Blog di Krugman

Il NAIRU che cala (18 settembre 2015)

 

Sep 18 12:49 pm

The Receding NAIRU

I began my apprenticeship in economics as a research assistant to Bill Nordhaus, who was working on energy at the time (check the acknowledgments), and one thing I remember was the continual frustration over the failure of alternatives to conventional crude oil to materialize. That’s all changed now, of course; but at the time people used to cite “Weitzmann’s Law”, which said that the cost of alternatives to oil was 40 percent above the current price — whatever the current price happened to be.

It’s hard to escape the sense that something similar is happening now when it comes to estimates of the NAIRU, the lowest level unemployment can reach before inflation becomes an issue. The chart shows the actual unemployment rate versus the FOMC estimate of the long-run unemployment rate (the middle of the “central tendency” until the latest report, which gives us the median). Estimates of how low U can go seem always to be a bit below the current level of unemployment.

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What’s driving this ever-falling estimate of the NAIRU? The failure of inflation to materialize. And look, it’s better to see the FOMC update in the light of evidence than not. But the truth is that we really don’t know how low unemployment can go, which means that the unemployment rate is not a good reason to tighten. Wait until you see the whites of inflation’s eyes!

 

Il NAIRU che cala

Ho cominciato il mio apprendistato in economia come assistente ricercatore di Bill Nordhaus, che a quei tempi lavorava sull’energia (controllate i riconoscimenti), e una cosa che ricordo era la continua frustrazione per la apparente mancanza di alternative al petrolio greggio convenzionale. Adesso è tutto cambiato, naturalmente; ma a quel tempo si citava frequentemente la “legge di Weitzmann”, secondo la quale il costo delle alternative al petrolio era superiore del 40 per cento al prezzo corrente – qualsiasi fosse il prezzo corrente.

É difficile sfuggire alla sensazione che qualcosa di simile stia accadendo adesso quando si ragiona delle stime sul NAIRU [1], il livello più basso di disoccupazione che può essere raggiunto prima che l’inflazione divenga un problema. Il diagramma mostra l’effettivo tasso di disoccupazione a confronto delle stime della Commissione Federale a Mercato Aperto sul tasso di disoccupazione di lungo periodo (il tasso medio della ‘tendenza centrale sino all’ultimo rapporto, che ci dà il valore mediano). Le stime su come la disoccupazione può scendere, sembrano essere sempre un po’ inferiori al livello corrente della disoccupazione.

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Cos’è che porta la stima del NAIRU ad essere in costante discesa? Il fatto che l’inflazione non si materializzi. E guardate, è meglio constatare che, alla luce dei fatti, la Commissione Federale opera delle correzioni, piuttosto che il contrario. Ma la verità è che noi non sappiamo davvero quanto la disoccupazione possa esser bassa, il che significa che il tasso di disoccupazione non è una buona ragione per una restrizione (monetaria). Aspettate, sinché non vedete l’inflazione nelle palle degli occhi!

 

 

[1] A proposito del significato dell’acronimo NAIRU (che sta per “Non-accelerating inflation rate od unemployment” e vuol dire: ‘Tasso di disoccupazione al quale non si ha accelerazione dell’inflazione’) si veda alle Note sulla Traduzione, la voce “Curva di Phillips, cenni di storia, deflazione, NAIRU e attualità”.

 

 

 

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