SEP 17, 2015
NEW HAVEN – Adam Smith famously wrote of the “invisible hand,” by which individuals’ pursuit of self-interest in free, competitive markets advances the interest of society as a whole. And Smith was right: Free markets have generated unprecedented prosperity for individuals and societies alike. But, because we can be manipulated or deceived or even just passively tempted, free markets also persuade us to buy things that are good neither for us nor for society.
This observation represents an important codicil to Smith’s vision. And it is one that George Akerlof and I explore in our new book, Phishing for Phools: The Economics of Manipulation and Deception.
Most of us have suffered “phishing”: unwanted emails and phone calls designed to defraud us. A “phool” is anyone who does not fully comprehend the ubiquity of phishing. A phool sees isolated examples of phishing, but does not appreciate the extent of professionalism devoted to it, nor how deeply this professionalism affects lives. Sadly, a lot of us have been phools – including Akerlof and me, which is why we wrote this book.
Routine phishing can affect any market, but our most important observations concern financial markets – timely enough, given the massive boom in the equity and real-estate markets since 2009, and the turmoil in global asset markets since last month.
As too many optimists have learned to their detriment, asset prices are highly volatile, and a whole ocean of phishes is involved. Borrowers are lured into unsuitable mortgages; firms are stripped of their assets; accountants mislead investors; financial advisers spin narratives of riches from nowhere; and the media promote extravagant claims.
But the losers in the downturns are not just those who have been duped. A chain of additional losses occurs when the inflated assets have been purchased with borrowed money. In that case, bankruptcies and fear of bankruptcy spawn an epidemic of further bankruptcies, reinforcing fear. Then credit dries up and the economy collapses. This vicious downward spiral for business confidence typically features phishes – for example, the victims of Bernard Madoff’s Ponzi scheme – discovered only after the period of irrational exuberance has ended.
Epidemics, in economics as much as in medicine, call for an immediate and drastic response. The response by the authorities to the Great Crash of 1929 was small and slow, and the world economy entered a “Dark Age” that lasted through the Great Depression of the 1930s and the Second World War. The 2007-2009 financial crisis portended a similar outcome, but this time the world’s governments and central banks intervened promptly, in a coordinated fashion, and with an appropriately high volume of stimulus. The recovery has been weak; but we are nowhere near a new Dark Age.
For that we should be grateful. Yet some now argue that the fiscal and monetary authorities should not have responded so quickly or strongly when the 2007-2009 crisis erupted. They believe that the primary cause of the crisis was what economists call moral hazard: because risk-takers expected that the authorities would intervene to protect them when their bets went awry, they took even greater risks.
By contrast, our view (supported by plenty of data) is that rapidly rising prices usually reflect irrational exuberance, aided and abetted by phishes. The irrationally exuberant were not thinking of the returns they would garner if the authorities intervened to maintain the economy and the flow of credit (or, in extreme cases, moved to bail out their bank or enterprise). Such possibilities were a marginal consideration in the euphoria preceding the 2007-2009 crisis: those selling at inflated prices were making profits; and buyers “knew” they were doing the right thing – even when they weren’t.
The reluctance to acknowledge the need for immediate intervention in a financial crisis is based on a school of economics that fails to account for the irrational exuberance that I have explored elsewhere, and that ignores the aggressive marketing and other realities of digital-age markets examined in Phishing for Phools. But adhering to an approach that overlooks these factors is akin to doing away with fire departments, on the grounds that without them people would be more careful – and so there would then be no fires.
We found out many years ago, to the world’s great regret, what happens when a financial epidemic is allowed to run its course. Our analysis indicates that not only are there endemic and natural forces that make the financial system highly volatile; but also that swift, effective intervention is needed in the face of financial collapse. We need to give free rein to fiscal and monetary authorities to take aggressive steps when financial turmoil turns into financial crisis. One Dark Age is one too many.
Le frodi, gli allocchi e mercati finanziari
di Robert J. Shiller
NEW HAVEN – E’ noto che Adam Smith scrisse della “mano invisibile”, attraverso la quale, nei liberi mercati competitivi, il perseguimento da parte delle persone dei propri interessi promuove l’interesse della società nel suo complesso. E Smith aveva ragione: i liberi mercati hanno generato una prosperità senza precedenti per gli individui, allo stesso modo che per le società. Ma, poiché possiamo essere manipolati o ingannati o anche soltanto essere passivamente indotti in tentazione, i liberi mercati ci persuadono anche a comperare cose che non sono utili, né per noi né per la società.
Questa osservazione è un importante codicillo alla visione di Smith. Ed è quello che George Akerlof e il sottoscritto esplorano nel loro nuovo libro, “Phishing [1] per gli allocchi: l’economia della manipolazione e dell’inganno”.
La maggioranza di noi ha patito il “phishing”: email indesiderate e chiamate telefoniche rivolte a frodarci. Un “allocco” è qualcuno che non comprende appieno l’ubiquità della frode informatica. Un allocco vede gli esempi isolati del phishing, ma non valuta la misura della professionalità che si dedica a ciò, né quanto quella professionalità influenzi profondamente le esistenze. É triste, ma molti di noi sono stati allocchi – compresi Akerlof e il sottoscritto, ed è la ragione per la quale abbiamo scritto questo libro.
