Sep 1 9:19 am
There’s a very nice interview with Olivier Blanchard, who is leaving the IMF, in which among other things Olivier says the right thing about changing one’s mind:
With respect to outside, the issue I have been struck by is how to indicate a change of views without triggering headlines of “mistakes,’’ “Fund incompetence,’’ and so on. Here, I am thinking of fiscal multipliers. The underestimation of the drag on output from fiscal consolidation was not a “mistake’’ in the way people think of mistakes, e.g., mixing up two cells in an excel sheet. It was based on a substantial amount of prior evidence, but evidence which turned out to be misleading in an environment where interest rates are close to zero and monetary policy cannot offset the negative effects of budget cuts. We got a lot of flak for admitting the underestimation, and I suspect we shall continue to get more flak in the future. But, at the same time, I believe that we, the Fund, substantially increased our credibility, and used better assumptions later on. It was painful, but it was useful.
Indeed. There are a lot of people out there whose idea of a substantive argument is “you used to say X, now you say Y” — never mind the reasons why you changed your view, and whether it was right to do so.It’s important not to fall into the trap of being afraid to let new evidence or analysis speak.
One thing I would say, however, is that on this particular issue the Fund should have known better. Olivier says that the evidence “turned out to be misleading in an environment where interest rates are close to zero and monetary policy cannot offset the negative effects of budget cuts”, but didn’t we know that? I certainly did.
And let me also beat one of my favorite drums: the prediction that multipliers would be much larger in a liquidity trap came out of IS-LMish macro (or, to be fair, New Keynesian models) and has been overwhelmingly confirmed by experience. So this was yet another victory for Keynesian analysis, the success story nobody will believe.
I moltiplicatori: quello che dovremmo aver saputo
C’è una intervista molto bella ad Olivier Blanchard, che sta lasciando il FMI, nella quale tra le altre cose Olivier dice la cosa giusta a proposito del cambiare la propria opinione:
“Con rispetto verso chi opera all’esterno del Fondo, il tema che mi ha colpito è quello di come indicare un mutamento di punti di vista senza innescare titoli di giornale sugli “errori”, sulla “incompetenza del Fondo”, e così via. In questo caso sto pensando ai moltiplicatori della finanza pubblica. La sottostima dell’effetto di trascinamento sulla produzione del consolidamento della finanza pubblica non è stato un “errore” nel senso in cui le persone pensano agli errori, ad esempio confondendo due celle in un foglio di ‘excel’. Esso era basato su una significativa quantità di precedenti testimonianze, sennonché si è scoperto che tali testimonianze sono fuorvianti in un contesto nel quale i tassi di interesse sono vicini a zero e la politica monetaria non può compensare gli effetti negativi dei tagli ai bilanci. Abbiamo avuto una grande quantità di critiche per aver ammesso quella sottostima, ed ho il sospetto che continueremo ad avere maggiori critiche nel futuro. Ma, nello stesso tempo, io credo che noi, il Fondo, abbiamo sostanzialmente accresciuto la nostra credibilità, e da quel momento in poi abbiamo utilizzato presupposti migliori. É stato doloroso, ma è stato utile.”
Proprio così. Ci sono molte persone in giro la cui idea di un argomento solido è del tipo: “Una volta dicevi X, ora dici Y” – non contano le ragioni per le quali si è cambiata idea, né se sia stato giusto farlo. É importante non cadere nella trappola di aver timore di far parlare le nuove prove o analisi.
Una cosa che direi, tuttavia, è che su questo tema il Fondo avrebbe dovuto conoscere le cose meglio. Olivier sostiene che “si è scoperto che tali testimonianze sono fuorvianti in un contesto nel quale i tassi di interesse sono vicini a zero e la politica monetaria non può compensare gli effetti negativi dei tagli ai bilanci”, ma non lo sapevamo? Io di sicuro lo sapevo.
E consentitemi anche di insistere su un mio tema preferito: la previsione che i moltiplicatori sarebbero stati molto più ampi veniva dalla macroeconomia del tipo del modello IS-LM (o, per esser giusti, dai modelli neokeynesiani) ed è stata confermata dai fatti in modo indiscutibile. Questa, dunque, è un’altra vittoria della analisi keynesiana, quella storia di successo alla quale non crederà nessuno.
By mm
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