Blog di Krugman

Le teorie della cospirazione monetaria (17 ottobre 2015)

 

Oct 17 10:23 am

Monetary Conspiracy Theories

According to Pollster, there is still no sign of a turn back to establishment Republicans. In fact, the triumvirate of crazy — Trump/Carson/Cruz — has about three times as much support as the combination of Bush, Rubio, and Kasich. It’s amazing.

But why don’t GOP voters realize that these are crazy people? Maybe because the things they say aren’t all that different from what supposedly reasonable Republicans say.

A case in point: The Donald has just come out with a monetary conspiracy theory: the reason the Fed hasn’t raised rates has nothing to do with low inflation and global headwinds, Janet Yellen is just doing Obama a political favor. Crazy, right?

But how different is this, really, from Paul Ryan and John Taylor claiming that quantitative easing wasn’t a good-faith effort to support a weak economy, but an attempt to “bail out fiscal policy”, preventing the fiscal crisis Obama’s policies were supposed to produce?

The difference between establishment Republicans and the likes of Trump, in other words, isn’t so much the substance of what they say as the tone; we’re supposed to consider Jeb Bush, Marco Rubio, or Paul Ryan moderate because they insinuate their conspiracy theories rather than bellowing them and talk voodoo economics with a straight face. But why should we be surprised if the GOP base doesn’t see why this makes them more plausible?

 

Le teorie della cospirazione monetaria

Secondo Pollster [1], non c’è alcun segno di un ritorno ai candidati repubblicani del gruppo dirigente [2]. Di fatto, il triunvirato dei pazzi – Trump/Carson/Cruz – ha un sostegno pari a tre volte la somma di quello di Bush, Rubio e Kasich. É incredibile.

Ma perché gli elettori del Partito Repubblicano non si rendono conto che si tratta di personaggi pazzeschi? Forse perché le cose che dicono non sono così diverse da quelle che dicono i presunti ragionevoli repubblicani.

Un esempio a proposito: “Il Donald” se n’è appena venuto fuori con una teoria della cospirazione monetaria: la ragione per la quale la Fed non ha innalzato i tassi di interesse non ha niente a che fare con la bassa inflazione e con la congiuntura negativa globale, Janet Yellen sta solo facendo un favore politico ad Obama. Da matti, non è così?

Ma, in realtà, che differenza c’è con quello che sostengono Paul Ryan e John Taylor, secondo i quali la ‘facilitazione quantitativa’ non è stata un sforzo un buona fede per sostenere un’economia debole, ma un tentativo di “salvataggio della politica della finanza pubblica”, impedendo la crisi finanziaria che le politiche di Obama si pensava producessero?

La differenza tra i repubblicani dell’apparato e i soggetti alla Trump, in altre parole, non è tanto in quello che dicono, quanto nel tono: si suppone che si consideri Jeb Bush, Marco Rubio o Paul Ryan moderati perché essi insinuano le loro teorie della cospirazione anziché gridarle e parlare di economia voodoo in modo esplicito. Ma perché dovremmo sorprenderci se la base del Partito Repubblicano non vede perché questo le renda più plausibili?

 

[1] “Pollster” (“sondaggista”) mi sembra sia una attività di ricerca sui sondaggi di varie agenzie che opera di questi tempi in particolare sulle primarie, sia repubblicane che democratiche, in collegamento con “Huffpost”. Alla fine del mese di maggio di quest’anno, Donald Trump veniva accreditato, secondo alcune agenzie, di una percentuale del 4%; il 29 di agosto era al 31%; il 15 ottobre era ancora al 29,5%. In seconda posizione, al 15 ottobre, si colloca Benjamin Carson, un neurochirurgo pediatrico di colore. Carson ha un considerevole fama come medico e ricercatore (il primo al mondo ad avere realizzato una separazione di gemelli siamesi); politicamente è un conservatore abbastanza estremo, ma – mi pare – di modi assai più urbani di Trump.

[2] L’espressione, frequente in questi giorni di primarie repubblicane, di “candidato dell’establishment’ deve essere interpretata nel senso che gli apparati, il gruppo dirigente del Partito, sono evidentemente favorevoli a soluzioni più sperimentate (come Jeb Bush o Marco Rubio), rispetto al trumpismo.

 

 

 

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