Un phishing ordinario può influenzare ogni mercato, ma le nostre osservazioni principali riguardano i mercati finanziari – abbastanza tempestivamente, dato il boom massiccio nei mercati dei titoli ed immobiliari a partire dal 2009, e il trambusto nei mercati globali degli asset a partire dal mese scorso.
Come molti ottimisti hanno imparato a loro spese, i prezzi degli asset sono altamente volatili, e riguardano un oceano intero di frodi. Chi si indebita è attratto da mutui sconvenienti; le imprese sono spogliate dei loro asset; i ragionieri ingannano gli investitori; i consulenti finanziari manipolano racconti di persone facoltose inesistenti e i media promuovono tesi stravaganti.
Ma i perdenti nelle crisi non sono solo coloro che sono stati beffati. Una catena di perdite aggiuntive interviene quando gli asset inflazionati sono stati acquistati con denaro preso a prestito. In quel caso, le bancarotte e la paura delle bancarotte generano un’epidemia di ulteriori bancarotte, aumentando la paura. A quel punto il credito si prosciuga e l’economia collassa. La viziosa spirale verso il basso nella fiducia delle imprese produce tipicamente frodi – ad esempio, le vittime dello ‘schema Ponzi’ di Bernard Madoff – che vengono scoperte solo dopo che il periodo dell’irrazionale esuberanza è terminato.
Le epidemie, nell’economia come nella medicina, richiedono risposte immediate e drastiche. La risposta delle autorità al Grande Crollo del 1929 fu piccola e lenta, e l’economia mondiale entrò in una “Età Buia” che si prolungò attraverso la Grande Depressione degli anni ’30 e la Seconda Guerra Mondiale. La crisi finanziaria del 2007-2009 fece presagire un risultato simile, ma questa volta i Governi e le banche centrali intervennero prontamente, in modo coordinato e con un volume appropriatamente elevato di misure di sostegno. La ripresa è stata debole; ma non siamo per niente vicini a una nuova Età Buia.
Di ciò dovremmo essere grati. Eppure alcuni adesso sostengono che le autorità della finanza pubblica e monetarie non avrebbero dovuto rispondere così rapidamente e con tanta forza quando scoppiò la crisi del 2007-2009. Essi ritengono che la causa primaria della crisi fu quello che gli economisti chiamano l’azzardo morale: dato che coloro che rischiavano si aspettavano che le autorità sarebbero intervenute per proteggerli allorché le lo scommesse non andavano per il verso giusto, si presero rischi persino più grandi.
All’opposto, il nostro punto di vista (sostenuto da una gran quantità di dati) è che i prezzi rapidamente crescenti riflettono l’esuberanza irrazionale, aiutata e favorita dalle frodi. Colui che è irrazionalmente esuberante non sta pensando ai rendimenti che avrebbe guadagnato se le autorità fossero intervenute per preservare l’economia ed i flussi di credito (o, in casi estremi, fossero intervenute per salvare le loro banche o imprese). Queste erano possibili considerazioni marginali nell’euforia che precedette la crisi del 2007-2009: coloro che vendevano ed inflazionavano i prezzi stavano facendo profitti e i compratori ‘erano certi’ di fare la cosa giusta – persino quando non lo erano affatto.
La riluttanza a riconoscere il bisogno di un intervento immediato si ispira ad scuola dell’economia che non mette in conto l’esuberanza irrazionale che io ho analizzato altrove [2], e che ignora il marketing aggressivo e le altre realtà dei mercati nell’era digitale esaminati in “Phishing per gli allocchi”. Ma aderire ad un approccio che si lascia sfuggire questi fattori sarebbe come sopprimere i reparti addetti agli incendi – sulla base della considerazione che senza di essi la gente starebbe più attenta – e di conseguenza non ci sarebbero incendi.
Scoprimmo molti anni orsono, con grande rammarico del mondo intero, quello che accade quando ad una crisi finanziaria viene consentito di fare il suo corso. La nostra analisi indica che non solo ci sono forze endemiche e naturali che rendono il sistema finanziario altamente volatile; ma anche che, di fronte ad una crisi finanziaria, è indispensabile un intervento rapido ed efficace. Abbiamo bisogno di dare alle autorità della finanza pubblica e monetarie carta bianca nell’assumere iniziative aggressive quando il disordine finanziario si trasforma in crisi finanziaria. Un’Età Buia basta ed avanza.
[1] “Phishing” è la frode attuata via Internet, o anche via telefonica.
“Phool” è una diversa scrittura di “fool” (sciocco, stupido, pollo etc.), che dovrebbe accentuare l’effetto di comicità del comportamento relativo, secondo Urbandictionary.
[2] “L’esuberanza irrazionale” è un libro di Robert J. Shiller del 2015.
By mm
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