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La scomparsa del centro del Labour, di Paul Krugman (New York Times 14 settembre 2015)

 

Labour’s Dead Center

SEPT. 14, 2015

Paul Krugman

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Jeremy Corbyn, a long-time leftist dissident, has won a stunning victory in the contest for leadership of Britain’s Labour Party. Political pundits say that this means doom for Labour’s electoral prospects; they could be right, although I’m not the only person wondering why commentators who completely failed to predict the Corbyn phenomenon have so much confidence in their analyses of what it means.

But I won’t try to get into that game. What I want to do instead is talk about one crucial piece of background to the Corbyn surge — the implosion of Labour’s moderates. On economic policy, in particular, the striking thing about the leadership contest was that every candidate other than Mr. Corbyn essentially supported the Conservative government’s austerity policies.

Worse, they all implicitly accepted the bogus justification for those policies, in effect pleading guilty to policy crimes that Labour did not, in fact, commit. If you want a U.S. analogy, it’s as if all the leading candidates for the Democratic nomination in 2004 had gone around declaring, “We were weak on national security, and 9/11 was our fault.” Would we have been surprised if Democratic primary voters had turned to a candidate who rejected that canard, whatever other views he or she held?

In the British case, the false accusations against Labour involve fiscal policy, specifically claims that the Labour governments that ruled Britain from 1997 to 2010 spent far beyond their means, creating a deficit and debt crisis that caused the broader economic crisis. The fiscal crisis, in turn, supposedly left no alternative to severe cuts in spending, especially spending that helps the poor.

These claims have, one must admit, been picked up and echoed by almost all British news media. It’s not just that the media have failed to subject Conservative claims to hard scrutiny, they have reported them as facts. It has been an amazing thing to watch — because every piece of this conventional narrative is completely false.

Was the last Labour government fiscally irresponsible? Britain had a modest budget deficit on the eve of the economic crisis of 2008, but as a share of G.D.P. it wasn’t very high – about the same, as it turns out, as the U.S. budget deficit at the same time. British government debt was lower, as a share of G.D.P., than it had been when Labour took office a decade earlier, and was lower than in any other major advanced economy except Canada.

It’s now sometimes claimed that the true fiscal position was much worse than the deficit numbers indicated, because the British economy was inflated by an unsustainable bubble that boosted revenues. But nobody claimed that at the time. On the contrary, independent assessments, for example by the International Monetary Fund, suggested that it might be a good idea to trim the deficit a bit, but saw no sign of a government living wildly beyond its means.

It’s true that British deficits soared after 2008, but that was a result of the crisis, not a cause. Debt is also up, but it’s still well below levels that have prevailed for much of Britain’s modern history. And there has never been any hint that investors, as opposed to politicians, were worried about Britain’s solvency: interest rates on British debt have stayed very low. This means both that the supposed fiscal crisis never created any actual economic problem, and that there was never any need for a sharp turn to austerity.

In short, the whole narrative about Labour’s culpability for the economic crisis and the urgency of austerity is nonsense. But it is nonsense that was consistently reported by British media as fact. And all of Mr. Corbyn’s rivals for Labour leadership bought fully into that conventional nonsense, in effect accepting the Conservative case that their party did a terrible job of managing the economy, which simply isn’t true. So as I said, Mr. Corbyn’s triumph isn’t that surprising given the determination of moderate Labour politicians to accept false claims about past malfeasance.

This still leaves the question of why Labour’s moderates have been so hapless. Consider the contrast with the United States, where deficit scolds dominated Beltway discourse in 2010-2011 but never managed to dictate the terms of political debate, and where mainstream Democrats no longer sound like Republicans-lite. Part of the answer is that the U.S. news media haven’t been as committed to fiscal fantasies, although that just pushes the question back a step.

Beyond that, however, Labour’s political establishment seems to lack all conviction, for reasons I don’t fully understand. And this means that the Corbyn upset isn’t about a sudden left turn on the part of Labour supporters. It’s mainly about the strange, sad moral and intellectual collapse of Labour moderates.

 

 

 

La scomparsa del centro del Labour, di Paul Krugman

New York Times 14 settembre 2015

Jeremy Corbyn, un dissidente di sinistra di lunga data, ha ottenuto un sensazionale successo nella contesa per la guida del Labour Party in Inghilterra. I commentatori politici dicono che questa è come una condanna per le prospettive elettorali del Labour; potrebbero aver ragione, sebbene non sia il solo a chiedermi perché commentatori che sono stati del tutto incapaci di prevedere il fenomeno Corbyn, abbiano tanta fiducia nelle loro analisi del suo significato.

Ma non intendo entrare in tale disputa. Quello che voglio fare, invece, è parlare di un aspetto cruciale che spiega l’ascesa di Corbyn – l’implosione dei moderati del Labour. Sulla politica economica, in particolare, la cosa sorprendente nella contesa per la direzione del Partito è stata che ogni candidato, ad eccezione del signor Corbyn, sostanzialmente ha sostenuto le politiche di austerità del Governo conservatore.

