Nov 4 12:02 pm
Roosting Chickens and Fed-Bashing
So I look at Business Insider and see that Stanley Druckenmiller is issuing dire warnings that terrible things will happen unless the Fed hikes rates now now now. I guess this is supposed to be news. But wait; haven’t I heard this before? Why, yes: two and half years ago he warned that a crash worse than 2008 was coming unless we slash Social Security now now now.
Basically, Druckenmiller has been warning that disaster looms ever since he closed Duquesne Capital five years ago. And his predictions of doom always involve soaring interest rates. Why?
Well, when Druckenmiller retired he gave as his reason a bad string of decisions (my emphasis):
“I felt I missed a lot of opportunities in 2008 and 2009, and a huge move in bonds this year,” he said during the interview in his New York office on 57th Street overlooking Central Park.
Indeed, he was evidently blindsided by the plunge in interest rates that took place just before he bowed out:
If his later statements are any guide, he may well have been betting on soaring rather than plunging rates. And one way to look at those later statements is that they’re about insisting that he was right all along, but the market just hasn’t realized it yet.
OK, at this point someone will point out that Druckenmiller has made billions, and I haven’t. Indeed; in normal times Druckenmiller could doubtless run circles around me in terms of outguessing the market. But here’s the thing: the post-2008 period has been one in which the instincts of master traders, developed in a very different era, have been a poor guide to events. What has worked, instead, is Macroeconomics 101, which is why people like me — or, if you really dislike yours truly, Ben Bernanke — have done pretty well. (I was at a book party a couple of months back, and was accosted by one very famous investor who said, bitterly, “Well, so far the markets agree with you.”)
And one way to see these pronouncements of doom from hedge fund guys is that they are talking their book, literally or figuratively; they lost money by shorting bonds, and are looking for justification.
I nodi che vengono al pettine [1] e il picchiare sulla Fed
Dunque, guardo Business Insider e scopro che Stanley Druckenmiller sta diffondendo ammonimenti terribili che cose tremende accadranno se la Fed non alza i tassi senza alcun indugio. Ma, aspettate; non l’avevo già sentito prima? Perché, sì: due anni e mezzo fa egli aveva messo in guardia che sarebbe arrivato un crollo peggiore del 2008 se non avessimo tagliato senza indugio la Previdenza Sociale.
In sostanza, Druckenmiller sta mettendo in guardia su disastri incombenti dal momento in cui chiuse Duquesne Capital cinque anni orsono. E le sue previsioni di sventura riguardano sempre tassi di interesse che salgono alle stelle. Perché?
Ebbene, quando Druckenmiller si ritirò, come sua ragione fornì una sequenza negativa di decisioni (le sottolineature sono mie):
“Mi sono accorto di aver perso una quantità di opportunità nel 200 e 2009, nonché un vasto movimento quest’anno nei bond”, egli disse durante l’intervista nl suo ufficio di New York, sulla 57° Strada che si affaccia su Central Park”.
In effetti, egli fu evidentemente preso alla sprovvista dal crollo dei tassi di interesse che ebbe luogo proprio prima del suo ritiro:
Se le sue successive dichiarazioni forniscono un indizio, è assai probabile che egli avesse scommesso su tassi crescenti, anziché in calo. E un modo di leggere queste successive dichiarazioni è che esse vertevano tutte sul ribadire di aver avuto ragione dall’inizio, sennonché il mercato non l’aveva proprio ancora compreso.
Lo so, a questo punto qualcuno metterà in evidenza che Druckenmiller h fatto miliardi, al contrario del sottoscritto. In effetti; in tempi normali Druckenmiller poteva senza alcun dubbio surclassarmi quanto ad anticipare il mercato. Ma qua è il punto: dopo il 2008 c’è stato un periodo nel quale gli operatori specialisti, cresciuti in un’epoca diversa, sono stati una guida modesta agli eventi. Quello che ha funzionato, invece, è stato il testo scolastico di macroeconomia, la qualcosa spiega perché personaggi come me, – o se il sottoscritto proprio non vi piace, come Ben Bernanke – hanno avuto prestazioni piuttosto buone (una paio di mesi fa ero alla presentazione di un libro, e sono stato avvicinato da un investitore molto famoso, che ha detto amaramente: “Ebbene, sinora i mercati sembrano d’accordo con lei”.
E un modo per osservare questi pronunciamenti di sventura da parte di individui degli hedge fund è che essi, alla lettera o figuratamente, stiano parlando del loro libro: perdono denaro per i bond che si restringono, e cercano giustificazioni.
[1] Che mi pare l’equivalente del letterale “polli che vanno sul trespolo”.
By mm
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