Blog di Krugman

Comincia la politicizzazione dell’ Ufficio Congressuale del Bilancio (19 giugno 2015)

 

Jun 19 3:37 pm

The Politicization of CBO Begins

Update: Richard Kogan has contacted me to say that while the claim of a worsening budget situation is made at the beginning of the report, the analysis that follows is in fact clean and careful. So we’re talking about a misleading statement rather than a misleading analysis. And sources close to CBO insist that the misleading statement was careless drafting rather than deliberate politicization. OK, I guess.

But this is not a place to be careless. My inbox filled up this morning with deficit scold cries of triumph — who knew that Fix the Debt was still out there? — saying, “see, CBO confirms that the deficit is spinning out of control”.That’s why I guessed that we were seeing political influence. If not, good — but in this charged environment, you have to be very, very careful.

 

What with everything else going on, a seemingly technical note from Richard Kogan at the Center on Budget and Policy Priorities may be slipping under the radar. But this is really important.

As Kogan notes, the Congressional Budget Office has released its latest set of long-run budget projections, declaring that “The long-term outlook for the federal budget has worsened dramatically over the past several years.” And this is quite scary — not the projections, but the fact that CBO would say this. Because as Kogan points out, the budget office’s own numbers contradict its claims.

The key point is that CBO makes what Kogan rightly calls an apples-to-oranges comparison, comparing pre-2010 current-law estimates that assumed that the Bush tax cuts would expire in full with later projections that incorporate their partial extension (as well as a related issue involving the Alternative Minimum Tax.) This doesn’t mark a real deterioration in the outlook, and it certainly doesn’t indicate out of control policy. In fact, the outlook isn’t particularly scary.

Oh, and as Kogan noted in another paper, CBO’s estimates are almost surely too pessimistic on interest rates, so that the long-run budget outlook is even less scary than it appears.

So what’s going on here? I can’t believe that CBO staff were confused about these issues. What it looks like, I’m sorry to say, is the first indication that the new, GOP-dominated CBO is in fact going to be politicized, engaging in deficit scare tactics when that suits the majority, pro-tax-cut scoring, and more.

 

Comincia la politicizzazione dell’ Ufficio Congressuale del Bilancio [1]

Correzione [2]: Richard Kogan mi ha contattato per dirmi che mentre l’argomento di un peggioramento della situazione del bilancio è avanzato agli inizi del rapporto, l’analisi che segue è di fatto onesta e scrupolosa. Dunque stiamo parlando di una dichiarazione fuorviante piuttosto che di una analisi fuorviante. E fonti vicine al CBO sottolineano che la dichiarazione fuorviante deriva da una bozza poco scrupolosa e non da una deliberata politicizzazione. Va bene, ne prendo atto.

Ma questo non è un luogo dove si possa essere non scrupolosi. Le mie mail in arrivo questa mattina sono piene di trionfali strepiti di rimprovero – chi lo sapeva che Fix The Debt [3] fosse ancora in circolazione? – che dicono: “Vedi, il CBO conferma che il deficit sta sbandando fuori controllo”. Quella era la ragione per la quale mi immaginavo che stessimo assistendo ad un caso di influenza politica. Se non è così, è bene – ma in questo contesto eccitato, si deve essere molto, molto scrupolosi.

 

 

Quello che sta accadendo assieme a tutto il resto, una nota apparentemente tecnica a cura di Richard Kogan del Centro sul Bilancio e sulle priorità programmatiche, può essere sfuggito al controllo dei radar. Ma si tratta di una questione davvero importante.

Come osserva Kogan, il Congressional Budget Office ha messo in circolazione la sua ultimissima serie delle stime di lungo periodo sul bilancio, dichiarando che “La previsione a lungo termine per il bilancio federale è peggiorata in modo spettacolare nel corso degli ultimi anni”. Ed è abbastanza spaventoso – non le previsioni, ma il fatto che il CBO lo abbia detto. Perché, come Kogan mette in evidenza, gli stessi dati dell’ufficio del Bilancio contraddicono le sue pretese.

Il punto cruciale è che il CBO fa quello che Kogan giustamente definisce un confronto tra mele e aranci, paragonando le stime a legislazione vigente precedenti al 2010, che ipotizzavano che gli sgravi fiscali di Bush sarebbero interamente andati ad esaurimento, con le ultime previsioni che incorporano il loro parziale prolungamento (in aggiunta al tema connesso che riguarda la Tassazione Minima alternativa [4]). Questo non determina un effettivo deterioramento nelle previsioni, e certamente non indica una politica fuori controllo. Di fatto, la previsione non è poi così spaventosa.

Inoltre, come pure Kogan ha osservato in un altro studio, le stime del CBO sono quasi certamente troppo pessimistiche sui tassi di interesse, cosicché la previsione di bilancio di lungo periodo è ancora meno terribile di quello che sembra.

Cosa sta dunque accadendo, in questo caso? Non posso credere che i tecnici del CBO si siano confusi su questi temi. Sembra, mi spiace dirlo, che questa costituisca la prima indicazione che il nuovo CBO, dominato dal Partito Repubblicano, si stia di fatto orientando ad essere politicizzato, impegnandosi in tattiche allarmistiche sui deficit quando ciò sta bene alla maggioranza, in valutazioni favorevoli agli sgravi fiscali, e altro ancora.

 

[1] Sul ruolo e la natura di questo Ufficio del Congresso degli Stati Uniti, vedi alle note sulla traduzione “Congressional Budget Office”.

[2] Normalmente – non so se sia solo lo stile personale di Krugman o una buona prassi del giornalismo statunitense – le precisazioni o ‘correzioni’ ad un testo vengono collocate all’inizio del testo stesso. In modo tale che abbiano il giusto rilievo, mi pare.

[3] Il nome, se ben ricordo, di una associazione della destra che negli anni passati era in voga, sui temi della riduzione del deficit.

[4] Mi pare di comprendere che ogni anno un contribuente statunitense può pagare la normale tassa sui redditi, oppure una tassazione alternativa imposta dal Governo Federale sugli individui, sulle imprese, sugli immobili e sui capitali. Questa seconda tassa è imposta con una aliquota abbastanza piatta, su una quantità, che può essere aggiornata, di reddito tassabile che eccede alcune soglie, al di sotto delle quali esistono esenzioni. Queste esenzioni sono sostanzialmente più elevate di quelle della normale tassa sul reddito.

 

 

 

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