Jun 25 7:22 am
I’ve been staying fairly quiet on Greece, not wanting to shout Grexit in a crowded theater. But given reports from the negotiations in Brussels, something must be said — namely, what do the creditors, and in particular the IMF, think they’re doing?
This ought to be a negotiation about targets for the primary surplus, and then about debt relief that heads off endless future crises. And the Greek government has agreed to what are actually fairly high surplus targets, especially given the fact that the budget would be in huge primary surplus if the economy weren’t so depressed. But the creditors keep rejecting Greek proposals on the grounds that they rely too much on taxes and not enough on spending cuts. So we’re still in the business of dictating domestic policy.
The supposed reason for the rejection of a tax-based response is that it will hurt growth. The obvious response is, are you kidding us? The people who utterly failed to see the damage austerity would do — see the chart, which compares the projections in the 2010 standby agreement with reality — are now lecturing others on growth? Furthermore, the growth concerns are all supply-side, in an economy surely operating at least 20 percent below capacity.
Talk to IMF people and they will go on about the impossibility of dealing with Syriza, their annoyance at the grandstanding, and so on. But we’re not in high school here. And right now it’s the creditors, much more than the Greeks, who keep moving the goalposts. So what is happening? Is the goal to break Syriza? Is it to force Greece into a presumably disastrous default, to encourage the others?
At this point it’s time to stop talking about “Graccident”; if Grexit happens it will be because the creditors, or at least the IMF, wanted it to happen.
Sfasciare la Grecia
Me ne sono stato abbastanza quieto sulla Grecia, non volevo mettermi ad urlare sull’uscita della Grecia come in un comizio. Ma, dati i resoconti sui negoziati in Bruxelles, si deve pur dire qualcosa – precisamente, cosa credono di fare i creditori, in particolare il FMI?
Questo dovrebbe essere un negoziato sugli obbiettivi del surplus primario, e poi su una attenuazione del debito che impedisca infinite crisi future. E il Governo greco ha concordato su obbiettivi del surplus abbastanza elevati, in particolare considerato il fatto che il bilancio avrebbe un elevato avanzo primario se l’economia non fosse così depressa. Ma i creditori continuano a respingere le proposte greche sulla base del fatto che esse si fondano troppo sulle tasse e non abbastanza sui tagli alla spesa. Siamo dunque ancora in piena imposizione della politica nazionale.
La ragione supposta per questo rifiuto di una risposta basata sulle tasse è che essa danneggerà la crescita. La risposta ovvia è: ci prendete in giro? Le persone che hanno sbagliato tutto nel non vedere il danno che l’austerità avrebbe provocato – si veda la tabella, che confronta le previsioni dell’accordo di emergenza del 2010 con la realtà – stanno ora facendo lezioni agli altri sulla crescita? Inoltre, le preoccupazioni sulla crescita sono tutte sul lato dell’offerta, in un’economia che sicuramente opera almeno al 20 per cento al di sotto delle sue potenzialità.
Se si parla con persone del FMI, esse continuano a ragionare della impossibilità di fare accordi con Syriza, del loro fastidio per l’enfasi da tribuni, e così via. Ma qua non siamo ad una scuola superiore. E a questo punto sono i creditori, molto di più che non i greci, che continuano a spostare gli obbiettivi. Dunque, cosa sta succedendo? L’obbiettivo è colpire Syriza? È costringere la Grecia ad un default disastroso, per spronare gli altri?
È il momento di smetterla di parlare di ‘incidente greco’: se succede che la Grecia esce dall’euro sarà dipeso dal fatto che i creditori, o almeno il FMI, volevano che accadesse.
By mm
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