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Il fiasco del debito della Cina (dal blog di Krugman, 8 ottobre 2015)

 

Oct 8 10:01 am

The China Debt Fizzle

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Remember the dire threat posed by our financial dependence on China? A few years ago it was all over the media, generally stated not as a hypothesis but as a fact. Obviously, terrible things would happen if China stopped buying our debt, or worse yet, started to sell off its holdings. Interest rates would soar and the U.S economy would plunge, right? Indeed, that great monetary expert Admiral Mullen was widely quoted as declaring that debt was our biggest security threat. Anyone who suggested that we didn’t actually need to worry about a China selloff was considered weird and irresponsible.

Well, don’t tell anyone, but the much-feared event is happening now. As China tries to prop up the yuan in the face of capital flight, it’s selling lots of U.S. debt; so are other emerging markets. And the effect on U.S. interest rates so far has been … nothing.

Who could have predicted such a thing? Well, me. And not just me: anyone who seriously thought through the economics of the situation, with the world awash in excess saving and the U.S. in a liquidity trap, quickly realized that the whole China-debt scare story was nonsense. But as I said, this wasn’t even reported as a debate; the threat of Chinese debt holdings was reported as fact.

And of course those who got this completely wrong have learned nothing from the experience.

 

Il fiasco del debito della Cina

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[1]

Ricordate la tremenda minaccia costituita dalla nostra dipendenza finanziaria dalla Cina? Pochi anni fa era su tutti i media, di solito affermata non come una ipotesi ma come un dato di fatto. Sarebbero ovviamente accadute cose terribili se fosse accaduto che la Cina avesse cessato di acquistare il nostro debito, o peggio ancora se avesse cominciato a vendere quello che possedeva. I tassi di interesse sarebbero schizzati alle stelle e l’economia americana sarebbe crollata, non era così? In effetti, quel grande esperto monetario dell’ammiraglio Mullen [2] era ampiamente citato per la sua dichiarazione secondo la quale il debito era la più grande minaccia alla nostra sicurezza. Chiunque suggerisse che non dovevamo preoccuparci di una grande svendita da parte della Cina veniva considerato bizzarro e irresponsabile.

Ebbene, non ditelo a nessuno, ma il tanto temuto evento si sta consumando. Nel mentre la Cina cerca di sostenere lo yuan a fronte della fuga dei capitali, essa sta vendendo grandi quantità di titoli sul debito statunitense; lo stesso stanno facendo i mercati emergenti. E gli effetti sui tassi di interesse degli Stati Uniti, sinora, sono stati ….. nulli.

Chi poteva prevedere una cosa del genere? Ebbene, il sottoscritto. E non solo il sottoscritto: chiunque avesse seriamente riflettuto ai fondamentali aspetti economici della situazione, con il mondo inondato da un eccesso di risparmi e gli Stati Uniti in una trappola di liquidità, avrebbe compreso che tutta la terribile storia de debito di proprietà della Cina era un nonsenso. Ma, come ho detto, quella non era nemmeno presentata come una discussione; la minaccia del possesso cinese dei titoli sul debito era presentata come un fatto.

E naturalmente coloro che non avevano capito un accidente, non hanno imparato niente dall’esperienza.

 

[1] Il diagramma mostra l’andamento degli acquisti stranieri di titoli del Tesoro (obbligazioni sul debito americano a interesse costante e a maturazione più che decennale), in milioni di dollari. Il crollo degli acquisti è evidente, anche se è anche evidente che nel giro di due anni si è assistito prima ad un crollo, poi ad una ripresa, infine ad un crollo anche maggiore. Non capisco, invece, cosa distingua gli “acquisti ufficiali” da quelli “non-ufficiali” (forse i primi sono effettuati direttamente da banche centrali straniere?). E neanche mi è chiaro se il diagramma sia indicativo anche di una vendita di titoli precedentemente posseduti.

[2] Michael Glenn Mullen è un ammiraglio statunitense, Capo di Stato Maggiore dal 2007 al 2012.

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