Blog di Krugman

Un “Giorno del ringraziamento” alla Trump (26 novembre 2015)

 

Nov 26 11:15 am

A Very Trump Thanksgiving

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Source.

I awakened, long before dawn, to the sound of helicopters patrolling the Upper West Side. Many helicopters. I guess they’re protecting Snoopy. Then, over coffee, I read more Alan Abramowitz on how The Donald could be the nominee.

Indeed. All the rules have changed. Media mockery of Trump has no impact — perhaps because even the candidates considered respectable would have been considered out of bounds not that long ago. Consider the guy getting a lot of establishment puffery lately, supposedly making a comeback: he exemplifies the transition from a nation whose motto was “speak softly and carry a big stick” to one whose de facto motto is yell a lot and carry a strawberry smoothie.

Oh well. Time to get ready for the relatives.

 

Un “Giorno del ringraziamento” alla Trump

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Fonte: BNR (Blue Nation Review)

Mi sono svegliato, un bel po’ prima dell’alba, al rumore di elicotteri che pattugliavano la Upper West Side. Suppongo che stessero proteggendo Snoopy [1]. Poi, con il caffè, ho letto meglio Alan Abramowitz, su come “Il Donald” potrebbe essere il prescelto (nelle primarie repubblicane).

É proprio così. Tutte le regole sono cambiate. L’ironia del media su Trump non ha alcun impatto – forse perché anche i candidati considerati rispettabili sarebbero stati, sino a non molto tempo fa, valutati fuori dai limiti consentiti. Si consideri quel soggetto che sta ottenendo di recente molta montatura da parte del gruppo dirigente [2], che si suppone stia realizzando un rientro sulla scena: egli esemplifica il passaggio da una Nazione il cui motto era “parla con voce sommessa e tieni appresso un gran bastone”, ad una il cui motto in sostanza è “grida a squarciagola e tieni appresso un frappè alla fragola”.

Va bene. É tempo che mi prepari per i parenti.

 

[1] In quel giorno ha luogo la Parata per il Thanksgiving, nella quale sfilano grandi palloni areostatici che somigliano ai carri del Carnevale. Forse era in programma un pallone ispirato a Snoopy. Del genere di questi altri:

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[2] Dal contesto, non si comprende chi sia precisamente questo individuo; forse Marco Rubio, le cui credenziali nel gruppo dirigente repubblicano crescono, con il tramontare della ipotesi di Jeb Bush.

Colgo l’occasione per ripetere che in questo caso scelgo di tradurre “establishment” con “gruppo dirigente”, perché interpreto che si riferisca ai personaggi più autorevoli del Partito Repubblicano. In realtà, non si tratta di individui che probabilmente fanno parte di uno specifico organismo (una “Direzione”): probabilmente comprendono cariche rilevanti al Congresso, forse qualche Governatore di Stati a maggioranza repubblicana. Sono distinguibili per le loro posizioni più tradizionali, suppongo per la distanza relativa dalle posizioni dei gruppi più estremisti come il Tea Party, e in sostanza esprimono una preferenza per candidati “meno pazzeschi”, come Jeb Bush e Marco Rubio.

 

 

 

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