Blog di Krugman

Declino e caduta dei democratici alla Davos (13 giugno 2015)

 

Jun 13 9:23 am

Decline and Fall of the Davos Democrats

OK, I didn’t see that coming: even though I have come out as a lukewarm opponent of TPP, I assumed that it would happen anyway — the way trade deals (or in this case, dispute settlement and intellectual property deals that pretend to be about trade) always do. But no, or not so far.

A brief aside: I don’t think it’s right to call this a case of Washington “dysfunction”. Dysfunction is when we get outcomes nobody wants, or fail to do things everyone wants done, because there doesn’t seem to be any way to package the politics. In this case, however, people who oppose TPP voted down key enabling measures — that is, they got what they wanted. Calling this “dysfunction” presumes that this deal is a good idea — and that kind of presumption is precisely what got successfully challenged yesterday.

Or to put it another way, one way to see this is as the last stand of the Davos Democrats.

If you talk to administration officials — or at least if I talk to them (they may be telling me what they think I want to hear) — they offer a fairly sophisticated defense of this deal. It’s about geopolitics, they say — America has to be in the game here lest others (obviously including China) supplant our influence; meanwhile, they argue that the troubling aspects of the deal aren’t as troubling as they sound (they make a decent case on dispute settlement, less so on intellectual property). And they argue that the deal would actually improve labor protections in poor countries.

I’m not fully convinced, but this is a reasonable discussion.

But the overall selling of TPP, to some extent by the administration and much more so by its business allies, has been nothing like this. Instead, it has been all lectures from Those Who Know How the Global Economy Works — the kind of people who go to Davos and participate in earnest panels on the skills gap and the case for putting Alan Simpson in charge of everything — to the ignorant hippies who don’t. You know, ignorant hippies like Joseph Stiglitz and Elizabeth Warren.

This kind of thing worked in the 1990s, when Davos Man actually did seem to know how the world works. But now Davos Democrats are known as the people who told us to trust unregulated finance and fear invisible bond vigilantes. They just don’t have the credibility to pull off arguments from authority any more. And it doesn’t say much for their perspicacity that they apparently had no idea that the world has changed.

TPP’s Democratic supporters thought they could dictate to their party like it’s 1999. They can’t.

 

Declino e caduta dei democratici alla Davos

È vero, non me ne ero accorto [1]; anche se mi sono dichiarato un oppositore tiepido del TPP, pensavo che in ogni modo sarebbe successo – nel modo in cui sempre succede con gli accordi sul commercio (o, in questo caso, accordi sulla regolamentazione dei contenziosi e la proprietà intellettuale che pretendono di riguardare il commercio). Invece no, almeno sinora.

Una breve digressione: non penso sia giusto chiamare questo caso un “infortunio” di Washington. Infortunio è quando si ottengono risultati che nessuno vuole, o non si riesce a fare cose che tutti vogliono, perché non sembra ci sia nessun modo di confezionarle in termini politici. In questo caso, tuttavia, le persone che si oppongono al TPP hanno bocciato le misure fondamentali che lo rendono possibile – vale a dire, hanno ottenuto quello che volevano. Chiamarlo “infortunio” presuppone che questo accordo sia una buona idea – ed è precisamente un presupposto di quel tipo che è stato sfidato con successo ieri.

Oppure, per dirla altrimenti, un modo di considerarlo è definirlo come l’ultima posizione dei democratici alla Davos.

Se parlate con dirigenti della Amministrazione – o almeno se ci parlo io (può darsi che loro mi dicano cose che pensano io voglia sentir dire) – essi offrono una difesa abbastanza sofisticata di questo accordo. Dicono che riguarda la geopolitica – l’America in cose come questa deve far parte del gioco, se vuole evitare che altri (inclusi i cinesi, ovviamente) soppiantino la loro influenza¸ al tempo stesso, sostengono che gli aspetti problematici dell’accordo non sono così problematici come sembrano (lo sostengono con qualche argomento nel caso della regolazione dei contenziosi, meno per la proprietà intellettuale). Inoltre sostengono che l’accordo migliorerebbe le protezioni del lavoro nei paesi poveri.

Non sono pienamente convinto, ma è una discussione ragionevole.

Ma la presentazione generale del TPP, in qualche misura da parte della Amministrazione e molto di più da parte dei suoi alleati nell’affare, non è stata niente di simile. Piuttosto, si è trattato di lezioncine da parte di ‘Coloro che Sanno Come il Mondo Funziona’ – il genere di individui che vanno a Davos e fanno parte di comitati giudiziosi sul deficit di competenze professionali (dei lavoratori) e sull’affidare tutte le responsabilità ad Alan Simpson – lezioncine rivolte ad hippy ignoranti che non sanno come va il mondo. Sapete, hippy ignoranti come Joseph Stiglitz ed Elizabeth Warren.

Questo genere di cose andavano bene negli anni ’90, quando sembrava che effettivamente l’Uomo di Davos sapesse come funziona il mondo. Ma adesso i democratici di Davos sono coloro che ci hanno raccontato che dovevamo aver fiducia sulla finanza senza regole ed aver paura degli ‘invisibili guardiani dei bond’ [2]. Costoro non hanno più in alcun modo la credibilità per imporre argomenti su posizioni di autorevolezza. E non depone a favore della loro perspicacia il fatto che sembrino non avere alcuna idea di come il mondo sia cambiato.

I sostenitori del TPP pensavano di potere dettare la linea al loro partito come se fosse il 1999. Invece non possono.

 

[1] Lo spunto di questo post è un articolo del 12 giugno sul NYT, che racconta la sconfitta subita da Obama – per effetto del mancato voto di molti democratici – sull’accordo chiamato del Partenariato del Trans Pacifico. Il titolo dell’articolo era: “Infortunio a Washington, con colpo di scena: i democratici lasciano solo il loro Presidente”.

In italiano, mi sembra, tradurre con “disfunzione” sarebbe assai generico, forse l’intenzione di quell’articolo era alludere piuttosto a un infortunio.

[2] Vedi in inglese sulle note per la traduzione.

 

 

 

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