Peggio ancora, tutti loro hanno implicitamente accettato la giustificazione fasulla di quelle politiche, in pratica dichiarandosi colpevoli di misfatti politici che il Labour non aveva commesso. Se volete una analogia americana, è come se tutti i principali candidati alla nomination democratica del 2004 se ne fossero andati in giro a dichiarare: “Siamo stati deboli in materia di sicurezza nazionale e l’attentato delle Torri Gemelle è stato colpa nostra”. Vi sareste sorpresi se gli elettori delle primarie democratiche avessero scelto il candidato che rifiutava quella balla, qualsiasi opinione egli avesse sugli altri aspetti?

Nel caso inglese, le false accuse contro il Labour riguardano la politica della finanza pubblica, in particolare la pretesa secondo la quale il Labour che governò l’Inghilterra dal 1997 al 2010 spese molto oltre i mezzi a disposizione, creando un deficit e una crisi del debito che provocarono la più generale crisi economica. La crisi della finanza pubblica, a sua volta, non avrebbe lasciato alcuna alternativa a gravi tagli nella spesa, in particolare nella spesa verso la povera gente.

Una volta ammessi, questi argomenti sono stati raccolti e ripetuti da quasi tutti i media britannici. Non si tratta soltanto del fatto che i media abbiano mancato di sottoporre gli argomenti dei conservatori ad un vaglio accurato, li hanno riportati come se fossero fatti. É stata una cosa stupefacente da osservare – perché ogni aspetto di questo racconto convenzionale è completamente falso.

Fu irresponsabile il Governo del Labour, dal punto di vista della finanza pubblica? L’Inghilterra aveva un modesto deficit all’epoca della crisi economica del 2008, ma come percentuale del PIL non era affatto elevato – grosso modo lo stesso, si scopre, del deficit di bilancio degli Stati Uniti nello stesso periodo. Il debito del Governo inglese era più basso, come percentuale del PIL, di quello che era stato quando il Labour era entrato in carica dieci anni prima, e più basso di ogni altra importante economia avanzata ad eccezione del Canada.

Talvolta oggi si sostiene che la condizione effettiva della finanza pubblica era molto peggiore di quanto mostrassero i dati sul deficit, perché l’economia britannica era gonfiata da un bolla insostenibile che aumentava le entrate. Sennonché nessuno lo diceva a quel tempo. Al contrario, valutazioni indipendenti, ad esempio da parte del Fondo Monetario Internazionale, indicavano che poteva essere una buona idea ridurre un po’ il deficit, ma non vedevano nessun segno di un Governo che operasse oltre i suoi mezzi.

É vero che i deficit inglesi salirono in alto dopo il 2008, ma questo fu un risultato della crisi, non la causa. Anche il debito è salito, ma è ancora molto al di sotto dei livelli che erano prevalsi in gran parte della storia moderna dell’Inghilterra. E non c’è stato alcun cenno che gli investitori, diversamente dai politici, si siano preoccupati della solvibilità dell’Inghilterra: i tassi di interesse sui titoli del debito britannico sono rimasti molto bassi. Questo significa che la presunta crisi della finanza pubblica non ha mai creato alcun effettivo problema economico, e che non c’è mai stato alcun bisogno per una drastica svolta verso l’austerità.

In breve, tutto il racconto sulla responsabilità del Labour nella crisi economica e sull’urgenza dell’austerità è privo di senso. Ma è una sciocchezza che è stata riportata costantemente dai media inglesi come un fatto. E tutti i rivali di Corbyn alla guida del Labour hanno preso per buona quella sciocchezza, di fatto accettando l’argomento dei conservatori secondo il quale il loro partito aveva fatto un pessimo lavoro nella gestione dell’economia, il che è semplicemente falso. Dunque, come ho detto, il trionfo del signor Corbyn non è così sorprendente, considerata la determinazione dei politici moderati del Labour ad accettare i falsi argomenti sui misfatti del passato.

Tutto questo lascia ancora aperta la questione delle ragioni per le quali i moderati del Labour sono stati così sfortunati. Si consideri il contrasto con gli Stati Uniti, dove le Cassandre del deficit hanno dominato i dibattiti politici a Washington negli anni 2010-2011, ma non hanno mai cercato di dettare i termini del confronto, e dove i democratici più in vista non assomigliano più a repubblicani all’acqua di rose. In parte la risposta è che i media americani non si sono a tal punto compromessi con le fantasie in materia di finanza pubblica, sebbene questo semplicemente sposti solo un po’ la questione.

Oltre a ciò, tuttavia, il gruppo dirigente politico del Labour sembra aver perso del tutto la sua sicurezza, per ragioni che non comprendo pienamente. E questo significa che il ribaltamento di Corbyn non riguarda una improvvisa svolta a sinistra da parte dei sostenitori del Labour. Riguarda principalmente lo strano, triste collasso morale e intellettuale dei moderati del Labour.

 

 

 

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