Oct 30 7:37 am
It is, as Antonio Fatas notes, almost seven years since the Fed cut rates to zero. The era of lowflation-plus-liquidity-trap now rivals in length the 70s era of stagflation, and has been associated with much worse real economic performance. So where, asks Fatas, is the rethinking of economic theory and policy?
I asked the same question a couple of years ago. I’d add, as I did in that earlier piece, that some of us anticipated much though not all of what has gone wrong. Fatas says,
But my guess is that even those who agreed with this reading of the Japanese economy would have never thought that we would see the same thing happening in other advanced economies. Most thought that this was just a unique example of incompetence among Japanese policy makers.
Actually, though, I did write a 1999 book titled The Return of Depression Economics, basically warning that Japan might be a harbinger for the rest of us. True, I never expected policy to be so bad that Japan ends up looking like a role model.
Anyway, the point is that by now we should have expected at least as major a rethink as happened in the 70s; in fact, we’ve seen almost no rethinking. Economists who wrote that “inflation is looming” in 2009 continued to warn about looming inflation five years later.
And that’s the professional economists. As Josh Barro notes, conservatives who imagine themselves intellectuals have increasingly turned to Austrian economics, which explicitly denies that empirical data need to be taken into account; although of course they would have claimed vindication if the inflation they were predicting had actually materialized.
Back to Fatas: how long will it take before the long stagnation has the kind of intellectual impact that stagflation did? Indeed, how long will it be before people stop holding up the 1970s as the ultimate cautionary tale, even as we live in the midst of a continuing disaster that makes the 70s look mild?
I don’t know the answer, but it’s clear that we have to understand this phenomenon in terms of politics and sociology, not logic.
Un episodio che non insegna niente
Sono quasi sette anni, come osserva Antonio Fatas, dal momento in cui la Fed ha tagliato i tassi sino allo zero. L’epoca della bassa inflazione, in aggiunta alla trappola di liquidità, eguaglia in durata la stagflazione degli anni ’70, ed è andata di pari passo con una andamento economico molto peggiore. Dunque, si chiede Fatas, dov’è il ripensamento della teoria e della politica economica?
Posi la stessa domanda un paio di anni fa. Dovrei aggiungere, come feci in quell’articolo precedente, che alcuni di noi avevano anticipato molto, se non tutto, di quello che è andato storto. Dice Fatas:
“La mia supposizione è che persino coloro che avevano concordato con questa lettura dell’economia giapponese, non avrebbero mai pensato che avremmo visto le stesse cose accadere nelle economie avanzate. In maggioranza pensarono che questo era soltanto un episodio singolo di incompetenza tra gli operatori pubblici del Giappone”.
Per la verità, però, nel 1999 io scrissi un libro dal titolo Il ritorno dell’economia della depressione, fondamentalmente mettendo in guardia che il Giappone poteva essere un presagio per tutti gli altri. É vero che non mi sarei mai aspettato che la politica fosse talmente negativa da far sembrare il Giappone alla stregua di un modello guida.
In ogni modo, il punto è che adesso avremmo dovuto attenderci un ripensamento almeno altrettanto importante di quello che ci fu negli anni ’70; di fatto, non abbiamo assistito quasi a nessun ripensamento. Gli economisti che scrivevano che “l’inflazione incombe” nel 2009 hanno continuato a mettere un guardia su una inflazione che incombe dopo cinque anni.
E questo vale per gli economisti di professione. Come osserva Josh Barro, i conservatori che si reputano intellettuali si sono sempre più indirizzati verso la teoria economica ‘austriaca’ [1], la quale nega esplicitamente che i dati empirici debbano essere considerati: sebbene, ovviamente, avrebbero sostenuto di essere stati pienamente confermati, se l’inflazione che avevano previsto si fosse materializzata.
Tornando a Fatas: quanto tempo ci vorrà prima che la lunga stagnazione abbia quel genere di impatto intellettuale che ebbe la stagflazione? In sostanza, quanto tempo ci vorrà prima che la gente smetta di sostenere che gli anni ’70 furono l’ultimo episodio di ammonimento, anche se viviamo nel mezzo di un disastro continuo che fa apparire gli anni ’70 come qualcosa di leggero?
Non conosco la risposta, ma è chiaro che dobbiamo capire il fenomeno in termini di politica e di sociologia, non di logica.
[1] Vedi alle note sulla traduzione.
By mm
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