Blog di Krugman

Quella questione che non scompare (20 giugno 2015)

 

Jun 20 4:33 pm

The Issue That Won’t Go Away

So another atrocity has us talking about race again. And rightly so. Nothing about America makes sense without understanding the long shadow cast by the original sin of slavery.

And yes, it’s an integral part of the left-right divide. Look at “Why Doesn’t the United States Have a European-Style Welfare State?” by Alberto Alesina — yes, that Alesina — Ed Glaeser, and Bruce Sacerdote. The authors are hardly big lefties; nonetheless, they were driven to the conclusion that it’s mainly about you-know-what:

Racial discord plays a critical role in determining beliefs about the poor. Since racial minorities are highly overrepresented among the poorest Americans, any income-based redistribution measures will redistribute disproportionately to these minorities. Opponents of redistribution in the United States have regularly used race-based rhetoric to resist left-wing policies. Across countries, racial fragmentation is a powerful predictor of redistribution. Within the United States, race is the single most important predictor of support for welfare. America’s troubled race relations are clearly a major reason for the absence of an American welfare state.

To see what they’re talking about, and why their point remains so relevant, look at two maps. First, the implementation of the Affordable Care Act:

z 794

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Second, this:

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Quella questione che non scompare

Dunque, un’altra atrocità torna a parlarci della razza. Ed è giusto che sia così. Non si capisce niente dell’America se non si comprende la lunga ombra che venne stesa col peccato originale della schiavitù.

Ed è vero che essa è parte integrante della divisione tra la destra e la sinistra. Si legga “Perché gli Stati Uniti non hanno uno Stato assistenziale sul modello europeo”, di Alberto Alesina – sì, quell’Alesina – Ed Glaeser e Bruce Sacerdote [1]. A fatica gli autori potrebbero essere definiti di sinistra; tuttavia sono stati condotti alla conclusione che riguarda principalmente quel tema ben noto:

“La discordia razziale gioca un ruolo fondamentale nel determinare i convincimenti sui poveri. Dal momento che le minoranze razziali sono assai sovra rappresentate tra i più poveri d’America, tutte le misure di redistribuzione basate sul reddito provocheranno effetti non proporzionali a favore di queste minoranze. Negli Stati Uniti, coloro che si oppongono alla redistribuzione hanno costantemente utilizzato una retorica basata sulla razza per resistere alle politiche della sinistra. In tutti i paesi, la frammentazione razziale è un potente fattore di previsione della redistribuzione. All’interno degli Stati Uniti, la razza da sola è il più importante fattore di previsione sul sostegno allo stato del benessere. Le difficili relazioni razziali dell’America sono una ragione importante della assenza di uno stato assistenziale americano.”

Per comprendere di cosa stiano parlando, e del perché il loro argomento resta così rilevante, si vedano queste due cartine. La prima riguarda la messa in funzione della Legge sull’Assistenza Sostenibile [2]:

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La seconda è questa [3]:

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[1] Si tratta di un ampio studio dei primi anni 2000 svolto per conto dell’Istituto Brookings. Contiene moltissime informazioni, non soltanto attinenti ai confronti tra Europa e Stati Uniti. Ma non contiene le due tabelle di questo post, che sono relative come si intuisce a dati più recenti.

[2] La carta mostra la suddivisione degli Stati americani in tre categorie: quelli che hanno interamente adottato la legge di riforma sanitaria (linea blu), quelli che l’hanno attualmente in discussione (linea celeste), quelli che al momento non l’hanno adottata (linea arancione). La adozione è relativa alla competenza che gli Stati mantengono, rispetto al complesso della riforma, di decidere se accogliere o meno la possibilità di una espansione del programma per i poveri ed i redditi più bassi denominato Medicaid. Il programma opera praticamente per intero sulla base di finanziamenti federali, dunque la decisione di non adottarlo semplicemente impoverisce gli Stati che la assumono; ciononostante – come si vede – una buona parte degli Stati meridionali e quasi tutti gli Stati a maggioranza repubblicana non l’hanno fatto.

[3] La carta mostra la situazione giuridica della schiavitù al 1860: gli Stati in rosa ammettevano praticavano la schiavitù, quelli in giallo la consentivano, quelli in celeste non la praticavano e non la consentivano. Come si vede, sostanzialmente i paesi che avevano la schiavitù o comunque la ammettevano, sono praticamente gli stessi che oggi boicottano la riforma sanitaria, in particolare la misura che incrementa le forme di protezione per i cittadini più poveri.

 

 

 

 

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