Blog di Krugman

Il lavaggio delle bolle (2 settembre 2015)

 

Sep 2 8:17 pm

Bubblewashing

Almost 15 years have passed since I warned about media “balance” that involved systematically abdicating the journalistic duty of informing readers about simple matters of fact. As I said way back when,

If a presidential candidate were to declare that the earth is flat, you would be sure to see a news analysis under the headline ”Shape of the Planet: Both Sides Have a Point.” After all, the earth isn’t perfectly spherical.

So have things improved? In some ways, they may have gotten even worse. These days, media balance often seems to involve retroactively rewriting history to avoid telling readers that one side of a policy debate got things completely wrong.

In particular, when you see reports on monetary disputes, you often see characterizations of what the Fed’s right-wing critics have been saying that go something like this, in the WaPo:

Among the criticisms: The Fed was keeping interest rates artificially low and fueling speculative bubbles. The helicopter-drop of money known as quantitative easing did little more than inflate stock markets and fund Washington’s deficit spending. The bailout of big banks left them bigger than ever.

Um, no. The people who gathered at the anti-Jackson-Hole event weren’t warning about bubbles and too-big-to-fail. They warned, in apocalyptic terms, that runaway inflation was just around the corner. Here’s Ron Paul; here’s Peter Schiff.

Why would a reporter credit the Fed’s critics with warnings they didn’t give, and fail to mention what they actually said? The answer, pretty obviously, is that if you were to say “Ron Paul has been predicting runaway inflation ever since the Fed began its expansionary policies”, that would make it clear that he has been completely wrong. And conveying that truth — even as a matter of simple factual reporting — is apparently viewed as taking sides.

So what we get instead is a whitewashing of the intellectual history, in which Fed critics are portrayed as making arguments that haven’t been shown to be ridiculous. It’s a pretty sorry spectacle.

 

Il lavaggio delle bolle

Sono passati una quindicina d’anni da quando misi in guardia sull’ “equilibrio” dei media che comportava l’abdicare sistematico dal dovere giornalistico di informare i lettori sui semplici dati di fatto. Come dissi allora:

“Se un candidato presidenziale dovesse dichiarare che la Terra è tonda, state sicuri che avreste analisi del tipo ‘La forma del Pianeta: entrambi gli schieramenti prendono posizione’. Dopo di tutto, la Terra non è esattamente sferica”.

Dunque, le cose sono migliorate? Da alcuni punti di vista, sono diventate persino peggiori. In questi giorni, l’equilibrio dei media sembra comportare la riscrittura retroattiva della storia, in modo da evitare di raccontare ai lettori che una parte politica fece tutto in modo sbagliato.

In particolare, quando leggete resoconti sui dibattiti monetari, spesso constatate descrizioni di quello che i critici di destra della Fed sono venuti dicendo, grosso modo su queste righe (dal Washington Post):

“Tra le critiche: la Fed ha tenuto i tassi di interesse artificialmente bassi, innescando bolle speculative. La distribuzione dei soldi dall’elicottero conosciuta come facilitazione quantitativa ha ottenuto poco di più che inflazionare i mercati azionari e finanziare la spesa in deficit di Washington. Il salvataggio delle grandi banche le ha lasciate più grandi che mai”.

Beh, no. Le persone che si sono riunite all’evento in contrapposizione a Jackson-Hole (1)  non stavano ammonendo sulle bolle o sulle banche ‘troppo grandi per fallire’. Stavano ammonendo, in termini apocalittici, su una inflazione fuori controllo proprio dietro l’angolo. Queste le connessioni con Ron Paul e con Peter Schiff.

Perché un giornalista dovrebbe attribuire ai critici della Fed ammonimenti che non hanno espresso, e non fare menzione di quello che hanno effettivamente detto? La risposta, abbastanza evidente, è che se si fosse dovuto dire “Ron Paul ha predetto una inflazione fuori controllo sin da quando la Fed avviò le sue politiche espansive”, sarebbe stato chiaro che egli ha sempre avuto completamente torto. Comunicare una tale verità – persino nella forma di una semplice resoconto fattuale – viene apparentemente considerato come uno schierarsi.

Dunque, quello che invece abbiamo è una imbiancatura della storia delle idee, nella quale i critici della Fed vengono presentati come se avessero utilizzato argomenti che non si sono dimostrati ridicoli. É uno spettacolo abbastanza spiacevole.

 

 

(1) Nei giorni scorsi, in occasione del consueto convegno che la Fed tiene ogni anno nella località di Jackson-Hole, si è tenuto, nella stessa località,  un contro-convegno di politici e commentatori di cose economiche della destra americana (al quale era stata annunziata anche la presenza del vecchio Presidente della Fed Alan Greenspan).

 

 

 

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