novembre 2015 Archive

L’ineguaglianza e la città, di Paul Krugman (New York Times 30 novembre 2015)

"Gentrificazione" è il termine con il quale, nel corso della storia - prima la piccola nobiltà, poi la borghesia ed i ceti medi - hanno teso ad occupare aree del territorio precedentemente utilizzate da ceti più poveri, spostando questi ultimi verso le periferie. Ed è quello che accade ancora oggi nella grandi metropoli come New York, dove si assiste ad una migrazione di ricchi nel centro cittadino, e di conseguenza a livelli di servizi sempre più elevati ed a costi che chi ha redditi più bassi non può permettersi. La qualcosa dipende anche da una forte riduzione, in quei centri, dei tassi di criminalità degli anni '90. Ma è inevitabile? Un tema, secondo Krugman, è quello di un incremento possibile dell'offerta di alloggi, discutendo alcune limitazioni urbanistiche, soprattutto in materia di altezza degli edifici.

L’Islanda, l’Irlanda e il negazionismo sulla svalutazione (dal blog di Krugman, 27 novembre 2015)

[1] Il Reddito Lordo Nazionale è il prodotto totale all’interno e all’estero imputabile ai residenti di un paese. Si ottiene sommando il Prodotto Interno Lordo ...

Un “Giorno del ringraziamento” alla Trump (26 novembre 2015)

[1] In quel giorno ha luogo la Parata per il Thanksgiving, nella quale sfilano grandi palloni areostatici che somigliano ai carri del Carnevale. Forse era ...

É una cospirazione! (25 novembre 2015)

[1] É una agenzia federale americana che si occupa delle condizioni degli oceani e dell’atmosfera. [2] É una vicenda del 2012. Secondo Limbaugh, sfrenato conduttore ...

L’Europa che non è pronta, di Paul Krugman (New York Times 27 novembre 2015)

Il "progetto europeo" non è stato certo privo di una nobile logica, nella sua sequenza lunga ormai quasi sessanta anni. Ma sia la crisi finanziaria, che l'emergenza dei rifugiati e l'attacco terroristico, mettono in evidenza quanta inevitabile differenza ci sia tra l'avere una nazione fornita di istituzioni che forniscono gli strumenti per gestire l'interdipendenza tra i vari Stati ed esserne sprovvisti. Dinanzi alle difficoltà più grandi, questa differenza appare cruciale: che si tratti di gestire i contraccolpi di bolle finanziarie, o di gestire unitariamente i confini con l'esterno, o di affrontare un attacco terrorista senza la garanzia di strutture di vigilanza che operino con la necessaria uniformità. Gli americani possono essere riconoscenti per una storia che li ha fatti essere nazione, almeno sinché non gli toccherà la disgrazia di Presidenti come Donald Trump.

Un sguardo non reticente ad una debole economia globale, di Michael Spence (da Project Syndicate, 23 novembre 2015)

[1] Le “non-debt liabilities” sono gli obblighi contrattuali come le obbligazioni pensionistiche sprovviste di finanziamenti, l’esposizione alle garanzie pubbliche, gli arretrati – ovvero i pagamenti ...

La politica nel terrore (23 novembre 2015)

(1) Provo a dare una spiegazione/interpretazione. Spiegazione: la foto, come si ricorderà, mostra i massimi dirigenti della Amministrazione americana attorno ad Obama, mentre ricevone le ...

Il tema degli scoperti (23 novembre 2015)

[1] Un film che esce negli Stati Uniti in questi giorni, del genere alta finanza (e assalti da parte di giovani promettenti). Con Brad Pitt ...

Le Persone Molto Serie e il caso della scomparsa dei Brookings Paper on Economic Activity (dal blog di Krugman, 22 novembre 2015)

[1] Ovvero, di un obbiettivo di inflazione al 2 per cento, che è indiscutibile e indiscusso.      

Ragionando su quello che si può immaginare di Trump (22 novembre 2015)

[1] É una delle accuse verso la riforma sanitaria, che darebbe ai burocrati della sanità il potere di interrompere le cure più estreme. [2] Questa ...

Sono le banche il problema dell’Europa? (21 novembre 2015)

[1] Penso che “came in” stia per “entrai in gioco”. I Brookings paper, in questo caso, fu la presentazione di un ampio studio di Krugman, ...

La riforma sanitaria è viva! di Paul Krugman (New York Times 23 novembre 2015)

Dopo una lunga serie di notizie positive sulla riforma sanitaria di Obama, ne arrivano alcune di segno opposto. Dopo due anni di andamento dei costi delle polizze molto contenuti, sembra che il prossimo anno sarà caratterizzato da una discreta crescita. Ma, se si considera l'intero andamento, il dato non è così preoccupante. Sembra anche che il numero dei non assicurati, che resta un successo, dipenda da più del previsto da una resistenza di forme di assicurazione su basi aziendali. E resta il fatto che la riforma ha instaurato un sistema piuttosto complicato, che richiede tempo per essere ben compreso dagli utenti. Siamo però molto lontani dal disastro annunciato in continuazione dalla destra; fondamentalmente, la riforma resta un successo.

Lo Zombi dell’austerità espansiva (dal blog di Krugman, 20 novembre 2015)

[1] Mi pare che voglia dire che neanche per i keynesiani si tratta semplicemente e soltanto di quantità della spesa pubblica; contano certamente anche le ...

Disperatamente alla ricerca di un consenso (20 novembre 2015)

     

Il ‘Declino dell’Occidente’ rivisitato, di Robert Skidelsky (da Project Syndicate, 16 novembre 2015)

[1] Una principale organizzazione di ricerche del Regno Unito.

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