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Ossessioni innaturali (dal blog di Krugman, 25 agosto 2015)

 

Aug 25 10:56 am

Unnatural Obsessions

One enduring constant of the world economy since 2008 is the chorus of sober-sounding people declaring that the Fed must act responsibly and raise rates. A few years back, rising commodity prices and a flood of money into emerging markets were proof that low rates were dangerously inflationary and must be hiked. Now we have plunging commodity prices and a flood of money out of emerging markets; clearly, this shows that the Fed must do the right thing, and raise rates.

The underlying claim in all such demands is that the low interest rates we’ve had since 2008 are “unnatural” or “artificial”. So it’s probably worth repeating that while very low rates may seem strange, they also seem fully justified by the economic situation. The original Wicksellian concept of the natural rate of interest defined that rate as the rate consistent with stable prices, with an economy that was neither too hot nor too cold. If we had had an unnaturally low rate these past 7 years, we should have seen accelerating inflation; we haven’t.

Quantitative easing, by the way, is just more of the same. If you are claiming that the Fed has created artificially easy credit, you have to explain how it can do that year after year without producing inflation or an overheating economy. Nobody has ever produced a coherent story about how Fed policy can drive interest rates below their natural level without inflationary effects.

So even if you believe that a low-rate environment is helping to feed a series of bubbles, you have to ask how it can possibly make sense to raise rates when the underlying problem is overall economic weakness, which a rate hike would make worse.

One last point: many people have noted the resemblances between current events and the market instability of 1998. However, few have pointed out that the volatility of 1998 followed a long period in which long-term interest rates never dropped below 5 percent. Hot money doesn’t need ultra-low rates to be subject to enthusiasms and sudden losses of confidence.

 

Ossessioni innaturali

Una perdurante costante dell’economia mondiale dal 2008 è il coro delle persone che danno l’impressione di essere misurate, che dichiarano che la Fed deve agire responsabilmente ed elevare i tassi. Pochi anni fa, i prezzi crescenti delle materie prime ed una inondazione di capitali nei mercati emergenti erano la prova che i bassi tassi erano inflazionistici e dovevano essere rialzati. Oggi abbiamo i prezzi delle materie prime che crollano e flussi di capitali dai mercati emergenti; questo dimostrerebbe, senza ombra di dubbio, che la Fed deve fare la stessa cosa: alzare i tassi.

L’argomento implicito in tali richieste è che i bassi tassi che abbiamo a partire dal 2008 sono “innaturali” o “artificiali”. Dunque, forse è il caso di ripetere che se i tassi molto bassi possono sembrare strani, essi sembrano anche pienamente giustificati dalla situazione economica. L’originaria concezione wickselliana del tasso naturale di interesse [1] lo definisce come il tasso coerente con prezzi stabili, nel contesto di un’economia che non è né troppo surriscaldata né troppo fredda. Se avessimo avuto tassi innaturalmente bassi nei sette anni passati, avremmo dovuto avere una inflazione in accelerazione; non è quello che abbiamo.

Per inciso, per quanto concerne la ‘facilitazione quantitativa’, è più o meno la stessa cosa. Se state sostenendo che la Fed ha creato artificialmente un credito facile, dovete spiegare come ha potuto farlo anno dopo anno senza produrre inflazione o surriscaldamento dell’economia. Nessuno ha mai fornito una spiegazione coerente su come la politica della Fed possa condurre i tassi di interesse sotto il loro livello naturale, senza effetti inflattivi.

Così, anche se credete che un contesto di bassi tassi stia contribuendo ad alimentare una serie di bolle, dovete chiedervi come mai possa aver senso alzare i tassi quando il problema sottostante è quello di una generale debolezza dell’economia, che un rialzo dei tassi renderebbe peggiore.

Un ultimo punto: molte persone hanno notato le somiglianze tra gli eventi attuali e l’instabilità del mercato nel 1998. Tuttavia, pochi hanno messo in evidenza che la volatilità del 1998 faceva seguito ad un lungo periodo nel quale i tassi di interesse a lungo termine non erano mai scesi sotto il 5 per cento. I capitali vaganti non hanno bisogno di tassi ultra-bassi per essere soggetti ad entusiasmi ed a improvvise perdite di fiducia.

 

[1] Per una comprensione migliore del concetto di tasso di interesse naturale di Wicksell, si veda il post del 7 luglio 2014, dal titolo “Non è Knut”, qua tradotto.

 

 

 

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