Blog di Krugman

Gli elettori vogliono sempre una valuta forte (20 giugno 2015)

 

Jun 20 2:59 pm

Voters Always Want A Strong Currency

Even as the prospect of Grexit moves from inconceivable to plausible, polls consistently show that Greek voters want to stay on the euro. But what does this tell us?

Not very much, I think — because I’m pretty sure that voters consistently want their currency to be strong. The advantages seem obvious, and there’s also an element of national pride; meanwhile, the difficulties created by an overvalued currency are obscure except to those directly engaged in exporting.

That’s an impressionistic view, but are there data? Well, searching iPoll doesn’t turn up very much, but here’s an interesting result from 1985, when the U.S. dollar was very strong — so strong that the G5 famously met at the Plaza Hotel to agree on a plan to push it down:

z 793

 

 

 

 

 

 

 

 

 

So if Greek voters oppose the idea of a new drachma that would surely be weak against the euro, they are just echoing the preferences of voters always and everywhere.

Now, that consistent preference may itself matter, just as the eternal popularity of the household metaphor for fiscal policy — voters always favor a balanced budget — is one reason Keynesian economics is so hard to apply. But I don’t think there’s much news in Greek sentiment in favor of keeping the euro.

 

Gli elettori vogliono sempre una valuta forte

Anche se la prospettiva di un’uscita della Grecia non è più inconcepibile e diventa plausibile, i sondaggi mostrano stabilmente che gli elettori greci vogliono stare nell’euro. Ma questo cosa ci dice?

Non molto, penso. Perché gli elettori vogliono sempre che la loro valuta sia forte. I vantaggi sembrano evidenti, e c’è anche un elemento di orgoglio nazionale; di contro, le difficoltà create da una valuta sopravvalutata sono oscure, con l’eccezione di coloro che sono direttamente impegnati nel settore delle esportazioni.

È un punto di vista a sensazione, ma ci sono dati? Ebbene, andando a cercare su iPoll non viene fuori molto, ma c’è un interessante risultato del 1985, quando il dollaro statunitense era molto forte – così forte che i componenti del G5 notoriamente si incontrarono all’Hotel Plaza per concordare su un piano che lo abbassasse [1]:

z 793

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque, se gli elettori greci si oppongono all’idea di una nuova dracma che certamente sarebbe debole rispetto all’euro, semplicemente confermano le preferenze che gli elettori manifestano sempre e in ogni luogo.

Ora, questa costante preferenza può essere importante per conto suo, così come l’eterna popolarità della metafora della famiglia nel caso della politica della finanza pubblica – gli elettori sono sempre a favore di un bilancio in equilibrio – è una ragione per la quale l’economia keynesiana è così difficile da mettere in pratica. Ma non penso che ci siano molte novità nel sentimento dei greci a favore del mantenimento dell’euro.

 

 

[1] Come si vede dalla Tabella, nel 1985 gli americani intervistati dal sondaggio al 64% rispondevano che avere un dollaro forte era una buona cosa.

 

 

 

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