Jul 13 9:19 pm
So we have learned that the euro is a Roach Motel — once you go in, you can never get out. And once inside you are at the mercy of those who can pull your financing and crash your banking system unless you toe the line.
I and many others have had a lot to say about the politics of this reality. But let me say a word about the economic implications for the euro area as a whole — which are basically that Europe has created a system that treats surplus and deficit countries asymmetrically, even more than the classical gold standard, and leads to a severe deflationary bias.
This is true both for fiscal issues and for balance of payments issues. Debtors are forced into draconian austerity, while creditors face no pressure to reflate; economic crisis, which should be met with expansionary policy, instead leads to contraction because of this asymmetry. Meanwhile, countries that find themselves overvalued are forced to deflate in an effort to regain competitiveness, while undervalued counties face no pressure to help out with a higher inflation rate — so at times of major misalignment, when moderate inflation can help, the overall effect is declining inflation and maybe even deflation.
And we’re talking about huge costs here. Look at the crude Phillips curve I estimated for Greece a few days back, shown in the chart.
It suggests that it takes about 4 point-years of output gap to reduce prices relative to baseline by 1 percentage point. So suppose that you are 25 percent overvalued, and get no help from higher inflation in the core. Then “internal devaluation” requires sacrificing around 100 percent of a year’s GDP. Let’s repeat that: given what we now know about the rules of the game, countries as overvalued as much of the European periphery became thanks to the lending boom are supposed to sacrifice a full year’s economic output as part of a process of beating prices and wages down.
Now more than ever, the euro looks like a terrible idea.
L’economia del Roach Motel
Abbiamo dunque appreso che l’Euro è una specie di Roach Motel [1] – una volta che si entra, non si può più uscire. E una volta dentro, si è in balia di coloro che possono bloccare i vostri finanziamenti e far crollare il vostro sistema bancario se non vi mettete in riga.
Io assieme ad altri abbiamo avuto molto da dire sul fondamento politico di questa condizione. Ma consentitemi di dire una parola sulle implicazioni economiche per l’area euro nel suo complesso – che fondamentalmente consistono nel fatto che l’Europa ha creato un sistema che tratta i surplus ed i deficit in modo asimmetrico, anche in misura maggiore del classico gold standard, e comporta un grave pregiudizio deflazionista.
Questo è vero sia per i temi della finanza pubblica che per quelli della bilancia dei pagamenti. I debitori sono costretti entro una austerità draconiana, mentre i creditori non hanno alcuna spinta alla reflazione; a causa di questa asimmetria, la crisi economica, che dovrebbe essere affrontata con una politica espansiva, porta invece ad una contrazione. Nel contempo, i paesi che si ritrovano sopravvalutati sono costretti a deflazionare nello sforzo di guadagnare competitività, mentre i paesi sottovalutati non hanno alcuna spinta perché contribuiscano con un tasso di inflazione più elevato – dunque, in una epoca di importante disallineamento, l’effetto generale è una inflazione in calo e forse persino una deflazione.
E stiamo qua parlando di costi elevati. Si osservi la semplice curva di Phillips che ho abbozzato pochi giorni fa nel caso della Grecia, mostrata nel diagramma:
Essa indica che ci vogliono 4 anni-punto di differenziale nella produzione per ridurre i prezzi in relazione al riferimento di un punto percentuale. Supponiamo dunque che si sia sovravvalutati del 25 per cento, e non si ottenga alcun aiuto da una inflazione più elevata nelle aree centrali. A quel punto la “svalutazione interna” richiede sacrifici di circa il 100 per cento del PIL di un anno. Consentitemi di ripeterlo: dato che adesso conosciamo le regole del gioco, i paesi che sono diventati sopravvalutati come la periferia europea grazie al boom dei prestiti, si suppone che sacrifichino un anno intero della loro produzione economica come condizione necessaria di un processo per abbattere i prezzi ed i salari.
Ora più che mai, l’euro sembra una pessima idea.
[1] Pare sia una specie di insetticida che utilizza speciali sostanze odorigene per intrappolare gli insetti.
By mm
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