Blog di Krugman

Ragionando su quello che si può immaginare di Trump (22 novembre 2015)

 

Nov 22 1:39 pm

Thinking About the Trumpthinkable

Alan Abramowitz reads the latest WaPo poll and emails:

Read these results and tell me how Trump doesn’t win the Republican nomination? I’ve been very skeptical about this all along, but I’m starting to change my mind. I think there’s at least a pretty decent chance that Trump will be the nominee.

Here’s why I think Trump could very well end up as the nominee:

  1. He’s way ahead of every other candidate now and has been in the lead or tied for the lead for a long time.
  2. The only one even giving him any competition right now is Carson who is even less plausible and whose support is heavily concentrated among one (large) segment of the base—evangelicals.
  3. Rubio, the great establishment hope now, is deep in third place, barely in double digits and nowhere close to Trump or Carson.
  4. By far the most important thing GOP voters are looking for in a candidate is someone to “bring needed change to Washington.”
  5. He is favored on almost every major issue by Republican voters including immigration and terrorism by wide margins. The current terrorism scare only helps him with Republicans. They want someone who will “bomb the shit” out of the Muslim terrorists.
  6. There is clearly strong support among Republicans for deporting 11 million illegal immigrants. They don’t provide party breakdown here, but support for this is at about 40 percent among all voters so it’s got to be a lot higher than that, maybe 60 percent, among Republicans.
  7. If none of the totally crazy things he’s said up until now have hurt him among Republican voters, why would any crazy things he says in the next few months hurt him?
  8. He’s very strong in several of the early states right now including NH, NV and SC. And he could do very well on “Super Tuesday” with all those southern states voting. I can’t see anyone but Trump or Carson winning in Georgia right now, for example, most likely Trump.
  9. And as for the idea of the GOP establishment ganging up on him and/or uniting behind another candidate like Rubio, that’s at least as likely to backfire as to work. And even if it works, what’s to stop Trump from then running as an independent?

Indeed. You have a party whose domestic policy agenda consists of shouting “death panels!”, whose foreign policy agenda consists of shouting “Benghazi!”, and which now expects its base to realize that Trump isn’t serious. Or to put it a bit differently, the definition of a GOP establishment candidate these days is someone who is in on the con, and knows that his colleagues have been talking nonsense. Primary voters are expected to respect that?

 

Ragionando su quello che si può immaginare di Trump

Alan Abramowitz legge gli ultimi sondaggi sul Washington Post e scrive una mail:

“Leggo questi risultati e mi chiedo come farà Trump a non vincere la ‘nomination’ repubblicana? Sono stato molto scettico su questo sin dall’inizio, ma sto cominciando a cambiare il mio punto di vista. Penso che ci sia almeno una discreta possibilità che Trump finisca con l’essere nominato.

Ecco perché penso che Trump davvero finirà con l’avere la nomina:

1 – Egli è adesso avanti a tutti gli altri candidati ed è stato alla guida, da solo o al pari con altri, per lungo tempo.

2 – L’unico che appare ancora in competizione in questo momento è Carson, che è anche meno plausibile e il cui sostegno è pesantemente concentrato su un (ampio) segmento della base – gli evangelici.

3 – Rubio, la grande speranza del gruppo dirigente, in questo momento sprofonda in terza posizione, con una percentuale appena a due cifre e in nessun modo vicino a Trump o a Carson.

4 – La cosa di gran lunga più importante che cercano gli elettori del Partito Repubblicano in un candidato, è qualcuno che “porti il cambiamento necessario a Washington”.

5 – Egli è favorito, secondo gli elettori repubblicani, con ampio margine su quasi tutte le tematiche, compresa l’immigrazione e il terrorismo. Lo spavento per il terrorismo, presso i repubblicani, aiuta soltanto lui. Essi vogliono qualcuno che “bombardi la merda” dei terroristi islamici.

6 – C’è chiaramente un ampio sostegno tra i repubblicani sulla deportazione di 11 milioni di immigranti illegali. In questo caso non viene fornita una scomposizione per partito, ma il sostegno a questa scelta riguarda circa il 40 per cento di tutti gli elettori, e dunque è destinato ad essere un po’ più alto tra i repubblicani, diciamo del 60 per cento.

7 – Se nessuna delle cose totalmente pazzesche che egli ha detto sino ad adesso lo hanno colpito tra gli elettori repubblicani, perché dovrebbero ferirlo le cose pazzesche che dirà nei prossimi mesi?

8 – In questo momento egli è molto forte in vari Stati che voteranno per primi, come il New Hampshire, il Nevada e il South Carolina. Inoltre, dovrebbe andar molto bene il “Super Martedì”, con tutti quegli Stati meridionali che votano. In questo momento, ad esempio, non vedo nessun altro che possa vincere in Georgia, se non Trump o Carson. Più probabilmente Trump.

9 – E a proposito dell’idea che il gruppo dirigente del Partito Repubblicano si coalizzi contro di lui o si unisca dietro un altro candidato come Rubio, è almeno altrettanto probabile che essa si ritorca contro, anziché funzionare. E anche se funzionasse, cosa può impedire a Trump di correre come indipendente?

Proprio così. C’è un partito la cui agenda politica consiste nel gridare “tribunali della morte!” [1], la cui agenda di politica estera consiste nel gridare “Bengasi!” [2], e ora ci si aspetterebbe che la sua basa comprenda che Trump non è serio. O, per metterla un po’ diversamente, la definizione che di questi tempi viene fornita di un candidato del gruppo dirigente del Partito Repubblicano è quella di uno che ci sappia fare con gli imbrogli, e sappia che i suoi colleghi stanno dicendo cosa prive di senso. Ci si aspetta che gli elettori delle primarie si attengano a questo?

 

[1] É una delle accuse verso la riforma sanitaria, che darebbe ai burocrati della sanità il potere di interrompere le cure più estreme.

[2] Questa è invece la propaganda contro la Clinton, ritenuta responsabile dell’atto di terrorismo che accadde nella cittadina libica, con l’uccisione del Console degli Stati Uniti.

 

 

 

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