing the government!” Um, what?
And more generally, the whole affair is an illustration of the key role of sheer laziness in bad journalism.
Think about it: when is the charge of hypocrisy relevant? Basically, only when a public figure is preaching about individual behavior, and perhaps holding himself or herself up as a role model. So yes, it’s fair to go after someone who preaches morality but turns out to be a crook or a sexual predator. But articles alleging that someone’s personal choices are somehow hypocritical given their policy positions are almost always off point. Someone can declare that inequality is a problem while being personally rich; they’re calling for policy changes, not mass self-abnegation. Someone can declare our judicial system flawed while fighting cases as best they can within that system — until policy change happens, you have to live in the world as it is.
Oh, and it’s very definitely OK to advocate policies that would hurt one’s own financial interests — it’s just bizarre when the press suggests that there’s something insincere and suspect when high earners propose tax increases.
So why are charges of hypocrisy so popular? Mainly, I think, as a way to avoid taking on policy substance. Is Elizabeth Warren right or wrong about TPP? Never mind, let’s sneer at her for having been a prominent law professor.
The same motives drive the preoccupation with flip-flopping. You once said that deficits were bad, now you say that they’re OK. Hah! Never mind whether deficits are in fact OK right now, and whether either the situation has changed or you have learned something. (As someone pointed out, both Mitt Romney and Hillary Clinton have rejected policies they used to support — but Romney has rejected policies that worked, while Clinton has rejected policies that didn’t. A bit of a difference.)
So maybe this head-scratchingly weird hit on Warren will serve as a teachable moment, a reminder that journalism about policy should be, you know, journalism about policy.
Pigrizia ipocrita
Ieri Politico ha pubblicato un articolo a sensazione su Elizabeth Warren che è in vari sensi interessante, sostenendo che ella sta diventando ipocrita nella sua opposizione ad un aspetto cruciale del TPP. In primo luogo, è chiaramente basato su un’informazione offerta da qualcuno vicino o interno alla Amministrazione Obama – un’altra manifestazione dell’effetto velenoso che la determinazione a far accettare il TPP sta avendo sull’etica intellettuale della squadra di Obama. In secondo luogo, l’accusa di ipocrisia è apparsa una ridicola assurdità – “Dici di essere contraria a che le imprese facciano causa ai Governi, tuttavia sei stata testimone a pagamento contro società che facevano causa al Governo!” Imbarazzante. Che cosa?
E più in generale, tutta la faccenda dimostra il ruolo fondamentale della pura e semplice pigrizia nel cattivo giornalismo.
Ci si rifletta: quand’è che l’accusa di ipocrisia è rilevante? Fondamentalmente, solo quando una personalità pubblica, uomo o donna, fa una predica sulle condotte individuali, e magari sostiene di avere un comportamento esemplare. Dunque sì, è giusto attaccare qualcuno che predica la moralità ma si rivela essere un furfante oppure di sfruttare sessualmente altre persone. Ma articoli che sostengono che le scelte personali di qualcuno sarebbero in qualche modo ipocrite data la loro posizione politica, sono quasi sempre fuori luogo. Si può dichiarare che l’ineguaglianza è un problema pur essendo personalmente ricchi; lo si fa per sostenere mutamenti politici, non una abnegazione di massa. Qualcuno può dichiarare che il nostro sistema giudiziario è carente nel mentre combatte meglio che può singoli episodi dentro quel sistema – sinché non avviene un cambiamento politico, si può solo vivere nel mondo così com’è.
Inoltre, è senz’altro molto positivo sostenere politiche che danneggerebbero i propri interessi finanziari – è proprio curioso quando la stampa indica che, allorché persone con alti guadagni propongono aumenti fiscali, ci deve essere qualcosa di insincero e di sospetto.
Perché dunque le accuse di ipocrisia sono così diffuse? Principalmente, io penso, perché sono un modo per evitare la sostanza politica. Ha ragione o torto Elizabeth Warren a proposito del TPP? Non importa, piuttosto scherniamola per essere stata una eminente docente di diritto.
Gli stessi motivi guidano la preoccupazione nel rivedere le proprie posizioni. Una volta avete detto che i deficit sono negativi, mentre adesso dite che non ci sono problemi. Risata sarcastica! Non conta che i deficit siano davvero a posto in questo momento, e neppure che la situazione sia cambiata o che abbiate imparato qualcosa (come qualcuno ha messo in evidenza, sia Mitt Romney che Hillary Clinton hanno respinto politiche che un tempo sostenevano – solo che Romney ha respinto politiche che funzionavano, mentre la Clinton ha respinto politiche che non funzionavano. C’è un po’ di differenza).
Dunque, forse questo lambiccato e stravagante attacco alla Warren funzionerà come un episodio istruttivo, un promemoria sul fatto che il giornalismo che si occupa di politica dovrebbe essere, sapete, giornalismo che si occupa di politica.
By mm
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