Sep 30 9:16 am
Does anyone remember the heyday of the inflationistas, when they were berating Ben Bernanke for debasing the dollar? One of their key arguments was that commodity prices were rising, and that this was a harbinger of soaring overall inflation.
So now, the same people are worried about deflation, and urging Janet Yellen to keep her pedal to the metal. Right? Right?
Funny how that doesn’t happen.
Le materie prime e gli stravaganti
Si ricorda qualcuno del momento di pieno fulgore dei patiti dell’inflazione, quando se la prendevano con Ben Bernanke con l’accusa di svalutare il dollaro? Uno dei loro argomenti chiave era che i prezzi delle materie prime stavano salendo, e che questo era un preludio di una inflazione complessiva che sarebbe salita alle stelle.
Dunque adesso, le stesse persone sono preoccupate della deflazione, e spingono Janet Yellen a spingere sull’acceleratore a tavoletta. Non è così? Non è così?
É buffo quanto non sia accaduto. [1]
[1] Come si vede, la linea verde, relativa ai prezzi energetici, indica un crollo dei prezzi che nell’ultimo anno ha guidato (linea nera) l’andamento generale; mentre gli altri prezzi non energetici hanno un calo assai più modesto.
La polemica alla quale Krugman si riferisce riguardò anche il fatto che si usasse la stima della “headline inflation” – ovvero dell’inflazione complessiva di tutti i prezzi – per stimare le tendenze inflattive, ovvero che si usasse la stima della “core inflation”, che esclude dal computo le materie prime che hanno andamenti dei prezzi assai volatili. Krugman e la Fed sostenevano questo secondo criterio, il che consentiva loro di giudicare che l’inflazione non era affatto in forte crescita, trattandosi di fenomeni provvisori destinati a rientrare. Su questo aspetto, egli ebbe una polemica assai aspra con Lorenzo Bini Smaghi, allora membro del comitato direttivo della Banca Centrale Europea. Dove fosse la ragione è evidente.
By mm
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